9 ottobre 2004
BN, diffida al Comune per C.so Garibaldi
Gabriele Corona

 

 

Comitato per la Valorizzazione del Centro Storico

(Aderiscono: Codacons, Comitato di Quartiere Rione Libertà, C.N.A., Confcommercio, DS, Federitalia, Forum Ambientalista, Gorgone Medusa, Italia dei Valori, LIPU- Associazione Conservazione della Natura, Margherita, Rifondazione Comunista, SDI, Udeur, Verdi, C.U.B. Trasporti, Comunisti Italiani, Medici per l’Ambiente,)

 

C/o CODACONS Viale Mellusi, 9- Benevento

 

Comunicato stampa del 2 ottobre 2004

 

LA SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA CONFERMA CHE IL PARERE FAVOREVOLE PER I LAVORI AL CORSO GARIBALDI E’ STATO DATO SU UN PROGETTO CHE NON PREVEDEVA LO SCAVO ALLA PROFONDITA’ DI UN METRO.

 

Il COMITATO PER LA VALORIZZAZIONE DEL CENTRO STORICO HA INVIATO UN ATTO DI DIFFIDA ALLA SOPRINTENDENZA E AL COMUNE PER CHIEDERE CHE NON SIANO INIZIATI I LAVORI.

 

Il Comitato per la Valorizzazione del Centro Storico aveva inviato lo scorso 9 settembre un documento alla Soprintendenza Archeologica di Salerno avanzando il dubbio che il parere per i lavori di pavimentazione del Corso Garibaldi fosse stato concesso su un progetto diverso da quello esecutivo.

 

La considerazione del Comitato si fondava sul fatto che nel nulla-osta del 3/8/2000 si leggeva “preso atto che non sono previsti scavi” mentre nel progetto esecutivo posto a base della gara di appalto si evidenzia chiaramente che è prevista la realizzazione di due cunicoli, sotto gli attuali marciapiedi, con uno scavo di circa 1 metro di larghezza, per 1 metro di altezza per tutta la lunghezza della strada che è pari a circa 650 metri. Giovedì’ scorso i rappresentanti del Comitato hanno incontrato la dott.sa Tomai della Soprintendenza Archeologica e hanno verificato che effettivamente il progetto esaminato prevedeva “la sola rimozione dei 20 (venti) centimetri di asfalto, fondando la nuova pavimentazione direttamente sul piano in cemento esistente” perché “la rimozione del sottofondo stradale in calcestruzzo avrebbe certamente creato problemi di introspezioni archeologiche, rallentando i lavori senza limiti.”

 

Per questi motivi stamane con una raccomandata anticipata via fax, il Coordinatore del Comitato, Fausto Pepe e il legale rappresentante del Codacons di Benevento, Maurizio Zeoli, hanno inviato alla Soprintendenza Archeologica un “atto formale di invito e diffida” per chiedere di “SOSPENDERE, IN VIA CAUTELARE, L’ESECUTORIETA’ DEL NULLA OSTA DI CUI ALL’OGGETTO DELLA PRESENTE e ANNULLARE E/O REVOCARE, ALL’ESITO DELL’ISTRUTTORIA, IL PREDETTO NULLA OSTA PER FALSITA’ NEL PRESUPPOSTO DI RILASCIO” .

 

Sempre Fausto Pepe e Maurizio Zeoli hanno pure inviato al Sindaco del Comune di Benevento una “istanza di sospensione ed annullamento in via di autotutela” delle procedure relative all’Appalto dei lavori “ perchè il parere positivo della Sovrintendenza ai beni archeologici risulta fondato su di un falso presupposto , quello, ossia, per cui non sarebbero stati necessari scavi... Gli scavi ci saranno- continua la raccomandata- e la Sovrintendenza non potrà non bloccare l’opera nel caso in cui venisse alla luce qualche reperto (circostanza non certo improbabile in una zona che è sempre stata urbanizzata).

 

Basti pensare, per rendersi conto del rischio insito nell’operazione, a quanto sia durato il blocco a piazza Santa Sofia per i rinvenimenti operati in occasione dei lavori di ripavimentazione di qualche anno fa”

 

Per il Comitato, Gabriele Corona

 

    

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