Gli inviati del tg satirico hanno realizzato un
servizio a Caserta
SMASCHERAMENTO CLAMOROSO NEL BLITZ DI STRISCIA A
CASERTA
Top-secret sul blitz dei giorni scorsi di
Striscia la Notizia a Caserta.
Un
servizio realizzato dalla troupe di Canale 5
dagli inviati Fabio e Mingo- che sicuramente
farà scalpore-dopo la messa in onda nel tg
satirico di Antonio Ricci prevista per i
prossimi giorni. Servizio realizzato con la
collaborazione esterna del freelance casertano
Giuseppe Sangiovanni, punto di riferimento in
Campania per i due inviati.
Intanto in città- è scattato il totostriscia:
c’è chi pensa a qualche pateracchio riguardante
la campagna elettorale, chi all’amore a
pagamento pubblicizzato da un giornale locale- o
alcuni articoli-bufala pubblicati dallo stesso
negli ultimi dodici mesi. C’è addirittura chi
pensa che a finire nel mirino di Striscia sia
proprio il freelance casertano, accusato di
eccessivo sensazionalismo, venduto a ritmo
frenetico a Rai, Mediaset e persino a “Il
Venerdì” di Repubblica: per un caso costruito a
tavolino, che gli avrebbe causato l’impallinamento.
Ipotesi fantasiose e paradossali, voci di
popolo, prive di fondamenta.
“All’intera troupe è piaciuta Caserta- rivela
Sangiovanni: Fabio e Mingo già erano stati in
città, per gli ascensori non funzionanti alla
stazione”. E confermando la linea del silenzio
aggiunge particolari sulla permanenza in città
della troupe del programma: “ Prima del
laborioso servizio, abbiamo pranzato in un
ristorante del centro, a seguire una passeggiata
sul corso Trieste, conclusa al Gran Caffè
Margherita (foto)
E’
stato realizzato un pepato servizio, in onda
nelle prossime sere- che aprirà gli occhi ai
casertani e italiani tutti. Una vicenda
inquietante smascherata con intuito e
professionalità dai due inviati- “investigatori”
di punta del tg di Ricci- che hanno proposto
negli ultimi anni una serie di servizi,
rivelatisi alla fine di pubblica utilità. Per
quanto riguarda l’ipotesi di un mio diretto
coinvolgimento- devo deludere i colleghi che
credono di collaborare con il “Times” (giornale
venduto in tutta la provincia a pochi
centesimi)- che da anni non metabolizzano il
fatto che da un piccolo paesino collinare, sia
uscito del buon vino, approdato senza l’aiuto di
nessuno a Raiuno, Raidue, Raitre, Canale 5, non
dimenticando giornali come Il Venerdì di
Repubblica e Libero”. |