Comitato per la Valorizzazione del Centro
Storico
(Aderiscono: Codacons, Comitato di Quartiere
Rione Libertà, C.N.A., Confcommercio, DS,
Federitalia, Forum Ambientalista, Gorgone
Medusa, Italia dei Valori, LIPU- Associazione
Conservazione della Natura, Margherita,
Rifondazione Comunista, SDI, Udeur, Verdi,
C.U.B. Trasporti, Comunisti Italiani, Medici per
l’Ambiente,)
C/o CODACONS Viale Mellusi, 9- Benevento
Comunicato stampa del 2 ottobre 2004
LA
SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA CONFERMA CHE IL
PARERE FAVOREVOLE PER I LAVORI AL CORSO
GARIBALDI E’ STATO DATO SU UN PROGETTO CHE NON
PREVEDEVA LO SCAVO ALLA PROFONDITA’ DI UN METRO.
Il
COMITATO PER LA VALORIZZAZIONE DEL CENTRO
STORICO HA INVIATO UN ATTO DI DIFFIDA ALLA
SOPRINTENDENZA E AL COMUNE PER CHIEDERE CHE NON
SIANO INIZIATI I LAVORI.
Il
Comitato per la Valorizzazione del Centro
Storico aveva inviato lo scorso 9 settembre un
documento alla Soprintendenza Archeologica di
Salerno avanzando il dubbio che il parere per i
lavori di pavimentazione del Corso Garibaldi
fosse stato concesso su un progetto diverso da
quello esecutivo.
La
considerazione del Comitato si fondava sul fatto
che nel nulla-osta del 3/8/2000 si leggeva
“preso atto che non sono previsti scavi” mentre
nel progetto esecutivo posto a base della gara
di appalto si evidenzia chiaramente che è
prevista la realizzazione di due cunicoli, sotto
gli attuali marciapiedi, con uno scavo di circa
1 metro di larghezza, per 1 metro di altezza per
tutta la lunghezza della strada che è pari a
circa 650 metri. Giovedì’ scorso i
rappresentanti del Comitato hanno incontrato la
dott.sa Tomai della Soprintendenza Archeologica
e hanno verificato che effettivamente il
progetto esaminato prevedeva “la sola rimozione
dei 20 (venti) centimetri di asfalto, fondando
la nuova pavimentazione direttamente sul piano
in cemento esistente” perché “la rimozione del
sottofondo stradale in calcestruzzo avrebbe
certamente creato problemi di introspezioni
archeologiche, rallentando i lavori senza
limiti.”
Per questi motivi stamane con una raccomandata
anticipata via fax, il Coordinatore del
Comitato, Fausto Pepe e il legale rappresentante
del Codacons di Benevento, Maurizio Zeoli, hanno
inviato alla Soprintendenza Archeologica un
“atto formale di invito e diffida” per chiedere
di “SOSPENDERE, IN VIA CAUTELARE, L’ESECUTORIETA’
DEL NULLA OSTA DI CUI ALL’OGGETTO DELLA PRESENTE
e ANNULLARE E/O REVOCARE, ALL’ESITO
DELL’ISTRUTTORIA, IL PREDETTO NULLA OSTA PER
FALSITA’ NEL PRESUPPOSTO DI RILASCIO” .
Sempre Fausto Pepe e Maurizio Zeoli hanno pure
inviato al Sindaco del Comune di Benevento una
“istanza di sospensione ed annullamento in via
di autotutela” delle procedure relative
all’Appalto dei lavori “ perchè il parere
positivo della Sovrintendenza ai beni
archeologici risulta fondato su di un falso
presupposto , quello, ossia, per cui non
sarebbero stati necessari scavi... Gli scavi ci
saranno- continua la raccomandata- e la
Sovrintendenza non potrà non bloccare l’opera
nel caso in cui venisse alla luce qualche
reperto (circostanza non certo improbabile in
una zona che è sempre stata urbanizzata).
Basti pensare, per rendersi conto del rischio
insito nell’operazione, a quanto sia durato il
blocco a piazza Santa Sofia per i rinvenimenti
operati in occasione dei lavori di
ripavimentazione di qualche anno fa”
Per il Comitato, Gabriele Corona |