Telese Terme / I lavori avviati da poco
nell’area non convincono l’unità di base dei
Democratici di Sinistra Il monito: «Interventi
in difformità al progetto originario». Diverse
le richieste all’Amministrazione
Lavori in corso lungo la strada che costeggia il
lago. A pochi giorni dall’apertura del «nuovo
cantiere» si fa ascoltare la voce dell’Unità di
Base dei Democratici di Sinistra ‘Mario Cirillo’.
«Da quello che possiamo capire - dichiarano i Ds
- sono già stati costruiti dei canali di scarico
per le acque piovane, che sboccano direttamente
nel lago, e si sta procedendo ad asfaltare la
strada perimetrale. Noi Democratici di Sinistra,
siamo convinti che il lago necessiti di
ulteriori interventi. E’ sotto gli occhi di
tutti, infatti, che molte delle opere realizzate
in questi anni sono state eseguite in difformità
al progetto originario e all’Accordo di
Programma stipulato tra gli enti interessati».
Da
qui il forte richiamo: «Pensiamo che i nuovi
interventi debbano essere indirizzati alla
effettiva e completa realizzazione del progetto
originario, non verso un suo stravolgimento. Il
progetto originario aveva come obiettivo finale
la creazione di un’oasi naturalistica, passando
attraverso una prima fase di messa in sicurezza
e ripristino ambientale dell’area. Questi
obiettivi per noi Ds rimangono validi e da
perseguire. Per questo siamo fortemente contrari
al sistema di raccolta delle acque di scarico
della strada realizzato in questi giorni, che
rischia di trasformare il lago in una fogna a
cielo aperto, con gravi ripercussioni sulla vita
del suo fragile ecosistema. Ricordiamo che il
progetto originario prevedeva la realizzazione
di alcune vasche di filtraggio delle acque
piovane e la riapertura del canale di scarico
del lago, in cui sarebbero confluite le acque
provenienti dalla strada. I lavori attuali,
invece, non prevedono alcun presidio di
depurazione, per cui l’acqua sporca finirà
direttamente nel lago, aumentandone
l’inquinamento e mettendo a rischio la fauna e
la flora acquatica».
E
poi si passa a discutere in merito ai lavori che
interessano la strada. «Diciamo subito che anche
per noi la pavimentazione realizzata in questi
anni è del tutto insoddisfacente. Per questo
proponiamo di realizzare una nuova
pavimentazione in Glorit. Si tratta di un
terreno trattato con resine minerali naturali
che ha la stessa compattezza dell’asfalto ma ha
un aspetto simile alla terra battuta e non
produce polveri, su cui c’è ampia convergenza
dei responsabili della Soprintendenza. Ma per
stabilire la pavimentazione più adatta, occorre
fare chiarezza sul destino della strada che
circonda il lago. Il progetto originario
prevedeva la realizzazione di un ampio
parcheggio per la sosta delle auto dei
visitatori, ed il potenziamento della viabilità
alternativa, con l’obiettivo finale di chiudere
al traffico veicolare la strada intorno al lago,
fatti salvi, ovviamente, i residenti.
Anche questo obiettivo, per noi Democratici di
Sinistra, rimane valido, poiché è ormai
accertato che il traffico su quella strada
favorisce il processo naturale di collasso delle
sponde. Il lago, infatti, si è originato per
processi di erosione sotterranea dello strato di
travertino che, assottigliandosi, ha generato il
crollo della superficie, facendo venire a giorno
l’area del lago. Per tali motivi un’ampia fascia
circostante alle sponde è soggetta a continui
crolli. Si tratta di un processo naturale (che
si sta verificando, purtroppo, anche in altre
zone di Telese) ma che viene accelerato dalle
continue vibrazioni provocate dal traffico
veicolare. La nostra preoccupazione è che,
asfaltando la strada, senza aver ancora
realizzato una viabilità alternativa, il
traffico non solo non cesserà, ma aumenterà
notevolmente.
Inoltre, grazie all’apertura del nuovo ponte sul
fiume Calore, il lago rischia di trasformarsi in
una grande rotonda stradale, sulla nuova via di
collegamento tra Telese e Solopaca». Da qui
diversi interrogativi.
«Perché in questi anni non si è pensato a
stabilire un raccordo tra la viabilità dei due
Comuni e tutto è stato lasciato
all’improvvisazione? Perché non si è creato un
parcheggio adiacente al lago, per permettere ai
turisti di camminare a piedi e di recarsi ai bar
e ai ristoranti? Perché non si è proceduto
all’allargamento di via Scafa, per deviare il
traffico dall’area lago e spostarlo verso il
lato stazione? E perché, dopo oltre un anno
dalla firma del protocollo di intesa, non sono
ancora cominciati i lavori di realizzazione del
cavalcaferrovia che dovrebbe, lo ricordiamo,
collegare la via turistica del lago con un
raccordo che si immette su via Scafa? Perché
mai, poi, tra i tanti progetti presentati dal
Comune e finanziati dalla Regione nell’ambito
del Pit Filiera Termale, non ce n’è uno che
riguardi l’area del lago ed il potenziamento
delle vie circostanti?. Non si poteva sfruttare
questa occasione per la sistemazione complessiva
di quest’area dalla forte vocazione turistica, e
per realizzare la seconda fase dell’Accordo di
Programma per la creazione dell’oasi naturale?».
Il messaggio conclusivo contiene le precise
richieste della Quercia. «Quando questioni così
importanti non si affrontano per tempo, e si
lasciano incancrenire, arriva il momento in cui
si è costretti a mettere in campo soluzioni
d’emergenza, come quelle di questi giorni. Ma
questo è un modo per eludere i problemi, non per
risolverli.
Per tutte queste ragioni chiediamo
all’Amministrazione Comunale di indicare
pubblicamente ai cittadini le modalità e i tempi
con cui intende:
a)
realizzare un sistema di drenaggio serio per la
sede stradale attorno al lago; b) risolvere i
problemi di viabilità connessi all’area del
lago; c) provvedere, infine, alla chiusura della
strada circumlacuale al traffico e ad una
ripavimentazione rispettosa dell’ambiente
circostante, compatibile con le prescrizioni
della Soprintendenza ai Beni Ambientali». |