24 febbraio 2005
BN: Corso Garibaldi la pedonalizzazione non basta
Camillo Campolongo

 

 

Corso Garibaldi, la pedonalizzazione non basta.

 

Nonostante la chiusura permanente al traffico, i livelli di inquinanti continuano a superare i limiti massimi. Per il WWF è necessario un insieme organico di provvedimenti, dalle maggiori restrizioni al traffico a una più capillare rete di monitoraggio.

 

Nei primi mesi di completa pedonalizzazione del corso Garibaldi a Benevento i limiti massimi delle concentrazioni di inquinanti sono stati ancora superati, particolarmente per il famigerato PM10. Il provvedimento della chiusura al traffico di una delle più trafficate ed inquinate strade cittadine, il corso Garibaldi, giunto dopo anni di attesa, è stato apprezzato dal WWF, così come da molti cittadini, ma è evidentemente insufficiente.

Dal confronto dei dati sulla qualità dell’aria, anche se limitati, tra la situazione attuale e quella precedente alla chiusura, si nota un complessivo miglioramento dello stato dell’aria cittadina. Tuttavia, dai dati forniti dall’ARPAC relativi agli ultimi mesi, rilevati mediante le due centraline fisse l’una posta presso il Palazzo del Governo e l’altra presso l’Ospedale Civile, si evidenzia il superamento dei limiti in diversi giorni proprio nella zona del corso Garibaldi.

 

Temiamo, a questo punto, che nelle altre zone della città la situazione sia ancora peggiore. Infatti, anche la recenti indagini sul PM10 eseguite dell’Istituto Tecnico “G. Alberti” con rilievi in tutte le zone della città, dimostrano il frequente superamento dei  limiti per le concentrazioni di sostanze tossiche.

 

Scoraggiare o vietare l’uso dell’auto è sempre un provvedimento impopolare e difatti molte Amministrazioni si sono succedute senza prendere nessun provvedimento oltre la chiusura parziale dei giorni festivi e del sabato pomeriggio. Anzi, è stato fatto qualche passo indietro, rinunciando alle chiusure pomeridiane dei giorni prefestivi di qualche anno fa, e sono state perse diverse occasioni, come la mancata adesione alle iniziative promosse dal Ministero dell’Ambiente fin dal 2000 (“Domeniche ecologiche”) o dalla Commissione Europea (“In città senza la mia auto”).

 

Quest’associazione ha sempre sostenuto la necessità della chiusura o limitazione del traffico nel centro storico per una maggiore vivibilità di residenti e frequentatori e per ridurre l’inquinamento acustico ed atmosferico, dannoso a persone, animali, piante e monumenti storici. Soprattutto, ci si attendeva un simile provvedimento dopo il completamento della tangenziale ovest, avvenuto ben tre anni fa (dicembre 2001).

Sono stati necessari ancora altri anni di studi, indagini, proposte, discussioni, eccetera per redigere un nuovo piano traffico e molti altri mesi (se non anni: ignoriamo le tappe e le scadenze) per la sua attuazione. Ma il piano traffico da solo non basta a fare di Benevento una città più ecologica. Ci permettiamo di fare, anzi di ripetere, qualche proposta per migliorare la vivibilità e ridurre l’inquinamento:

 

  • §         impiego di mezzi elettrici per i servizi pubblici: trasporti urbani, raccolta rifiuti, spazzamento strade, vigilanza, ecc.;

  • §         definizione di zone a traffico limitato (ZTL) in tutti i quartieri della città con regolazione automatizzata degli accessi;

  • §         incentivazione di parcheggi gratuiti o a bassa tariffa ai margini del centro storico;

  • §         estensione dei parcheggi a tariffa alta, per la sosta di breve durata in tutte le zone centrali;

  • §         realizzazione di piste ciclabili (almeno una…) e scale mobili (almeno un’altra oltre quella di via del Pomerio…);

  • §         incremento e cura delle piante di alto fusto, efficienti polmoni di ossigeno e depuratori dell’aria cittadina.

     

Infine, ci si attende una nuova indagine sull’inquinamento estesa a tutta la città per confrontare i dati e mettere in campo ulteriori iniziative oltre la pedonalizzazione del corso Garibaldi.

 

 

 

    

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