Sono colpi di mannaia... - 09-06-04 - Umberto Di Lorenzo

 

 

Sono colpi di mannaia... (Riflessioni di Umberto Di Lorenzo)

Sono ancora qui a Roma, fa davvero caldo. Il libro di Statistica e quello di Tecniche di Programmazione mi scrutano. Impazienti. E ho mal di gola, ma come m'è venuto?

A parte questo, mi piace seguire dalla Capitale le vicende del mio paesino, tramite Internet, giornali, telefonate ad amici, etc... E in periodo pre-elettorale il clima è più infuocato che mai. Countdown... -3!

Tutto si svolge nel più classico dei modi: uno attacca, l'altro risponde con un insulto, il primo si offende e manda i suoi a replicare, il secondo non risponde sprezzante. Cari cittadini di Telese, facciamoci un regalo: non andiamo a votare, il 12 e il 13 Giugno stiamo a casa a guardare gli Europei! Facciamo capire a questi politicanti che si vive benissimo senza essere costretti ad ascoltarli, senza vedere i loro manifesti in ogni strada, senza trovarceli fin dentro casa! Ah (sospiro)... La politica ai tempi dei vari Bonomi, Foscari, Gentiloni, era vera politica! Fatta (diciamo nella maggior parte dei casi) con l'intento di portare avanti le proprie idee ed applicarle al benessere del popolo. Non con la voglia di riempirsi la pancia, come accade oggi. Se sono infastidito io che pure sto a più di duecentoepassa Kilometri di distanza, posso immaginare come viviate voi questa situazione!

Ma non bisogna arrabbiarsi. No, affatto. Bisogna prendere in giro, ridersela di gusto.

Infatti mi fanno sorridere le e-mail che, in seguito alle mie considerazioni apparse giorni fa su ViviTelese, mi sono arrivate e nelle quali mi si prega di non scrivere più niente, poiché avrei potuto, con le mie righe, compromettere l'esito delle elezioni per una delle liste. Sorrido perché piangere mi pare inadeguato. Non credo che un diciannovenne studente fuori sede a Roma possa con le sue parole (che tra l'altro con la politica c'entravano poco e niente) mettere i bastoni tra le ruote ad influenti personaggi. I don't think so. Ma in effetti non credevo neppure che un diciottenne potesse rivolgersi con parole tanto superficiali quanto inutili ai giovani del proprio paese, mettendo così sfacciatamente in discussione la loro intelligenza. Però, come ho potuto constatare, la vita è sempre piena di sorprese.

Mi fanno sorridere anche le persone che, sempre dopo quelle mie considerazioni, mi hanno dato del qualunquista. E rido perché sono convinto che tali persone non abbiano idea di cosa fosse un tempo il qualunquismo, né di come esso sia inteso oggi. Avrebbero potuto cogliere l'ennesima occasione per stare zitte. Occasione persa, speriamo sfruttino le prossime. Restiamo sintonizzati...

Umberto Di Lorenzo

P.S.: leggete con la dovuta ironia, trascendete... ;)

 


 

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