Lo
studio dell'Università dello Utah (Usa) sulla
rivista Human Factors Al volante col cellulare
si guida come settantenni Riflessi rallentati
anche con il viva voce o con gli auricolari:
aumenta il rischio di tamponamenti
Al
volante con l'auricolare (Ansa) WASHINGTON -
Non bastano gli auricolari o il viva voce per
rendere innocuo chi guida parlando al cellulare.
Il telefonino in auto resta un pericolo:
rallenta i riflessi al punto che un giovane
automobilista si ritrova ad avere i tempi di
reazione di un settantenne. E' quanto calcolato
dai ricercatori dell'Università dello Utah (Usa)
in uno studio pubblicato sulla rivista Human
Factors. Il team ha anche osservato una tendenza
a perdere la direzione nei guidatori distratti
dalla conversazione telefonica. «Se metti un
ventenne al volante con un cellulare, il suo
tempo di reazione è lo stesso di un 70enne che
non usa il telefonino», ha osservato David
Strayer, docente di psicologia che ha condotto
la ricerca e studia da anni gli effetti del
cellulare sui guidatori.
IL CAMPIONE - Il team ha condotto la
ricerca su persone tra i 65 e i 74 anni
comparando le loro reazioni con conducenti tra
18 e 25 anni.
L'ESPERIMENTO - Dei volontari hanno
pertanto utilizzato un simulatore di guida,
circondati da tre schermi che ricreavano
situazioni in autostrada o nel traffico. Ogni
volontario ha guidato per quattro percorsi da 16
chilometri in autostrada, della durata di 10
minuti ciascuno, parlando a un cellulare a
viva-voce con un assistente durante metà del
viaggio.
RISULTATI - Nei momenti in cui parlavano,
i giovani sono risultati più lenti del 18% nel
raggiungere il pedale del freno e del 17% nel
riprendere velocità dopo la frenata. Conversare
al telefono ha però aumentato del 12% la
distanza tra le vetture, forse per compensare la
minore attenzione rivolta alla strada. Ma questa
strategia non sempre ha funzionato. «C'è stato
un aumento nel numero di tamponamenti (simulati)
quando i conducenti conversavano al cellulare»,
hanno scritto i ricercatori. 03 febbraio 2005 |