Attenti all’allegato - 12-05-04 - Giuseppe Grimaldi

 

 

 

L’allegato come tutti sanno è un documento aggiunto che generalmente contiene una relazione, una istanza, una motivazione, una documentazione che conferma ed accompagna quanto esposto in una corrispondenza.

Per i navigatori di internet l’allegato è diventato il pericolo pubblico n° 1: è il “traghettatore” ideale del virus informatico. Questa è più o meno la similitudine che voglio accostare a quanto sta avvenendo in queste ultime ore, terribilmente cruciali, in cui si vanno ad inserire i nomi dei candidati nelle liste. Accade così che personaggi che fino ad oggi sono stati soltanto degli irriducibili “alzamano senza coscienza”, personaggi che non hanno mai esposto UFFICIALMENTE il proprio dissenso dalle iniziative intraprese ma si sono limitati a dar fiato alla propria ugola soltanto sul marciapiede, riescono ad intrufolarsi tra chi il “cambiamento” lo vuole davvero.

Con la complicità di distratti esponenti politici provinciali impongono la loro presenza anche se questa è decisamente non gradita alla cittadinanza. I responsabili provinciali evidentemente conoscono poco la realtà telesina, diversamente avrebbero provveduto a inviare un “allegato” con caratteristiche di maggiore sicurezza.

Il colonnello “Norton” è avvisato. Sa benissimo qual è il rischio che corre. Ci sono virus che non creano danni se scoperti e resi subito inoffensivi. E’ vero anche, purtroppo, che ci sono virus che si manifestano nella loro pericolosità soltanto nelle scadenze prefissate; quelle stabilite dall’hacker che lo ha generato. Un virus può anche avere code nascoste pronte a lavorare alle proprie spalle nonostante i precedenti effetti devastanti (leggi ampliamenti costosisissimi di strutture comunali, piazzette COMUNALI con vincoli sull’accesso, pseudo anfiteatri ed altre “vanvitellate” varie).

Il consiglio: gli allegati vanno accettati con molta prudenza. In alcuni casi andrebbero addirittura cestinati soprattutto quando provenienti da altri computer che, nonostante siano “infettati” e allo stesso tempo super protetti, per liberarsene hanno impiegato addirittura cinque lunghissimi anni.

 


 

Per intervenire: invia@vivitelese.it