D'Occhio delude il proprio gruppo - 21-04-04 - da Il Sannio Quotidiano

 

 

da il Sannio quotidiano del 21 aprile 2004

TELESE / Lo scontro tra i folliniani

D’Occhio chiede scusa al partito, ma continua a far da sé

Folliniani delusi dal comportamento del sindaco D'Occhio, si sono riuniti per discutere, l'altra sera, delle dichiarazioni rese alla stampa dal sindaco uscente, secondo le quali il partito lo avrebbe investito del ruolo di «trova candidato». Presenti alla riunione il commissario Antonio Di Mezza, Michele Selvaggio, il vice sindaco Rosa Maria Ciabrelli, i consiglieri Tonino Pucella e Marina Cielo.

Tutti i presenti, esclusa la Cielo, hanno deciso di smentire le dichiarazioni rese alla stampa e cioè che il partito ha «dato ampio ed esclusivo mandato al sindaco uscente D'Occhio di indicare, senza aver consultato ne il partito ne gli alleati, il nominativo del suo successore».

A questo punto della riunione si è deciso di convocare il sindaco. Il commissario ha fatto presente che le sue dichiarazioni apparse sulla stampa hanno creato turbolenza tra gli iscritti e tra i convenuti alla riunione del sabato precedente in presenza del vertice provinciale. «Il partito non aveva dato mandato di scelta come sindaco UDC, ma come sindaco di una civica, visto che era stata da me ideata»; questa la posizione del sindaco dedotta direttamente dal verbale della riunione.

D'Occhio ha dichiarato che avrebbe provveduto a rettificare quanto riportato dalla stampa, visto che non voleva far intendere ciò che si è inteso.

Questione designazione del candidato a sindaco. I presenti si sono lamentati sulla scelta caduta su un esterno al partito. Il commissario Di Mezza ha sottolineato che D'Occhio «con il suo atteggiamento non ha permesso le valorizzazioni del partito e degli iscritti».

Si è poi fortemente lamentato che il nome gli è stato riferito da altri e non dal sindaco e che solo alle 17.30 D'Occhio ha motivato la sua posizione asserendo che non è riuscito a contattare il commissario.

Ma gli è stato fatto notare che avrebbe potuto comunicarlo ai vertici provinciali. «Questo atteggiamento - ha detto Di Mezza - esaltato dalla stampa, è stato uno schiaffo al partito e agli iscritti, ha ridimensionato tutto il lavoro che il partito svolto in questi mesi».

A questo punto il sindaco ha chiesto scusa al partito e agli iscritti per il comportamento assunto, ma ha precisato: non è stato intenzionale.

 


 

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