27 dicembre 2004
Castelvolturno, cancello chiude un'oasi
Stefano Montone

 

 

ASSOCIAZIONE FIUME VOLTURNO ONLUS

COMUNICATO STAMPA 

CASTELVOLTURNO - VIA QUEL CANCELLO DAI VARICONI!

LA PROTESTA DELL’ASSOCIAZIONE FIUME VOLTURNO

“Via immediatamente quel cancello dall’oasi dei Variconi” Sono le parole di Stefano Montone presidente dell’Associazione ambientalista Onlus Fiume Volturno.

“non sappiamo ancora chi sia l’ente che ha avuto l’idea di chiudere l’ingresso ai Variconi mediante l’apposizione di un cancello. Quello che è certo, è che la nostra associazione farà di tutto per farlo togliere, non sono escluse azioni di carattere legale e giudiziario.

Precludere l’ingresso ad un luogo pubblico non è giusto. Il posto era meta di ambientalisti, pescatori e amanti della natura che ora non possono più ammirare la stupenda oasi.

Se con il cancello si è pensato di tutelare i Variconi, si è scelto il metodo più sbagliato. Il posto va tutelato con una sorveglianza continua e non certo impedendo l’ingresso agli ambientalisti.

Noi dell’associazione Fiume Volturno ci siamo sempre recati sul posto per ricerche naturalistiche, per scattare fotografie,insomma per stare in mezzo alla natura, ora però non possiamo più accedervi.

Sarebbe stato meglio affidare la vigilanza alle numerose guardie volontarie venatorie e ambientali appartenenti alle tante associazioni presenti sul territori, invece si è scelto il metodo peggiore: un bruttissimo manufatto di ferro che ricorda i già tanti ecomostri presenti nella zona e che fortunatamente sono iniziati a sparire”.

DESCRIZIONE DEI VARICONI

Si tratta di un ambiente salmastro retrodunale caratterizzato da piccoli stagni costieri alla sinistra di foce Volturno.

LONGITUDINE 13° 56' 01''

LATITUDINE 41° 01' 04''

ESTENSIONE 60 ha

ALTEZZA MEDIA S.L.M m.0

COMUNE Castelvolturno

PROVINCIA Caserta

 

Vediamo come si sono formati questi stagni. Dopo una prima fase in cui la foce si protraeva nel mare (dal 1616 al 1876 tale protrazione sarebbe stata di 2 km), si è avuto un apporto di sabbie e detriti dovuto alle correnti marine. Si è formato in tal modo un cordone sabbioso parallelo alla costa che ha dato origine a un piccolo golfo costiero. Quest'ultimo con l'ulteriore accumularsi di materiali si è trasformato prima in laguna, ancora parzialmente in contatto con il mare, e poi in veri e propri laghetti salmastri.

Questi stagni costieri costituiscono l'ultima zona umida di estuario fluviale rimasta in Campania. Essi sono delimitati a nord dal Volturno, a est dalla base NATO, a ovest dalla linea di costa e a sud dalla Pineta a Pino Marittimo. Gli stagni non hanno un rapporto diretto e costante con il mare, ma vi sono dei canali che li collegano tra di loro e con la foce del fiume. Le acque sono salmastre; esse derivano in parte da infiltrazioni di origine marina, in parte dagli apporti meteorici.

L'area si estende per 60 ha; nel 1978 la Provincia di Caserta vi ha istituito una oasi di protezione della fauna, mentre dal 1993 tutta la zona fa parte della Riserva naturale Foce Volturno e Costa di Licola della Regione Campania.

CARATTERISTICHE ED IMPORTANZA DELLE ZONE UMIDE

Il termine zona umida ragguppa in sè una vasta gamma di ambienti naturali comprendenti, secondo la Convenzione di Ramsar del 1971, "aree palustri, acquitrinose o torbose o comunque specchi d'acqua, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua ferma o corrente, salmastra o salata, compresi i tratti di mare la cui profondità non eccede i sei metri con la bassa marea ".

Si tratta insomma di tutti quegli ambienti ecotonali dove l'acqua incontra la terra e insieme si fondono per creare ambienti unici, fragili, ricchi di vita e per questo ad alta produttività ecologica. I Variconi sono una tipica zona umida situata all'estuario di un fiume : il Volturno.

Ricordiamo che l'estuario si ha dove il fiume si allarga semplicemente in mare a imbuto ed è tipico delle zone dove le maree sono alte e prelevano i sedimenti impedendone l'accumulo. Invece il delta si ha quando il fiume prima di finire in mare si spezza in diversi rami e crea lagune, dune, isolotti, stagni.

Le zone umide sono una risorsa importante sia dal punto di vista biologico che economico e sociale; dal punto di vista ecologico sono uno degli ecosistemi più ricchi; la loro produttività ecologica (cioè la velocità con cui l'energia solare si converte in materia organica vivente) è seconda soltanto a quella delle foreste tropicali. Le zone umide controllano le piene, rappresentano una valvola di sicurezza contro le alluvioni, stabilizzano e controllano l'erosione della costa, stabilizzano il microclima, svolgono una funzione di fitodepurazione delle acque, decantando le sostanze in decomposizione hanno una grande produttività ecologica (pesci, molluschi, crostacei, uccelli, etc.).

La zona umida salmastra dei Variconi costituisce il residuo di un vasto complesso di aree umide che, senza soluzione di continuità, si estendevano a Nord fino al fiume Garigliano e oltre, prima delle grandi bonifiche iniziate nel 1930.

Le zone umide hanno una funzione importantissima come regolatrici della falda acquifera loro circostante ed una ancora più importante come luoghi di depurazione e di decantazione di sostanze in decomposizione di varia natura essendo gli ecosistemi a più alta produttività biologica. In particolare, i Variconi rappresentano un biotipo di notevole importanza per le funzioni che svolgono nei cicli biologici di numerosi uccelli migratori, mentre dal punto di vista floristico si evidenziano per il mantenimento di alcune piante rare di tali ambienti particolari come l’Aster tripolium, e alcune specie di Limonium (L. vulgare, ecc.).

 

 

 

    

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