14 dicembre 2004
Caso Corona, TAR boccia il Comune di BN
da Il Mattino

 

 

LA SENTENZA

Caso Corona il Tar boccia il Comune

 

SABATO LEO

Documenti rifiutati al sindacalista: scatta l'ultimatum del Tar al Comune di Benevento che è stato anche condannato a pagare le spese di giudizio (700 euro). È stata depositata la sentenza che ha accolto il ricorso dell'impiegato comunale Gabriele Corona, dirigente del sindacato Slai Cobas.

 

Palazzo di Città, quindi, ha l'obbligo di esibire integralmente la documentazione richiesta. Lo dovrà fare entro 30 giorni dalla comunicazione del verdetto pronunziato dal Tribunale napoletano di piazza Municipio. È illegittimo, pertanto, il diniego all'accesso ai documenti amministrativi, che è stato firmato dal dirigente del settore Affari generali e personale. I documenti che il Tar ha ordinato di consegnare sono quelli con cui, lo scorso 23 aprile, il segretario generale ha trasferito, con effetto immediato, Corona, che ricopre la qualifica di istruttore amministrativo, dal settore Urbanistica al settore Demografia, ubicato in via Piccinato.

 

Alla base del trasferimento ad horas, che avrebbe prodotto anche una sorta di declassamento economico del ricorrente dalla categoria ”C” alla categoria ”B”, presunte dichiarazioni rese dal dipendente-sindacalista a mezzo stampa o interviste televisive su questioni di carattere urbanistico della città. Tali dichiarazioni sarebbero state fonti di discredito per l'operato del settore Urbanistica e lesive dell'immagine dell'Amministrazione. Il Comune ha adempiuto solo parzialmente alla richiesta di accesso, consegnando solo due dei numerosi documenti richiesti.

 

Il ”no” del comune è stato motivato dalla privatizzazione del rapporto di impiego che avrebbe sottratto gli atti amministrativi alla disciplina dettata dalla normativa sulla trasparenza dell'ormai famosa legge 241 del 1990. Il Tribunale amministrativo regionale (V sezione) è stato di diverso avviso ed ha bocciato l'operato degli uffici comunali. Il ricorso di Corona è stato predisposto dall'avvocato Daniela Saracino mentre il Comune non si è costituito.

 


SLAI COBAS

Sindacato  dei  Lavoratori  Autorganizzati  Intercategoriale

                     

Sede Legale:

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Sede Provinciale: Via Annunziata 127 – 82100 Benevento           

                        

Comunicato Stampa del 13 dicembre 2004

 

Il Comune di Benevento è stato condannato dal Tar perché non ha permesso a Gabriele Corona di visionare gli atti con i quali il Dirigente del Settore Urbanistica chiedeva  il suo trasferimento per “incompatibilità ambientale” .

 

Ancora una volta i Giudici condannano il Comune di Benevento a seguito di ricorsi presentati da dipendenti dell’Ente o dalle Organizzazioni Sindacali. Questa volta è stato il Tar della Campania a censurare il comportamento dell’Ente che non ha voluto consentire ad un suo dipendente, Gabriele Corona, dirigente dello SLAI COBAS, di prendere visione dei documenti relativi al suo trasferimento dal Settore Urbanistica, disposto di urgenza  per “incompatibilità ambientale”.

 

Quel trasferimento è stato già annullato dal Giudice del Lavoro per “comportamento antisindacale” e il dipendente è stato ricollocato al Settore Tecnico, ma egli intende comunque conoscere le motivazioni che avevano indotto il Dirigente del Settore, l’architetto Francesco Cassano e il Direttore Generale, Nicola Boccalone, a pretendere il suo trasferimento senza neppure la preventiva contestazione di alcun addebito.

 

 In modo particolare, Corona, appellandosi anche alla legge 241 del 1990 relativa al rilascio degli atti della Pubblica Amministrazione, aveva chiesto la copia delle note riservate che l’Architetto Cassano aveva inviato  al Dirigente del Settore Personale, il dott. Umberto Maio, con la richiesta di trasferimento, di cui il dipendente è venuto a conoscenza solo a seguito dell’ordine di servizio di trasferimento ma senza poter conoscere il loro contenuto.

 

Il Dirigente del Settore AA.GG. e Personale del Comune ha però negato la copia dei documenti richiesti sostenendo che la normativa relativa al diritto di accesso di cui alla legge n.241 del 1990 “è riferita alla visione ed acquisizione di atti che hanno natura amministrativa. Orbene, gli atti relativi al rapporto di lavoro dei dipendenti, con la privatizzazione dello stesso, hanno natura privatistica e pertanto sono sottratti alla disciplina di cui alla L.241/90 e successive”.

 

Gabriele Corona, pertanto, assistito dal suo legale di fiducia, l’avvocato Daniela Sarracino, ha proposto ricorso al Tribunale Amministrativo che, richiamando il principio generale secondo cui il diritto di accesso ai documenti amministrativi costituisce uno strumento di garanzia di ordine primario nell’ambito dell’attività procedimentale della Pubblica amministrazione che trova limite.., solo nella tutela della riservatezza dei terzi”, ha rilevato che “il sig. G. Corona ha chiesto documenti  che attengono al proprio rapporto di impiego, la cui conoscenza è strumentale alla tutela della sua posizione nell’ambito dell’Amministrazione; infatti, la motivazione dell’istanza di accesso del ricorrente prospetta un interesse che appare personale, specifico, serio e concreto”.

 

Per questi motivi il Tar ha ordinato al Comune di Benevento di rilasciare al Corona la copia degli atti richiesti e ha condannato l’Ente al pagamento delle spese legali.

 

Ora il Comune ha 30 giorni di tempo per rendere note le famose lettere riservate e finalmente si saprà che cosa c’è di tanto misterioso nelle motivazioni che avevano determinato il trasferimento del dirigente sindacale.

 

Intanto dalle casse comunali saranno prelevati, per l’ennesima volta, i soldi per le spese legali a seguito di ricorsi che l’Ente perde per sostenere le ragioni dei propri Dirigenti il cui comportamento viene puntualmente censurato dall’autorità giudiziaria.

 

Il coordinamento provinciale

 

 

 

    

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