19 ottobre 2004
“Tutte le Mattine”, una storia di Vaccheria
Giuseppe Sangiovanni

 

 

L’intervista registrata la settimana scorsa nel bosco della frazione Vaccheria, in onda questa mattina

L’ODISSEA DI RIVETTI OGGI SU CANALE 5

Nel programma “Tutte le Mattine”, condotto da Maurizio Costanzo

 

Delle condizioni allucinanti di Alfredo Rivetti, l’uomo che vive peggio di un randagio nel bosco della  frazione Vaccheria, si occupa questa mattina, (9:35) Maurizio Costanzo.

Una storia che ha colpito la redazione di “Tutte le Mattine”- segmento mattutino del Costanzo Show.

Una storia difficile, al limite della credibilità, quella di Rivetti- un uomo senza diritti, per mesi domiciliato in un’orrida suite stradale, in una macchina parcheggiata sul ciglio della strada, tra la Vaccheria e San Leucio.

Di lui tutti sapevano, Comune, Asl e Assistenti Sociali. Il protocollo era stato attivato. Ma nulla era cambiato. Una vergogna inaudita, lasciarlo vivere in quelle condizioni, con quattro randagi a due passi dal Real Belvedere, del miliardario Leuciana Festival.

In verità, dopo la denuncia sui giornali locali qualcosa era successo: qualcuno “si era occupato” di Rivetti, caricato in macchina e parcheggiato in ospedale, complice un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio).

Ma più amare sorprese, attendevano Rivetti all’uscita dal San Sebastiano: “La sua casa”, la Tipo bianca, contenente tutti i suoi effetti personali, indumenti, qualche pentola, documenti e persino la parte superiore della sua dentiera. Tutto sparito.  

Vergogna cancellata rapidamente- senza restituire alcun effetto a Rivetti, nessuna notifica-costretto ora a dimorare peggio di una bestia, nel bosco della Vaccheria.

Vicenda triste, che ha messo in evidenza il fallimento delle politiche sociali, fatte di screening, ricerca e censimento di soggetti che vivono ai margini della società casertana.

Caserta non è una metropoli, meno che meno una piccola comunità, come la Vaccheria- dove tutti si conoscono, tutti sanno, ma neanche hanno mosso un dito: per scelta, per pregiudizio, nei confronti di un uomo che va accettato, nonostante vizietti e difetti tipici di una persona malata, sfiduciata, senza affetti e punti di riferimento, depressa, abbandonata da tutti al suo destino- che qualcuno ha tentato di “spedire” in comunità del Nord Italia.

Persone che hanno creduto di aver fatto il proprio dovere, di avere la coscienza a posto: mentre Rivetti albergava nel bosco- con i cani, risultati determinanti per essere localizzato dalla troupe di Canale 5 (nella foto con lui durante l’intervista)- che ha realizzato un servizio che farà rabbrividire i telespettatori.

La legge va applicata con buonsenso, quando ci si trova di fronte una situazione drammatica e straordinaria come quella di Alfredo- nemmeno “abbeverato e ristorato”, con un bicchiere di acqua, un semplice cappuccino o un piatto di minestra- nell’attesa della flemma burocratica di Ferraro e company.

Una situazione allucinante, a partire dal profilo igienico-sanitario.

L’Asl, gli assistenti sociali, la chiesa locale, le organizzazioni di volontariato, la Caritas: tutti desaparecidos, come il sindaco, l’assessore competente e l’ufficio stampa, contattati inutilmente dall’inviato di Canale 5.  Con quale coraggio si è preteso finora il voto da quest’uomo? Il prete durante la benedizione pasquale, si è accorto di lui, della sua casa sotto le stelle?

Storia che ricorda il caso Palumbo, l’anziano di Caiazzo che viveva in un tugurio con i topi.

A denunciare prima sulla stampa locale, poi in tv, anche in quella occasione come ora, Giuseppe Sangiovanni, giornalista freelance di Caiazzo, a caccia di storie di disagio, vivibilità e burocrazia.

                                                                                                          

 

    

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