MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO
ONLUS
Associazione Nazionale di
Consumatori e Utenti
Antitrust: Franco
Bassanini rilascia in esclusiva
intervista a Help Consumatori.
“Per presidenza una scelta tra
Quadrio Curzio, Ruggiero, Monti
o Minervini. Ripristinare per le
Camere designazioni bipartisan”
14/01/2005 - Il Movimento Difesa
del Cittadino si mobilita contro
le incredibili designazioni dei
nuovi commissari ANTITRUST
Guazzaloca e Pilati. Si stanno
raccogliendo in tutto il Paese
adesioni di associazioni,
movimenti, studiosi del diritto
amministrativo, avvocati e
politici e si sta preparando il
ricorso alla giustizia
amministrativa (Tar). Per
aderire, mandare una e-mail ai
seguenti indirizzi:
hc@mdc.it oppure
helpconsumatori@fastwebnet.it
Help
Consumatori affiancherà la
campagna proponendo articoli che
usciranno sulla stampa,
interviste e testimonianze.
All’iniziativa hanno già aderito
tra gli altri il senatore Franco
Bassanini, Anna Bartolini e
Cittadinanzattiva.
Pubblichiamo oggi l’intervista
al Sen. Franco Bassanini
Le recenti nomine dei nuovi
commissari antitrust hanno
accentrato l’attenzione su
questo organismo. Vogliamo
ricordare quali sono le sue
competenze e la sua importanza?
Le Autorità indipendenti
esercitano funzioni di garanzia
dei diritti della collettività
non rientranti nell’ambito del
potere di decisione della
politica e delle maggioranze del
momento, si occupano di
questioni inerenti diritti
costituzionali fondamentali (è
il caso del Garante della
Privacy) o che attengono alla
regolazione dei mercati, come
l’Antitrust.
Questo organismo ha il compito
di vigilare sulla libertà del
mercato per evitare abusi di
posizioni dominanti o situazioni
di monopolio o oligopolio, che
altererebbero la concorrenza e
metterebbero a rischio i
vantaggi del mercato libero,
quali la competizione tra
imprese che stimola
l’innovazione e l’efficienza e
consente al consumatore utente
di scegliere il miglior mix
qualità-prezzo del bene o
servizio tra diverse offerte
La prima fondamentale esigenza
perché l’Antitrust possa
esercitare le proprie funzioni è
l’indipendenza dalla maggioranza
di governo e dalle logiche
proprie dei partiti.
Di recente con la legge sul
conflitto di interessi è stato
inoltre assegnato all’Antitrust
il compito, anomalo rispetto
alle funzioni proprie delle
autorità garanti degli altri
Paesi, di verificare la
sussistenza di situazioni di
cumulo nella stessa persona tra
interessi economico-finanziari
privati e funzioni di governo
potenzialmente tra loro
conflittuali.
La designazione di Guazzaloca e
Pilati è stata un infortunio dei
due Presidenti o la mossa di una
strategia tendente a indebolire
l’autorevolezza e l’indipendenza
dell’Antitrust?
Queste nomine non sono un
incidente di percorso ma sono
una logica conseguenza di una
concezione dello Stato. La
cultura della attuale
maggioranza di governo nel suo
insieme è restia ad ammettere
che una democrazia moderna e
liberale ha bisogno di forti
contrappesi, di strumenti di
controllo e di istituzioni di
garanzia che sfuggono alla
regola della maggioranza. La
maggioranza ha una cultura
proprietaria delle istituzioni ,
non liberale.
Scusi, ma è proprio sulla
qualifica di “liberale” che da
sempre punta Berlusconi e la
maggioranza che governa…
La contraddizione è evidente e
quotidiana: basta guardare al
processo di liberalizzazione del
sistema economico italiano, che
negli anni ’90 aveva compiuto
molti passi avanti con
l’apertura al mercato di settori
protetti e gestiti da monopoli
di stato o privati
(telecomunicazioni, energia,
commercio, ecc.), e in questa
legislatura invece si è fermato,
mentre una coalizione realmente
liberale avrebbe dovuto
ovviamente proseguire ed
accelerare.
Secondo l’attuale maggioranza,
la vittoria alle elezioni non
conferisce solo un mandato a
governare ma anche ad
impadronirsi delle istituzioni,
che sono, senza limiti e regole,
appannaggio del vincitore.
La struttura di fondo delle
democrazie liberali moderne
invece si basa su un doppio
principio: chi vince le elezioni
ha il diritto ed il dovere di
governare ed ha gli strumenti
per dimostrare la sua capacità
nell’attuare il programma e nel
mantenere le promesse fatte agli
elettori. Ma, nel contempo, il
sistema prevede sia forti limiti
al potere di chi governa, ed al
potere politico in generale,
attraverso istituzioni di
garanzia che garantiscono che i
diritti e le libertà dei
cittadini non siano alla mercè
di chi ha vinto, sia settori,
tra cui quello delle regole del
mercato, che sono completamente
estranei al meccanismo del
mandato a governare derivante
dall’esito della competizione
elettorale. A questo servono
l’indipendenza della
magistratura, le Corti
Costituzionali, le Autorità
indipendenti e le Istituzioni di
Garanzia; come è in alcuni
sistemi il Presidente della
Repubblica, in altri, come
quello americano, il particolare
rapporto tra Presidente e
Senato.
L’atteggiamento culturale
dell’attuale maggioranza non
riconosce il valore fondamentale
che hanno le istituzioni di
garanzia che quando sono
realmente indipendenti si
atteggiano come veri e propri
contropoteri.
L’affidamento all’Antitrust
della verifica sui conflitti di
interessi può essere stato un
altro motivo di queste scelte
tanto criticate?
L’aver affidato all’Antitrust
funzioni rilevanti in materia di
conflitto d’interesse rischia di
“inquinare” il ruolo
dell’Antitrust. Come si sa, la
maggioranza, chiamata a
rispondere alle richieste perché
l’Italia si dotasse di una
disciplina del conflitto
d’interesse a livello degli
standard internazionali, invece
di creare un’istituzione di
garanzia ad hoc ha ritenuto di
potere utilizzare una
istituzione già esistente come
l’antitrust.
Considerando il modo in cui
veniva designata sarebbe stato
facile al momento opportuno
condizionarne la composizione,
cosi che questa indipendenza
venisse meno nel momento in cui
poteva dare fastidio.
Quando fu scritta la disciplina
dell’Antitrust vigeva una prassi
costituzionale per cui i
Presidenti delle Camere venivano
scelti, sulla base di un’intesa
bipartisan, tra personalità di
rilievo e di notevole prestigio
sia nell’ambito della
maggioranza che
dell’opposizione. Essi potevano
così scegliere i membri delle
Autorità in modo libero e
indipendente dalle
prevaricazioni del Governo e
della maggioranza.
Dal ‘94 questa consuetudine è
stata infranta. Il
centrosinistra ha sbagliato nel
’96 a non insistere nel
ripristinarla.
Esistono i presupposti per un
ricorso davanti al giudice
amministrativo contro queste
nomine, come annunciato dal
Movimento Difesa del Cittadino?
Finora non ci sono stati casi di
contestazione delle nomine di
membri delle Autorità davanti al
Tar e al Consiglio di stato.
Ma sono convinto che ci siano
motivi fondati per contestare le
nomine di Guazzaloca e Pilati.
La legge istitutiva
dell’Antitrust richiede
requisiti specifici dei
candidati, di cui il primo è
relativamente semplice da
verificare perché inerente al
ruolo (professore universitario
di ruolo, consigliere di stato,
ecc.). Il secondo profilo è
quello della indipendenza,
requisito che il giudice
amministrativo ha più difficoltà
a individuare ma che tuttavia
deve essere valutato, nel caso
di ricorso, quando possono
emergere situazioni di non
evidente indipendenza.
Credo proprio che per Guazzaloca
manchi decisamente il primo
profilo, per Pilati il secondo.
Nelle prossime settimane ci sarà
la nomina del Presidente
dell’Autorità e si sono fatti
tanti nomi. Secondo lei quali
sono i candidati che potrebbero
rispondere ai requisiti di
competenza e indipendenza per
riconoscimento bipartisan e
garanzia per tutti?
I
nomi che, a mio avviso, danno
maggiori garanzie di
indipendenza sono quelli dell’ex
commissario europeo Mario Monti,
il professor Gustavo Minervini,
l’ex ambasciatore ed ex ministro
degli esteri Ruggiero e
l’economista Quadrio Curzio.
Sono tutte personalità in grado
di conciliare prestigio e
professionalità.
a cura di
Antonio Longo, Direttore “Help
Consumatori” -
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