26 dicembre 2004
BN, reazione scomposta e minacciosa
Gabriele Corona

 

 

Osservatorio Europeo sulla Legalità e la Questione Morale

Sezione Provinciale di Benevento

Via Bartolomeo Camerario n. 64 82100 Benevento

 

CORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI PER LA DIFESA DELL'AMBIENTE

 E DEI DIRITTI DEGLI UTENTI E CONSUMATORI

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Comunicato stampa del 26 /12/ 2004

 

Sui lavori al corso Garibaldi il comune di Benevento risponde con una reazione scomposta e minacciosa, ma non chiarisce le tante questioni controverse sulla qualità dei lavori in rapporto ai finanziamenti.

 

Nel corso di una conferenza stampa tenuta ieri il Direttore Generale del Comune di Benevento l’Assessore e il Dirigente del settore Lavori Pubblici, hanno preannunciato varie querele contro di noi per il contenuto di un esposto presentato all’Autorità di Vigilanza sui Lavori Pubblici relativo alla nuova pavimentazione del corso Garibaldi.

 

Nel documento da noi presentato alla stampa il 20 dicembre si segnalavano varie anomalie e violazioni relative alla approvazione del progetto, alla gara d’appalto e all’esecuzione dei lavori ma il comune risponde in modo scomposto annunciando addirittura il ricorso alla magistratura per “ fuga di notizie” nel senso che il dossier da noi presentato si basa su documenti mai richiesti al comune.

 

Si tratta di una dichiarazione sorprendente perché già un mese fa, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Palazzo Mosti, presentammo osservazioni critiche al progetto a agli atti di gara, a noi consegnati dai consiglieri comunali di opposizione. Quindi nessuna sottrazione di atti e nessun mistero sulla provenienza dei documenti.

 

Quanto poi alle presunte smentite alle nostre osservazioni, riservandoci di intervenire con maggiore precisione, ci limitiamo per ora a far notare che il comune conferma: - i cubetti e le lastre di porfido usati per la pavimentazione del Corso Garibaldi sono di uno spessore all’incirca la metà di quello indicato nel preventivo; - i cunicoli per i sottoservizi (impianti elettrico, telefonico e del gas) non sono stati realizzati e ora sotto la pavimentazione sono rimasti i vecchi tubi dell’acqua e del gas che ora saranno più difficili da riparare in caso di guasti per la presenza di una rete ellettrosaldata annegata nel cemento.

 

Il comune non spiega perché il progetto non è stato sottoposto al parere obbligatorio della Commissione Comunale Beni Ambientali; perché non sono state escluse dalla gara di appalto due ditte segnalate dal casellario dell’Autorità di Vigilanza sui Lavori Pubblici; perché le pietre montate sono sensibilmente diverse da quelle utilizzate in piazza Santa Sofia; perché non sono stati riutilizzati i vecchi basoli che hanno un grande valore storico. Rispetto alle preannunciate querele, rimaniamo sereni perché riteniamo che i cittadini abbiano il diritto di chiedere e di sapere come vengono utilizzati i soldi pubblici mentre la pubblica amministrazione ha il dovere di chiarire i fatti piuttosto che minacciare interventi repressivi.

 

Dott. Francesco Zeoli

Dott. Maurizio Zeoli

 


 

Maurizio e Francesco, non siete soli! Anche gli amici del Comitato No alle Centrali Termoelettriche, mi chiedono di portare solidarietà a Francesco e Maurizio Zeoli.

Ne approfitto per precisare che il Documento presentato alla stampa dall'Osservatorio sulla Legalità e dal Codacons non contiene alcuna diffamazione. Dopo aver ascoltato pezzi della Conferenza di Boccalone, De Minico e Capone, mi chiedo chi veramente lede l'immagine del Comune.

In ogni caso quel documento è frutto di un lavoro collettivo e di molte considerazioni espresse nelle riunioni del Comitato per la Valorizzazione del Centro Storico. Trasmetto il documento integrale. Chi è interessato a ricevere il CD prodotto su questo argomento con le foto sulla qualità dei lavori, mi faccia sapere.

 

Gabriele Corona

 

 

    

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