Caro Carmine R. Covelli,
e ti prego di credermi perché finora, e
fino a prova contraria, non c’è mai stata ostilità fra noi, e questo
sicuramente anche per il continuo e scherzoso rapporto dialettico con il
già citato tuo genitore, ed è ben lontano da me qualunque desiderio di
rivalsa per il tuo articolo di ieri.
Il tuo intervento da me subito non
condiviso,non è stato colto come come un messaggio volto a recuperare il
senso del silenzio, men che meno come un invito ad applicare buon gusto
od onestà intellettuale, perché se avessi colto questo minaccioso
messaggio, avrei risposto, allora si, con altro tono, e ne sono capace.
Ho semplicemente visto il gradito
messaggio di un avversario politico (perché lo siamo), un po’
inutilmente versato a “difendere” un Ing. D’Occhio anche fin troppo
capace di difendersi da sé.
Gradito, perché rompeva quel muro di
sprezzante silenzio, in cui la campagna elettorale ci aveva
magistralmente confinato, anche se solo nella facciata, non perbenista,
perché sotto sotto eravamo seguiti e le risposte ci venivano, in modo
anche troppo solare, date tramite compiacenti prestanome.
Credo che, al di là del tono che è
sembrato e forse lo era, un po’ irridente, contro un modo di concepire
la politica personale, del tipo “non disturbate i manovratori”,
il mio messaggio poneva al suo centro solo il fatto che, storie a parte,
qualcuno da almeno due anni, perpetuava la stessa bugia, addirittura con
gli stessi numeri (18 e 40). Sembrava solo un fatto curioso,e tale è
stato giudicato anche dai salotti estivi e proletari che frequento
seralmente.
Solo pensando di processare le
intenzioni e avocandosi confidenze tra noi da me concedibili e concesse,
potevi pensare che io propendessi per le bugie del Tutor e non delle
schede Saut.
L’hai fatto, ed io penso di averti
risposto senza offese personali,con le sole licenze poetiche di quei “a
me mi piace” e “a me non mi piace” che se le potesse leggere, pace
all’anima sua , la mia vecchia maestra, mi bacchetterebbe oggi come
allora, per il grave errore grammaticale. (d’altra parte, anche tu, con
quegli apostrofi di troppo o di meno, non scherzi, perdonami ma ho una
maestra in casa, e certi errori non li perdona….)
Se sono certamente d’accordo con te che
il mio omonimo ha scherzato un poco troppo sul quella provocante “R.”,(
forse nella foga di costruire un articolo solidale con il moderatore del
Forum) credo che anche tu debba riconoscere che avere fra i giovani di
Telese qualcuno capace e che vuole osservare e descrivere la realtà che
lo circonda, senza temere censure, senza allinearsi comodamente a
perbenismi di facciata, dilaganti e no, sia un segno che i giovani
d’oggi son meglio dei giovani di ieri, e questo lo griderò sempre,
perché è la vera speranza di un cambiamento positivo.
So per certo che non sei fra quelli che
hanno approvato certi flussi di preferenze ambigue, ma non puoi negare
che ci sono state,e che non produrranno, a medio e lungo termine,
benefici per chi li ha cercati, e men che meno per il tuo schieramento.
Dunque penso che il tuo invito a non “disturbare” chi, per una libera
scelta (sic!) è stato indicato a governare, debba cadere nel vuoto.
Mi “sbatterò” in ogni sede, per tentare di dare, come Alessandro,un
contributo per risolvere i problemi della nostra Comunità.
Sono d’accordissimo con te nel
rifuggere le liti di ballatoio, e le rifuggo come te, ma se sei in buona
fede, e lo sei sicuramente, continua a confrontarti con chi non
appoggia, come te,l’ Amministrazione Capasso, tramite ViviTelese, (e
sennò dove ?) ma se non saremo sempre d’accordo, forse quasi mai,avrai,
avremo, contribuito sicuramente ad innalzare il livello del confronto.
Pensiamo, ma non in silenzio, alle cose
da fare, perché secondo me quelle fatte sono da dimenticare, e può darsi
che fra cinque anni i toni saranno più gradevoli.
Cordialmente,Sandro Forlani.
Per intervenire:
invia@vivitelese.it
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