ALLARME PER IL DEGRADO DELLA VALLE TELESINA,
RIFONDAZIONE ALL’ATTACCO
VITTORIO VALLONE Telese Terme.
Dopo l’iniziativa di un gruppo di cittadini ed
imprenditori di Telese atta ad avviare una
raccolta di firme per aiutare il Lago, si
registra sulla tematica l’intervento del Partito
della Rifondazione Comunista. Gianluca Aceto,
consigliere di minoranza comunista della lista
”Insieme per Telese”, con una missiva
indirizzata al sindaco Gennaro Capasso, rileva
come la problematica legata allo stato di
abbandono dello specchio lacustre telesino non
sia da addebitare, così come sostenuto, solo
all’amministrazione provinciale di Benevento.
«Entro una quindicina di giorni, la Provincia
risponderà alle richieste più urgenti,
provvedendo a realizzare efficaci opere di
drenaggio e ad asfaltare la strada. Quest’ultima
scelta, che non soddisfa nessuno, - dichiara
Aceto - è il prodotto dell’esasperazione dei
cittadini e degli esercenti, ma è chiaro che
riporta il progetto-lago indietro di decenni e
non lascia ben sperare per il futuro, poiché il
lago tutto potrà essere meno che un’oasi
ambientale. Dopo aver provveduto anche
all’illuminazione pubblica e dopo aver garantito
almeno la pulizia delle sponde mediante propri
operatori ambientali, la Provincia non ne vuole
più sapere».
A
questo punto, secondo Rifondazione Comunista,
dovrebbe entrare in gioco il Comune di Telese
Terme: «Le competenze gestionali sono
dell’amministrazione comunale. Permanendo tutti
i dubbi circa la reale vocazione della zona
lago, sin da ora rimarchiamo che al Comune
spetta il compito di garantire la vigilanza del
lago, troppo spesso ridotto a terra di nessuno
in cui i vandali hanno agibilità indisturbata.
Solo in questo caso, infatti, sarà possibile
prefigurare un futuro se non di eccellenza
almeno di normalità. Infatti, dopo i lavori
della Provincia, l’amministrazione comunale, e
solo essa, avrà il compito di garantire le
opere, i beni, la manutenzione e la pulizia
dell’area, al di là del libro dei sogni che ogni
tanto viene aperto davanti alle proteste dei
cittadini, e che, siamo pronti a scommettere,
decanterete anche nei prossimi giorni».
Rifondazione Comunista passa poi a formulare
alcune proposte: «A nostro avviso - spiega Aceto
- bisogna provvedere all’attivazione immediata
di un sistema di vigilanza e controllo da parte
della Polizia Municipale; inoltrare
immediatamente richiesta al Comune di Solopaca
affinché provveda alla chiusura dell’accesso al
ponte sul fiume Calore, che allo stato non
risulta omologato ed è finanche privo di
adeguate barriere di protezione.
In
caso di diniego da parte del Comune di Solopaca,
si potrà provvedere a chiudere l’accesso in
territorio telesino. Fondamentale anche
l’elaborazione di un programma di manutenzione
ordinaria e di pulizia sistematica dell’area,
utilizzando personale del Comune; e la
piantumazione razionale delle sponde; per
coprire le spese - conclude Aceto - si può
ipotizzare l’accensione di un mutuo».
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