12 agosto 2004
It's only SixDay'but i like it!
Achille Iannucci

 

 

"Melodie nascoste e attese lunghe un anno. Fusti di birra e amplificatori da trasportare. Poi i primi sound check, con l'ultima lampadina ancora da avvitare al piano di sotto e un campeggio da rincorrere, mentre la SDSM area si riempiva di gente.

 

Tanta gente, con la quale avremmo bevuto e chiacchierato di tutto e di niente. L'eco delle folli notti soniche stenta a dissolversi e ritorna inesorabile con un moto invasivo: 'ricordi ancora il suono di quello strano strumento a corde, sdraiato su un pezzo di legno e spremuto con una spugna di metallo, mentre il vuoto elettrico invadeva le nostre orecchie e la testa ti si affollava di pensieri? ..allora non avresti mai immaginato che, qualche ora dopo, ti saresti ritrovato a chiacchierare con il folle liutaio che aveva saldato i pezzi che lo tenevano insieme. ..e sai se, a quell'ora, erano già arrivati quei simpatici ragazzi svedesi con i quali il giorno dopo avresti fatto l'alba a bere e scherzare, tra imitazioni di animali e mille stralunati -..a chiii..- urlati senza ragione?

 

Ricordi? Quella era l'ultima notte sonica. La più lunga. Quando siamo scappati via all'improvviso, nell'istante in cui abbiamo capito che saremmo rimasti lì per sempre. Forse perché, in fondo, si sa, ogni volta che hai tra le mani qualcosa di troppo bello, devi consumarlo fino a che non resta più nulla. E allora via. Dritti a casa. Ognuno alla sua. Che importa? L'anno prossimo, tanto, saremo tutti di nuovo qui."

 

Era, questo, un frammento rubato alle pagine invisibili di SDSMzero4, quelle che ognuno di noi porta, a modo suo, scritte dentro sé. Quelle destinate a raccogliere tutte le emozioni di questo settimo anno di SixDaySonicMadness, che non diventeranno mai frasi da costringere in un foglio di carta, ma che rimarranno semplici sensazioni indefinite, magicamente confuse nelle stanze dei nostri ricordi. Dopo tutto, ci basta l'illusione di poterle, in qualche modo, conservare intatte il più a lungo possibile, magari fino alla prossima estate, quando proveremo di nuovo a ricreare tutto questo, o qualcosa di simile. Sperando, così, di rincontrare tutti quelli che sono stati qui in questi quattro giorni e, perché no, tanta nuova gente con la quale condividere altre indimenticabili esperienze.

 

Seduti su un sonic stage alleggerito dal peso dell'ultimo amplificatore, nel mattino che spegne l'ultima folle notte sonica, solo questo riusciamo a dirvi. E in effetti, forse, è arrivato il momento di spegnere i riflettori e fare un po' di silenzio. Anche il sonic stage vuole riposare. Ed è proprio questo che faremo, non prima, però, di aver ringraziato tutta la folla accorsa fin qui da chissà quanti posti diversi. Il popolo indie che con la sua varietà di personaggi ha colorato le nostre strade, invadendo la SDSM area per quattro giorni: musicisti, artisti, giornalisti, poeti, sognatori, beoni, fannulloni...

 

Tutti insieme, dal primo all'ultimo, siete più di quanto avremmo potuto desiderare e non solo, perché è anche e soprattutto grazie a voi che SDSM va avanti e cresce da sette anni. Quindi, niente, ancora un veloce cenno di intesa e ringraziamento per salutarvi tutti dandovi appuntamento al prossimo luglio. Quando SDSMzero5 non sarà più un'idea folle, assurda, difficile e testarda coltivata un anno intero, ma un sogno nuovamente reale, lungo quattro giorni, da bere ed assorbire dentro sé tutti d'un fiato. Perché le stanze dei ricordi hanno un disperato bisogno di essere riempite di colori, dolciumi ed incantesimi, l'unico carburante efficace per affrontare i tanti lunghi inverni che incombono, minacciosi, ai confini delle notti soniche.

 

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