|

Io Mario D’Occhio a destra di nessuna
sinistra
In questi giorni la domanda che mi ricorre
più di frequente (in maniera faziosa) è cosa mi ha fatto scegliere di
stare con Gianluca Aceto nella stessa lista.
“Meglio
stare con i rossi che con i ladri” affermava
Gianfranco Fini su “la Repubblica” del 7 marzo 1993, riferendosi alla
corruzione in Italia. In questa competizione elettorale non ci sono né
ladri né corrotti ma solo cattivi amministratori, per questo, mutuo
l’affermazione di Fini per avvalorare il momento di una scelta,
rielaborando la frase in: “meglio stare con i rossi che con i cattivi
amministratori”. La mia filosofia quindi, non è contro a tutti i costi.
Non contro a tutti i costi a Pino D’Occhio (perché sono stato un suo
elettore), né a tutti i costi contro i “rossi”, ma, ravvisandone la
necessità, semplicemente insieme in una sorta di strategica “unione
gollista”. Questa scelta, la mia, è volta a contribuire alla modifica
della politica amministrativa degli ultimi 5 anni nel Comune di Telese,
che ha avuto niente a che vedere con le idee della destra sociale (nella
quale mi riconosco) tantomeno con quelle della destra liberista: in una
sola parola non in linea con nessuna destra.
“Certe
posizioni si giustificano con i tempi in cui vengono prese”
(Francesco Storace). Io che sono stato presidente del circolo di G.
Alemanno, tra i fondatori del circolo di Alleanza Nazionale di Telese,
non ricordo quale è stata l’ultima iniziativa amministrativa di AN né di
quale spirito di destra fosse portatrice. Per chiarezza vi dico che non
sono tesserato (per mia volontà), non condividendo le scelte del locale
circolo di AN (e non sono l’unico!). Ma dire ciò non significa non
credere nei principi e nei valori di AN, ed è proprio per credere in
quei valori che non mi vesso aderendo al locale circolo, che con sua
buona pace, di quei valori non è certamente portatore.
E’ con rammarico e
non senza amarezza che affermo ciò, ma la loro tessera sembra aver
assunto il valore di altre “tessere”, di storica memoria, che non fanno
parte delle cose buone che realizzò un’epoca a noi cara, e che allo
stesso modo di quelle non raziona il pane ma i consensi.
Chi è
portatore di un’idea lo fa nel comportamento, non nell’etichetta.
Per affermare ciò
che penso, in massima libertà, non ho bisogno di nessun “lascia
passare”, mi basta chiamarmi Mario D’Occhio. Con questo non ho
certamente la presunzione di stare dalla parte della verità, ma
lasciatemi dire chiaramente da che parte sto; e per tutti quelli che
ritengono sia quella giusta, mi rimetto al loro mandato!
Mario D’Occhio
Per intervenire:
invia@vivitelese.it
|