Pointe Noire, Repubblica del Congo
Nonostante la lontanza ho cercato di seguire con molta attenzione le
elezioni Amministrative di Telese Terme, il comune in cui sono nato.
Questo mi è stato possibile anche grazie a questo sito, una vera e
propria "Piazza", quella piazza che Telese non ha mai avuto. Il mio
intervento vuole richiamare l'attenzione su due aspetti: la
partecipazione e le conseguenze sul piano umano dovute alla Politica.
L'interesse non nasce solo dal legame con i luoghi in cui sono cresciuto
ma anche dalla passione politica e dal convizione che la partecipazione,
ognuno a modo suo, con i suoi tempi e le sue idee, sia il modo migliore
perchè un sistema democratico funzioni al meglio. Questa precisazione,
che può sembrare ovvia, la faccio perchè ho la sensazione che il grande
avvicinamento popolare alla politica in questi giorni di elezioni
svanisca totalmente la prossima settimana. Mi rendo conto che può
sembrare fisiologico, ed in parte lo è, ma spero solo che, come è
avvenuto in passato, non si passi da un eccesso all'altro.
E' ovvio che un rapporto di dialettica tra
Cittadinanza e Amministarzione, intesa come Maggioranza e Opposizione,
va costruito e cercato da entrambi le parti. Al contrario quello che ho
vissuto e che ho sempre visto è stato l'impegno di pochi con una
maggioranza della popolazione che al massimo si è limitata ad esprimenre
qualche giudizio. Ebbene che si sappia, per chi ancora non ne fosse a
conoscenza, che quei pochi hanno subito anche pressioni sotto forma di
minaccia. Non voglio essere polemico con nessuno: il mio è solo un
invito ad una maggiore partecipazione. Se si riuscisse a creare un
rapporto di chiarezza e dialogo tra Amministarzione e Cittadinanza,
Telese potrebbe vivere una vera
stagione di svolta.
Nei molti messaggi pervenuti a questo sito è emersa una maggioranza
forte e decisa nell'opporsi all'Amministarzione uscente. Io mi associo
non perchè la maggioranza ha sempre ragione (essendo iscritto a
Rifondazione spesso o quasi sempre sono convinto del contrario!) ma per
la mia personale esperienza di vita.
Sono cresciuto a V. Scafa è ho avuto la sfortuna di vedere come si possa
distruggere in meno di 10 anni una intera zona. Si è passati dalle
"Masserie" con una loro ben precisa disposizione alle palazzine sotto
sequestro. Ovviamente il tutto senza attrezzare la zona con le dovute
infrastrutture . Il mio non è solo un giudizio estetico, il bello e il
brutto sono sempre soggettivi, ma è e vuole essere soprattutto etico.
Ancora una volta vorrei ricordare che ci
sono famiglie che hanno forzato "situazioni limite" per appropiarsi di
quell'appartamento che aveva letteramente bruciato i loro risparmi. E
pensare che l'Architetto responsabile del progetto aveva avuto anche il
coraggio di dire che i tetti verdi delle palazzine si inserivano bene
nell'ambiente circostante. Questo è solo uno degli esempi di una Telese
mortificata come territorio e come popolazione.
A me risulta, e mi piacerebbe che qualcuno
me lo confermasse, che nell'ultimo decennio sono stati costruiti circa
1000 strutture abitative con un incremento della popolazione di appena
1000 abitanti. Questi due numeri ci devono aiutare a capire come la
Politica abbia programmato, condizionato e previsto lo sviluppo della
nostra cittadina.
Io faccio solo due considerazioni:
- chi ha avuto l'interesse a costruire così tanto non sono
certamente le tante famiglie che dopo anni di sacrifici hanno comprato
casa. Avere 1000 appartamenti in più signifiva, mediamente, un
incremento della popolazione di circa 3000 unità cosa che non è
avvenuta. Non a caso ci sono rapporti della Commissione Giustizia che
indicano infiltrazioni camorristiche per il riciclaggio di denaro;
- ma se per un momento ammettessimo che la domanda avesse
saturato l'offerta, oggi avremmo un Paese di oltre 8000 abitanti.
Provate ad immaginare che cosa potrebbe significare andare alle Poste,
iscrivere i propri figli a scuola, trovare un parcheggio e, in pratica,
fare tutte quelle cose che quotidianamente facciamo. La politica dell'Amministarzione
se da un lato ha favorito lo sviluppo urbanistico dall'altro ha mostarto
scarsa lungimiranza, anche se sarebbe bastata un pò di programmazione.
Questo è solo il frutto di quella politica affaristica e clientelare
basata sull'interesse particolare di cui si alimenta. E' ovvio che in un
ambiente culturale si fatto non c'è spazio per il Lago, la Scuola, lo
Sport, Parchi Giochi, la Biblioteca e così via.
I danni subiti richiederanno anni prima di essere sanati e in qualche
caso sarà impossibile trovare una soluzione, proprio per le consegunze
umane che una soluzione drastica potrebbe causare. Mi auguro solo che un
maggiore senso democratico del proprio vivere possa continuamente essere
da stimolo e indirizzare in modo corretto la nuova Amministrazione.
Con affetto,
Ilario Franco
Pointe Noire, Repubblica del Congo
Per intervenire:
invia@vivitelese.it
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