Gli strappi del «progetto D’Occhio» - 09-05-04 - da Il Sannio Quotidiano

 

 

Torna il sereno nel gruppo di D’Occhio

Pubblicato il 09-05-2004

 

Schiarita nei rapporti tra le varie componenti della coalizione dopo le frizioni dei giorni scorsi

I due schieramenti all’opera. Con la lista di Liverini il folliniano Selvaggio e il forzista Di Mezza

Tanto rumore per nulla.

 

Gli strappi nel «progetto D’Occhio» stanno per essere ricuciti. Si sta riuscendo a rinsaldare le fila nel gruppo. Si sta riuscendo ad arginare pericolose derive verso la lista antagonista di Giovanni Liverini. Si sta riuscendo a presentare il suo gruppo quello di sempre: compatto, da cui il designato leader, il geologo Gennaro Capasso, può ripartire. E si sta riuscendo ad evitare altre fratture ai folliniani, il gruppo di militanza politica del sindaco uscente Giuseppe D’Occhio.

 

Rotture che, qualora non riuscissero a comporsi, potrebbero interpretarsi come il definitivo crack del partito telesino: un danno all’immagine enorme visto che l’espressione della continuità amministrativa non sarebbe suffragata da un cospicuo supporto in termini di tesserati.

 

Il commissario dei folliniani Antonio Di Mezza è esplicito sull’argomento: «Si sta lavorando per evitare fratture al partito. Sono in gioco valori, posizioni politiche storiche e salvaguardia del rilancio della forza politica in terra telesina. Ritengo che il lavoro svolto sin qui per il partito non debba risentire di contrapposizioni personalistiche. Stiamo cercando di andare oltre per garantire al partito una ripresa e alla comunità telesina un governo all’altezza delle necessità di sviluppo che richiede».

 

Il commento al telefono sullo stato del gruppo è quello di un soddisfatto D’Occhio. Ringrazia le molte persone che lo stanno aiutando a ricostruire questo progetto. Negli incontri con le varie espressioni della coalizione, ha spiegato - e sta spiegando - le ragioni di certe scelte dettate anche dal suo ruolo: guidare l’amministrazione, essere elemento propulsore di un progetto politico-amministrativo - è il senso delle affermazioni di D’Occhio - significa pure accollarsi la responsabilità decisionale.

 

Che, ci tiene a precisare il sindaco, rispondendo ad una nostra domanda sulle accuse di eccessiva risolutezza piovute da più parti, non ha e non ha avuto le caratteristiche dell’imposizione, visto che sulle ipotesi di lavoro ha aperto un confronto con tutti. D’Occhio ritiene possibile che in questi passaggi possano esserci stati dei fraintendimenti e non esclude che ci possano essere state sue responsabilità.

 

Chiede scusa, D’Occhio, è non sembra una frase dettata dalle contingenze. La lista del «progetto D’Occhio». A questo punto forte la caratterizzazione con le espressioni che stanno per chiudere la legislatura. Ma anche qualche elemento di novità che, sostiene il sindaco, serve a incrementare la qualità del progetto. Un’idea di amministrazione che è certamente in antitesi con quella dell’altra lista ma con la quale ci si dovrà confrontare. E dalla comparazione arriveranno le decisioni degli elettori.

 


 

Per intervenire: invia@vivitelese.it