6 dicembre 2004
Ma chi è Babbo Natale?
da www.intrage.it

 

fonte:

www.intrage.it/rubriche/culturaetempolibero/natale_2004/d_babbo_natale/index.shtml

 

 

Babbo Natale, l’amico di tutti i bambini con il suo completo di panno rosso bordato di pelliccia bianca, Babbo Natale paffuto e sorridente con il suo sacco carico di doni, la sua magica slitta trainata da renne che nella notte di Natale, accompagnata dal suono di campanelli, solca i cieli di tutto il mondo per portare doni a grandi e piccini. La favola di Babbo Natale, che ha cullato e reso trepidanti i bambini di tutto il mondo, ha origini lontane. Per quanti pensano che si tratti soltanto di una trovata pubblicitaria, la storia e la leggenda sono pronte a smentirli.

Un personaggio molto simile a Santa Claus è realmente esistito: si tratta di San Nicola. Nato a Patara, in Turchia, da una ricca famiglia, divenne vescovo di Myra in Lycia nel IV secolo e con molta probabilità partecipò nel 325 al Concilio di Nicea. Alla sua morte, le spoglie furono deposte a Myra fino al 1807 quando, trafugate da un gruppo di cavalieri italiani travestiti da mercanti, furono portate a Bari, città dove sono tutt’ora conservate e di cui San Nicola è il Santo Patrono. San Nicola è anche il protettore dei bambini e degli scolari.

Si diffusero moltissime leggende sulla storia di San Nicola, una delle più famose è quella di cui parla Dante nel "Purgatorio". San Nicola era addolorato dal pianto di tre giovani poverissime e del loro padre, un nobile caduto in miseria, ormai troppo povero per procurare una dote sufficiente per far sposare le figlie. Intenerito dal pianto e dalle preghiere del pover’uomo, Nicola decise di aiutarlo lanciando per tre notti dalla finestra un sacchetto carico di monete d’oro. Le prime due notti le cose andarono come previsto, la terza notte San Nicola trovò la finestra inspiegabilmente chiusa. Fu così che, arrampicatosi sul tetto, gettò le monete dal camino dove erano stese ad asciugare le calze del nobiluomo e delle sue figlie. Nella fantasia popolare San Nicola divenne portatore di doni: si festeggia il 6 dicembre, data in cui il vecchio Santo in groppa al suo fedele asinello porta regali ai tanti bambini che ancora credono in lui.

La leggenda di San Nicola fece il giro dell’Europa: quando i primi immigrati olandesi sbarcarono a New Amsterdam, l’odierna New York, portarono con loro anche l’immagine di San Nicola "Sinter Klaas" che, posta sulla prua della nave, proteggeva i marinai durante il lungo viaggio.

La figura del Santo affascinò anche i coloni inglesi: è del 1809 il libro "Una storia di New York" in cui si parla di "Sancte Claus", un vescovo in miniatura che nella notte di Natale volava sui cieli in groppa ad un cavallo bianco portando doni. Nel 1921 apparve un poemetto di William Gilley in cui "Sante Claus", vestito di pelliccia, guidava una slitta trainata da una renna e portava i suoi doni. Due anni dopo seguì il racconto di Clement Clarke Moore nel quale si legge che la notte della vigilia di Natale un piccolo uomo sfrecciava nei cieli su una slitta trainata da otto renne, ognuna con il suo nome, recando doni a tutti i bambini del mondo.

La figura di Babbo Natale ha così pian piano preso forma, ma per arrivare a quella che tutti noi oggi conosciamo bisogna aspettare gli anni ’30. La Coca Cola, infatti, in cerca di nuove idee per pubblicizzare la bevanda nel periodo natalizio, diede il compito al celebre illustratore, Haddon Sundblom, di inventare la nuova campagna pubblicitaria. Fu proprio lui a trasformare il piccolo uomo della storia nel grosso e paffuto Babbo Natale, che tutti quanti oggi conosciamo. Lo vestì di rosso e bianco che, neanche a dirlo, erano i colori della famosa bevanda.

 

    

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