Immagini sconvolgenti. Foto
raccapriccianti che fanno distogliere
gli occhi dallo schermo delle
televisioni, dai computer, dai giornali.
Immagini che i bambini in nessun caso è
bene che vedano. Ma è impossibile
nascondere del tutto quanto è accaduto.
E allora come spiegare? Già era accaduto
per la tragedia della scuola di Beslan,
ma in quel caso c’era la mano dell’uomo
che, si sa, a volte può essere molto
crudele. E l’uomo nero vive sempre
lontano da casa nostra. Qui è la natura
che si è scatenata e contro la natura
anche “mamma e papà” possono fare poco.
Ecco allora i consigli di una psicologa
e psicoterapeuta, Gabriella Ponti, che
da anni lavora con i bambini, per
affrontare nel modo migliore e più
semplice un tema così delicato.
Il
disturbo post traumatico da stress ha
indotto gli psicologi a creare una
specializzazione in “Psicologia dei
disastri e delle catastrofi” in cui sono
attivi alcuni colleghi, per esempio a
Malpensa accogliendo i superstiti
rimpatriati, con le prime risposte che
possono portare aiuto, ma non cancellare
il ricordo degli eventi.
Ma come possono gli adulti che vivono a
contatto con i bambini, siano essi
genitori, insegnanti, nonni, amici,
educatori, dare risposte e spiegazioni
che non siano di indifferenza, ma
neppure angoscianti ed ansiogene?
Dovranno essere risposte ponderate,
realistiche ed idonee alla
rappresentazione del mondo dei bambini
stessi, che sappiamo essere
profondamente differente dalla
percezione adulta.
Da operatrice attenta al mondo
dell’infanzia indicherò alcune parole
chiave a loro comprensibili e per
ciascuna di esse darò una spiegazione
chiara e sintetica, da riferirsi
all'ambito della catastrofe del Sud est
asiatico:
- PERICOLO: la natura non è solo
buona e dispensatrice di benessere,
cibo, bellezze...ma ha delle leggi
legate al funzionamento della Terra.
Possono succedere dei terremoti e dei
maremoti, causa di questi fenomeni che
abbiamo seguito in televisione. Noi
viviamo in un luogo della Terra nel
quale questi fatti non dovrebbero
esserci, come ci dicono gli scienziati,
ma per esempio nell'Italia ci sono zone
sismiche.
- DIFESA: le persone disperate
viste in televisione vivono in questi
paesi poveri, non hanno i telefoni, le
televisioni, i cellulari e per loro è
difficile comunicare e sapere che può
arrivare un'onda enorme. Noi, che siamo
più fortunati rispetto a loro, possiamo
comunicare e gli scienziati ci informano
che è in arrivo, per esempio, un uragano
o il maltempo, ci avvisano e in questo
modo ci prepariamo: non andiamo in
macchina se le previsioni ci dicono che
nevicherà, prepariamo le candele se ci
sarà un black out elettrico. Viviamo in
una società più protetta. Nelle regioni
italiane dove possono esserci dei
terremoti, le case sono costruite con
materiali più resistenti e difficilmente
crollano.
- COMUNITA': i bambini che sono
rimasti senza genitori, senza casa,
perché le loro case erano capanne,
possono avere degli zii o degli amici
che li terranno con loro, è importante
che non siano lasciati soli, proveranno
molto dolore e molta rabbia....per molto
tempo, ma poi la loro vita, potrà
tornare normale e anche noi, che
abitiamo lontani, possiamo aiutarli.
Come?
- AIUTO: in questi giorni
abbiamo sentito che molte associazioni,
come la CROCE ROSSA, la CARITAS,
l'UNICEF, il GOVERNO, la PROTEZIONE
CIVILE (spiegare chi sono e che cosa
fanno) stanno raccogliendo dei soldi per
queste popolazioni così colpite. Non
pensiamo però che il denaro da solo
serva; esso viene usato da queste
associazioni per acquistare cibi,
medicinali, coperte, per allestire
ospedali, per comprare l'acqua, che è un
bene prezioso ed indispensabile. L'acqua
deve essere pura e nei paesi dell'Asia
devastati, l'acqua non è potabile, non
possono più berla, altrimenti si
ammalerebbero.
- RISORSE UMANE: molte persone,
vigili del fuoco, medici, volontari
della protezione civile partono
dall'Italia e dall'Europa per andare nei
paesi colpiti e aiutare le persone a
sopravvivere, mangiare e trovare un
riparo. Questo significa che le persone
del mondo, tutti noi, siamo disposti ad
aiutare chi ha bisogno: un medico può
operare un bambino ferito e guarirlo.
Dai nostri aeroporti partono molti aerei
con queste persone e il cibo che abbiamo
detto.