LA
SENTENZA
Caso Corona il Tar boccia il Comune
SABATO LEO
Documenti rifiutati al sindacalista: scatta
l'ultimatum del Tar al Comune di Benevento che è
stato anche condannato a pagare le spese di
giudizio (700 euro). È stata depositata la
sentenza che ha accolto il ricorso
dell'impiegato comunale Gabriele Corona,
dirigente del sindacato Slai Cobas.
Palazzo di Città, quindi, ha l'obbligo di
esibire integralmente la documentazione
richiesta. Lo dovrà fare entro 30 giorni dalla
comunicazione del verdetto pronunziato dal
Tribunale napoletano di piazza Municipio. È
illegittimo, pertanto, il diniego all'accesso ai
documenti amministrativi, che è stato firmato
dal dirigente del settore Affari generali e
personale. I documenti che il Tar ha ordinato di
consegnare sono quelli con cui, lo scorso 23
aprile, il segretario generale ha trasferito,
con effetto immediato, Corona, che ricopre la
qualifica di istruttore amministrativo, dal
settore Urbanistica al settore Demografia,
ubicato in via Piccinato.
Alla base del trasferimento ad horas, che
avrebbe prodotto anche una sorta di
declassamento economico del ricorrente dalla
categoria ”C” alla categoria ”B”, presunte
dichiarazioni rese dal dipendente-sindacalista a
mezzo stampa o interviste televisive su
questioni di carattere urbanistico della città.
Tali dichiarazioni sarebbero state fonti di
discredito per l'operato del settore Urbanistica
e lesive dell'immagine dell'Amministrazione. Il
Comune ha adempiuto solo parzialmente alla
richiesta di accesso, consegnando solo due dei
numerosi documenti richiesti.
Il
”no” del comune è stato motivato dalla
privatizzazione del rapporto di impiego che
avrebbe sottratto gli atti amministrativi alla
disciplina dettata dalla normativa sulla
trasparenza dell'ormai famosa legge 241 del
1990. Il Tribunale amministrativo regionale (V
sezione) è stato di diverso avviso ed ha
bocciato l'operato degli uffici comunali. Il
ricorso di Corona è stato predisposto
dall'avvocato Daniela Saracino mentre il Comune
non si è costituito.
SLAI COBAS
Sindacato dei
Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale
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Comunicato Stampa
del 13 dicembre 2004
Il Comune di
Benevento è stato condannato dal Tar perché non
ha permesso a Gabriele Corona di visionare gli
atti con i quali il Dirigente del Settore
Urbanistica chiedeva il suo trasferimento per
“incompatibilità ambientale” .
Ancora una volta
i Giudici condannano il Comune di Benevento a
seguito di ricorsi presentati da dipendenti
dell’Ente o dalle Organizzazioni Sindacali.
Questa volta è stato il Tar della Campania a
censurare il comportamento dell’Ente che non ha
voluto consentire ad un suo dipendente, Gabriele
Corona, dirigente dello SLAI COBAS, di prendere
visione dei documenti relativi al suo
trasferimento dal Settore Urbanistica, disposto
di urgenza per “incompatibilità ambientale”.
Quel
trasferimento è stato già annullato dal Giudice
del Lavoro per “comportamento antisindacale” e
il dipendente è stato ricollocato al Settore
Tecnico, ma egli intende comunque conoscere le
motivazioni che avevano indotto il Dirigente del
Settore, l’architetto Francesco Cassano e il
Direttore Generale, Nicola Boccalone, a
pretendere il suo trasferimento senza neppure la
preventiva contestazione di alcun addebito.
In modo
particolare, Corona, appellandosi anche alla
legge 241 del 1990 relativa al rilascio degli
atti della Pubblica Amministrazione, aveva
chiesto la copia delle note riservate che
l’Architetto Cassano aveva inviato al Dirigente
del Settore Personale, il dott. Umberto Maio,
con la richiesta di trasferimento, di cui il
dipendente è venuto a conoscenza solo a seguito
dell’ordine di servizio di trasferimento ma
senza poter conoscere il loro contenuto.
Il Dirigente del Settore AA.GG. e
Personale del Comune ha però negato la copia dei
documenti richiesti sostenendo che la normativa
relativa al diritto di accesso di cui alla legge
n.241 del 1990 “è riferita alla visione ed
acquisizione di atti che hanno natura
amministrativa. Orbene, gli atti relativi al
rapporto di lavoro dei dipendenti, con la
privatizzazione dello stesso, hanno natura
privatistica e pertanto sono sottratti alla
disciplina di cui alla L.241/90 e successive”.
Gabriele Corona, pertanto,
assistito dal suo legale di fiducia, l’avvocato
Daniela Sarracino, ha proposto ricorso al
Tribunale Amministrativo che, richiamando
“il
principio generale secondo cui il diritto di
accesso ai documenti amministrativi costituisce
uno strumento di garanzia di ordine primario
nell’ambito dell’attività procedimentale della
Pubblica amministrazione che trova limite..,
solo nella tutela della riservatezza dei terzi”,
ha rilevato che “il
sig. G. Corona ha chiesto documenti che
attengono al proprio rapporto di impiego, la cui
conoscenza è strumentale alla tutela della sua
posizione nell’ambito dell’Amministrazione;
infatti, la motivazione dell’istanza di accesso
del ricorrente prospetta un interesse che appare
personale, specifico, serio e concreto”.
Per questi motivi
il Tar ha ordinato al Comune di Benevento di
rilasciare al Corona la copia degli atti
richiesti e ha condannato l’Ente al pagamento
delle spese legali.
Ora il Comune ha
30 giorni di tempo per rendere note le famose
lettere riservate e finalmente si saprà che cosa
c’è di tanto misterioso nelle motivazioni che
avevano determinato il trasferimento del
dirigente sindacale.
Intanto dalle
casse comunali saranno prelevati, per l’ennesima
volta, i soldi per le spese legali a seguito di
ricorsi che l’Ente perde per sostenere le
ragioni dei propri Dirigenti il cui
comportamento viene puntualmente censurato
dall’autorità giudiziaria.
Il coordinamento
provinciale
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