1 gennaio 2005
Parlare ai figli di una tragedia devastante
da www.varesenews.it - segnalazione di Sandro Forlani

 

 

Varese - Come parlare ai nostri figli di una tragedia così devastante senza traumatizzarli? Queste le “parole chiave” secondo Gabriella Ponti, docente, psicologa e psicoterapeuta
L’Apocalisse spiegato ai bambini
 

Immagini sconvolgenti. Foto raccapriccianti che fanno distogliere gli occhi dallo schermo delle televisioni, dai computer, dai giornali. Immagini che i bambini in nessun caso è bene che vedano. Ma è impossibile nascondere del tutto quanto è accaduto. E allora come spiegare? Già era accaduto per la tragedia della scuola di Beslan, ma in quel caso c’era la mano dell’uomo che, si sa, a volte può essere molto crudele. E l’uomo nero vive sempre lontano da casa nostra. Qui è la natura che si è scatenata e contro la natura anche “mamma e papà” possono fare poco. Ecco allora i consigli di una psicologa e psicoterapeuta, Gabriella Ponti, che da anni lavora con i bambini, per affrontare nel modo migliore e più semplice un tema così delicato.


 

Il disturbo post traumatico da stress ha indotto gli psicologi a creare una specializzazione in “Psicologia dei disastri e delle catastrofi” in cui sono attivi alcuni colleghi, per esempio a Malpensa accogliendo i superstiti rimpatriati, con le prime risposte che possono portare aiuto, ma non cancellare il ricordo degli eventi.
Ma come possono gli adulti che vivono a contatto con i bambini, siano essi genitori, insegnanti, nonni, amici, educatori, dare risposte e spiegazioni che non siano di indifferenza, ma neppure angoscianti ed ansiogene? Dovranno essere risposte ponderate, realistiche ed idonee alla rappresentazione del mondo dei bambini stessi, che sappiamo essere profondamente differente dalla percezione adulta.

Da operatrice attenta al mondo dell’infanzia indicherò alcune parole chiave a loro comprensibili e per ciascuna di esse darò una spiegazione chiara e sintetica, da riferirsi all'ambito della catastrofe del Sud est asiatico:
- PERICOLO: la natura non è solo buona e dispensatrice di benessere, cibo, bellezze...ma ha delle leggi legate al funzionamento della Terra. Possono succedere dei terremoti e dei maremoti, causa di questi fenomeni che abbiamo seguito in televisione. Noi viviamo in un luogo della Terra nel quale questi fatti non dovrebbero esserci, come ci dicono gli scienziati, ma per esempio nell'Italia ci sono zone sismiche.


- DIFESA: le persone disperate viste in televisione vivono in questi paesi poveri, non hanno i telefoni, le televisioni, i cellulari e per loro è difficile comunicare e sapere che può arrivare un'onda enorme. Noi, che siamo più fortunati rispetto a loro, possiamo comunicare e gli scienziati ci informano che è in arrivo, per esempio, un uragano o il maltempo, ci avvisano e in questo modo ci prepariamo: non andiamo in macchina se le previsioni ci dicono che nevicherà, prepariamo le candele se ci sarà un black out elettrico. Viviamo in una società più protetta. Nelle regioni italiane dove possono esserci dei terremoti, le case sono costruite con materiali più resistenti e difficilmente crollano.


- COMUNITA': i bambini che sono rimasti senza genitori, senza casa, perché le loro case erano capanne, possono avere degli zii o degli amici che li terranno con loro, è importante che non siano lasciati soli, proveranno molto dolore e molta rabbia....per molto tempo, ma poi la loro vita,  potrà tornare normale e anche noi, che abitiamo lontani, possiamo aiutarli. Come?


- AIUTO: in questi giorni  abbiamo sentito che molte associazioni, come la CROCE ROSSA, la CARITAS, l'UNICEF, il GOVERNO, la PROTEZIONE CIVILE (spiegare chi sono e che cosa fanno) stanno raccogliendo dei soldi per queste popolazioni così colpite. Non pensiamo però che il denaro da solo serva; esso viene usato da queste associazioni per acquistare cibi, medicinali, coperte, per allestire ospedali, per comprare l'acqua, che è un bene prezioso ed indispensabile. L'acqua deve essere pura e nei paesi dell'Asia devastati, l'acqua non è potabile, non possono più berla, altrimenti si ammalerebbero.


- RISORSE UMANE: molte persone, vigili del fuoco, medici, volontari della protezione civile partono dall'Italia e dall'Europa per andare nei paesi colpiti e aiutare le persone a sopravvivere, mangiare e trovare un riparo. Questo significa che le persone del mondo, tutti noi, siamo disposti ad aiutare chi ha bisogno: un medico può operare un bambino ferito e guarirlo. Dai nostri aeroporti partono molti aerei con queste persone e il cibo che abbiamo detto.

Giovedì 30 Dicembre 2004
Gabriella Ponti, docente di psicologa e psicoterapeuta

 

    

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