Il
Mattino - Giovedì 16 Settembre 2004
TELESE TERME
Licenza illegittima bocciata dal Tar, paga il
Comune
SABATO LEO Telese Terme. Licenza edilizia
illegittima, paga il comune. È quanto emerge da
una curiosa vicenda giudiziaria che è stata
definita dal Tribunale amministrativo regionale
di Napoli che, proprio ieri, ha depositato nella
segreteria di piazza Municipio la relativa
sentenza. Oltre a bocciare, sotto il profilo
della conformità alle leggi ed ai regolamenti
comunali, la concessione edilizia «incriminata»,
il Tar (quarta sezione) ha anche condannato il
comune, unitamente al controniteressato, a
pagare le spese (2.162 euro).
La
somma equivale al compenso da corrispondere ad
un ingegnere del Genio Civile di Benevento,
incaricato dai giudici amministrativi di
redigere consulenza tecnica di ufficio. La
vertenza prende le mosse nel 1997, quando tre
cittadini (Leucio Vitale, Michele Sanzari e
Lucia Vitale) misero sotto accusa il comune,
«reo» di aver rilasciato illegittimamente a Rito
Edmondo Maglione l'autorizzazione per realizzare
un piano sopraelevato e la ristrutturazione
interna di un fabbricato sito al civico 126 di
via Roma.
Il
collegio giudicante (presidente Nicolò
Monteleone, a latere Pierluigi Russo e Carlo
Polidori) ha sentenziato che il comune ha
violato la normativa contenuta in un decreto del
1996 del ministero dei Lavori pubblici, che
riguarda le costruzioni in zone sismiche. La
disposizione ha per oggetto l'altezza massima
dei fabbricati in relazione alla larghezza delle
strade sulle quali prospettano. Secondo il Tar,
sussiste contrasto tra le suddette norme
tecniche per le costruzioni in zone sismiche e
la concessione edilizia impugnata che è stata,
pertanto, annullata.
L'edificio oggetto dei lavori di sopraelevazione
è posto all'angolo tra via Roma e la traversa
via Roma. Già nell'udienza del 17 luglio del
1997, il Tribunale aveva accolto la domanda
sospensiva presentata contestualmente al
ricorso. Nella causa sono intervenuti gli
avvocati Ezio Maria Zuppardi e Giuseppe De
Vincentis (ricorrenti), Pietro Mauro Piccirillo
(comune) e Giulio D'Andrea (controinteressato).
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