Un semplice caso di malasanità in ospedale - 27-07-04 - Giovanni Cenerazzo

 

 

Brevemente desidero raccontarvi un semplice caso di malasanita’.

 

Nel mese corrente mi e’ capitato di ricoverare mia moglie ad un grande ospedale perche’ aveva i primi dolori e doveva partorire. Sfortunatamente era di sabato e il turno dei dottori era un pochino scarso.

 

Non racconto tutti i particolari ma dico che dopo 10 lunghe ore di travaglio senza nessun ginecologo presente, (neanche solo per un giro) e solo con l’aiuto di un’ostetrica, finalmente ha partorito e fortunatamente e’ andato tutto bene.

 

Dov’e’ il clamoroso?

 

Il ginecologo nella notte ha semplicemente riferito all’ostetrica che desiderava riposare e forse non voleva essere disturbato.. Insomma, poiché il travaglio durava molto e nessuno avvisava il medico, ho dovuto quasi chiamare i carabinieri, e solo cosi’ e’ sceso il Dottore Ginecologo di turno e si e’ fatto solo una passeggiata nella sala travaglio dove era mia moglie.

 

La mattina successiva il Dottore Ginecologo della sera precedente che aspettava il cambio scalpitava alle ore 9.05 perché il collega con il quale cambiare il turno non arrivava. Senza citare le infermiere che passavano tranquille davanti alla sala d’attesa senza una parola di conforto. Io essendo preoccupato, avevo forse bisogno di un semplice saluto per un conforto.

 

Mia moglie ha partorito il mattino successivo con l’aiuto di un ostetrico davvero gentilissimo il quale si e’ messo a nostra completa disposizione arrivando al cambio di turno anche lui, e vedendo le nostre preoccupazioni.

 

Non continuo nel racconto, vi lascio immaginare…Schifo Totale!

 

Dico: Dottori, proprio voi che dovreste essere e umani e sensibili... possibile che solo per i soldi riuscite a farvi a pezzi?

 

Questa esperienza mi ha segnato. Mi permetto di dare un consiglio a quanti avranno bisogno dei medici: appena entrate in un ospedale qualunque fatevi sentire altrimenti rischiate di risultare parte di un “aggiusto meccanico qualsiasi” e con il rischio di essere dimenticati…

 

Giovanni Cenerazzo


 

Per intervenire: invia@vivitelese.it