15 gennaio 2005
MDC: incredibili designazioni Antitrust
Giovanni Festa

 

 

MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO ONLUS

Associazione Nazionale di Consumatori e Utenti

 

 

Antitrust: Franco Bassanini rilascia in esclusiva intervista a Help Consumatori. “Per presidenza una scelta tra Quadrio Curzio, Ruggiero, Monti o Minervini. Ripristinare per le Camere designazioni bipartisan”

 

14/01/2005 - Il Movimento Difesa del Cittadino si mobilita contro le incredibili designazioni dei nuovi commissari ANTITRUST Guazzaloca e Pilati. Si stanno raccogliendo in tutto il Paese adesioni di associazioni, movimenti, studiosi del diritto amministrativo, avvocati e politici e si sta preparando il ricorso alla giustizia amministrativa (Tar). Per aderire, mandare una e-mail ai seguenti indirizzi: hc@mdc.it  oppure helpconsumatori@fastwebnet.it

 Help Consumatori affiancherà la campagna proponendo articoli che usciranno sulla stampa, interviste e testimonianze. All’iniziativa hanno già aderito tra gli altri il senatore Franco Bassanini, Anna Bartolini e Cittadinanzattiva.

 

Pubblichiamo oggi l’intervista al Sen. Franco Bassanini

 

Le recenti nomine dei nuovi commissari antitrust hanno accentrato l’attenzione su questo organismo. Vogliamo ricordare quali sono le sue competenze e la sua importanza?

 

Le Autorità indipendenti esercitano funzioni di garanzia dei diritti della collettività non rientranti nell’ambito del potere di decisione della politica e delle maggioranze del momento, si occupano di questioni inerenti diritti costituzionali fondamentali (è il caso del Garante della Privacy) o che attengono alla regolazione dei mercati, come l’Antitrust.

Questo organismo ha il compito di vigilare sulla libertà del mercato per evitare abusi di posizioni dominanti o situazioni di monopolio o oligopolio, che altererebbero la concorrenza e metterebbero a rischio i vantaggi del mercato libero, quali la competizione tra imprese che stimola l’innovazione e l’efficienza e consente al consumatore utente di scegliere il miglior mix qualità-prezzo del bene o servizio tra diverse offerte

La prima fondamentale esigenza perché l’Antitrust possa esercitare le proprie funzioni è l’indipendenza dalla maggioranza di governo e dalle logiche proprie dei partiti.

Di recente con la legge sul conflitto di interessi è stato inoltre assegnato all’Antitrust il compito, anomalo rispetto alle funzioni proprie delle autorità garanti degli altri Paesi, di verificare la sussistenza di situazioni di cumulo nella stessa persona tra interessi economico-finanziari privati e funzioni di governo potenzialmente tra loro conflittuali.

 

La designazione di Guazzaloca e Pilati è stata un infortunio dei due Presidenti o la mossa di una strategia tendente a indebolire l’autorevolezza e l’indipendenza dell’Antitrust?

 

Queste nomine non sono un incidente di percorso ma sono una logica conseguenza di una concezione dello Stato. La cultura della attuale maggioranza di governo nel suo insieme è restia ad ammettere che una democrazia moderna e liberale ha bisogno di forti contrappesi, di strumenti di controllo e di istituzioni di garanzia che sfuggono alla regola della maggioranza. La maggioranza ha una cultura proprietaria delle istituzioni , non liberale.

 

Scusi, ma è proprio sulla qualifica di “liberale” che da sempre punta Berlusconi e la maggioranza che governa…

 

La contraddizione è evidente e quotidiana: basta guardare al processo di liberalizzazione del sistema economico italiano, che negli anni ’90 aveva compiuto molti passi avanti con l’apertura al mercato di settori protetti e gestiti da monopoli di stato o privati (telecomunicazioni, energia, commercio, ecc.), e in questa legislatura invece si è fermato, mentre una coalizione realmente liberale avrebbe dovuto ovviamente proseguire ed accelerare.

Secondo l’attuale maggioranza, la vittoria alle elezioni non conferisce solo un mandato a governare ma anche ad impadronirsi delle istituzioni, che sono, senza limiti e regole, appannaggio del vincitore.

La struttura di fondo delle democrazie liberali moderne invece si basa su un doppio principio: chi vince le elezioni ha il diritto ed il dovere di governare ed ha gli strumenti per dimostrare la sua capacità nell’attuare il programma e nel mantenere le promesse fatte agli elettori. Ma, nel contempo, il sistema prevede sia forti limiti al potere di chi governa, ed al potere politico in generale, attraverso istituzioni di garanzia che garantiscono che i diritti e le libertà dei cittadini non siano alla mercè di chi ha vinto, sia settori, tra cui quello delle regole del mercato, che sono completamente estranei al meccanismo del mandato a governare derivante dall’esito della competizione elettorale. A questo servono l’indipendenza della magistratura, le Corti Costituzionali, le Autorità indipendenti e le Istituzioni di Garanzia; come è in alcuni sistemi il Presidente della Repubblica, in altri, come quello americano, il particolare rapporto tra Presidente e Senato.

L’atteggiamento culturale dell’attuale maggioranza non riconosce il valore fondamentale che hanno le istituzioni di garanzia che quando sono realmente indipendenti si atteggiano come veri e propri contropoteri.

 

L’affidamento all’Antitrust della verifica sui conflitti di interessi può essere stato un altro motivo di queste scelte tanto criticate?

 

L’aver affidato all’Antitrust funzioni rilevanti in materia di conflitto d’interesse rischia di “inquinare” il ruolo dell’Antitrust. Come si sa, la maggioranza, chiamata a rispondere alle richieste perché l’Italia si dotasse di una disciplina del conflitto d’interesse a livello degli standard internazionali, invece di creare un’istituzione di garanzia ad hoc ha ritenuto di potere utilizzare una istituzione già esistente come l’antitrust.

Considerando il modo in cui veniva designata sarebbe stato facile al momento opportuno condizionarne la composizione, cosi che questa indipendenza venisse meno nel momento in cui poteva dare fastidio.

Quando fu scritta la disciplina dell’Antitrust vigeva una prassi costituzionale per cui i Presidenti delle Camere venivano scelti, sulla base di un’intesa bipartisan, tra personalità di rilievo e di notevole prestigio sia nell’ambito della maggioranza che dell’opposizione. Essi potevano così scegliere i membri delle Autorità in modo libero e indipendente dalle prevaricazioni del Governo e della maggioranza.

Dal ‘94 questa consuetudine è stata infranta. Il centrosinistra ha sbagliato nel ’96 a non insistere nel ripristinarla.

 

 

Esistono i presupposti per un ricorso davanti al giudice amministrativo contro queste nomine, come annunciato dal Movimento Difesa del Cittadino?

 

Finora non ci sono stati casi di contestazione delle nomine di membri delle Autorità davanti al Tar e al Consiglio di stato.

Ma sono convinto che ci siano motivi fondati per contestare le nomine di Guazzaloca e Pilati.

La legge istitutiva dell’Antitrust richiede requisiti specifici dei candidati, di cui il primo è relativamente semplice da verificare perché inerente al ruolo (professore universitario di ruolo, consigliere di stato, ecc.). Il secondo profilo è quello della indipendenza, requisito che il giudice amministrativo ha più difficoltà a individuare ma che tuttavia deve essere valutato, nel caso di ricorso, quando possono emergere situazioni di non evidente indipendenza.

Credo proprio che per Guazzaloca manchi decisamente il primo profilo, per Pilati il secondo.

 

Nelle prossime settimane ci sarà la nomina del Presidente dell’Autorità e si sono fatti tanti nomi. Secondo lei quali sono i candidati che potrebbero rispondere ai requisiti di competenza e indipendenza per riconoscimento bipartisan e garanzia per tutti?

 

 

I nomi che, a mio avviso, danno maggiori garanzie di indipendenza sono quelli dell’ex commissario europeo Mario Monti, il professor Gustavo Minervini, l’ex ambasciatore ed ex ministro degli esteri Ruggiero e l’economista Quadrio Curzio. Sono tutte personalità in grado di conciliare prestigio e professionalità.

 

a cura di Antonio Longo, Direttore “Help Consumatori”  - www.helconsumatori.it www.mdc.it -

 

 

 

    

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