Servizio segnalato da Valentino Simone
Comunità Montana del Titerno:«L’Ente vive
un momento di imbarazzo»
Il monito: «Sentirsi in difficoltà nel
riconoscersi amici di Mastella è letteralmente vergognoso»
Gli argomenti che riguardano la Comunità
Montana del Titerno, suscitano sempre una particolare attenzione.
L’ultimo intervento in ordine di tempo è
stato quello di Nino Lombardi.
In merito a quanto dichiarato dal
presidente del Consiglio qualche giorno fa, abbiamo raccolto il parere
di Antimo Lavorgna sindaco di San Lorenzello. «Lombardi - commenta
amareggiato Lavorgna - ha affermato che l’Ente montano non si trova in
difficoltà.
Sono d’accordo - sentenzia ironico
Lavorgna - in effetti la Comunità Montana del Titerno non vive un
momento di ‘crisi’ ma di vero e proprio imbarazzo. Mi sento in dovere di
intervenire perché apprendo con rammarico che a tenere banco è ancora
una volta la questione delle dimissioni di Pasquale Giamattei,
consigliere di San Lorenzello. Allo stato dei fatti il discernimento
sulla questione è diventato più che altro un problema di deontologia
politica il che è inammissibile».
Le dichiarazioni dell’esponente laurentino
dell’Udeur non lasciano spazio ad alcun dubbio. «L’operato del
presidente del Consiglio e quello del presidente della Giunta è
semplicemente deplorevole. I ruoli istituzionali che ricoprono
imporrebbero chiarezza. Invece, la demagogia politica - continua il
primo cittadino di San Lorenzello - che a più riprese propugnano serve
solo a camuffare le loro ‘malefatte’.
Più si analizza l’argomento e più la
questione diventa meramente politica. Ho letto bene le dichiarazioni
rilasciate da Lombardi e credo che si debbano fare alcune precisazioni.
Gli incarichi che, ribadisco, sia il presidente del Consiglio che il
presidente della Giunta, rivestono nell’ambito dell’ente titernino non
sono dovuti né a capacità proprie né a consenso personale ma alle
volontà del partito dell’Udeur. Detto ciò penso che l’essere
imbarazzati o il.
(nota di ViviTelese:
probabile errore di stampa nella frase sottolineata)
Questo inciso diventa di fondamentale
importanza soprattutto quando si analizza il comportamento che, negli
ultimi tempi, ha assunto il presidente della Giunta.
Quest’ultimo ha telefonicamente
interpellato ciascun consigliere della Comunità Montana invitandolo a
non presentarsi alle sedute di Consiglio. Ma non basta. All’ultima
riunione del consesso hanno preso parte anche politici esterni che
dovrebbero far valere il loro ruolo nelle sedi politiche e non in quelle
Istituzionali dove è giusto che a prendere le decisioni siano uomini
legittimamente eletti e non infiltrati per giunta defenestrati. Proprio
per questo - insiste l’udeurrino Lavorgna - avrei preferito che Nino
Lombardi, in virtù del ruolo che ricopre, avesse smascherato queste
nefandezze.
Avrei preferito che chiarisse la
questione, ancora irrisolta, legata all’assunzione degli operai Aib, che
avesse affrontato problemi attraverso un’efficace programmazione. In
realtà, invece, devo constatare che questo signore preferisce fare
demagogia politica piuttosto che guidare rettamente la Comunità
Montana». Non nasconde le sue perplessità il sindaco veterinario e non
si risparmia negli attacchi neanche in conclusione del suo intervento.
«Io devo parlare perché gli altri non hanno avuto il pudore di tacere.
La Comunità Montana deve impegnarsi ad
affrontare argomenti seri quali quelli della salvaguardia del territorio
dagli Ogm (Organismi Geneticamente Modificati); quelli legati alla
zootecnia divenuta sempre più un’attività di sussistenza ecc. ecc. Gli
Amministratori di questo Ente - termina Lavorgna - devono fare meno
demagogia impegnandosi fattivamente. Per quanto riguarda Lombardi va
detto che io mi sento orgoglioso di essere un rappresentante Udeur e
invito il presidente del Consiglio a fare lo stesso e non a servirsi del
partito, come invece molti altri fanno, per ricoprire incarichi
importanti e poi giocare a fare i super-partes.
La politica deve servire a chiarire queste
ambiguità come giustamente ha sempre voluto e vuole il nostro leader
Clemente Mastella. In relazione a ciò, però, non nutro molte speranze
visto che viviamo in un territorio quale quello della Comunità Montana
del Titerno in cui chi dovrebbe essere il leader del centro sinistra non
fa altro che legittimarsi con i voti della destra».
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