2 giugno 2005
Lago, a rischio il fragile ecosistema
da Il Sannio quotidiano dell'01-06-2005

 

 

Telese Terme / I lavori avviati da poco nell’area non convincono l’unità di base dei Democratici di Sinistra Il monito: «Interventi in difformità al progetto originario». Diverse le richieste all’Amministrazione

Lavori in corso lungo la strada che costeggia il lago. A pochi giorni dall’apertura del «nuovo cantiere» si fa ascoltare la voce dell’Unità di Base dei Democratici di Sinistra ‘Mario Cirillo’. «Da quello che possiamo capire - dichiarano i Ds - sono già stati costruiti dei canali di scarico per le acque piovane, che sboccano direttamente nel lago, e si sta procedendo ad asfaltare la strada perimetrale. Noi Democratici di Sinistra, siamo convinti che il lago necessiti di ulteriori interventi. E’ sotto gli occhi di tutti, infatti, che molte delle opere realizzate in questi anni sono state eseguite in difformità al progetto originario e all’Accordo di Programma stipulato tra gli enti interessati».

Da qui il forte richiamo: «Pensiamo che i nuovi interventi debbano essere indirizzati alla effettiva e completa realizzazione del progetto originario, non verso un suo stravolgimento. Il progetto originario aveva come obiettivo finale la creazione di un’oasi naturalistica, passando attraverso una prima fase di messa in sicurezza e ripristino ambientale dell’area. Questi obiettivi per noi Ds rimangono validi e da perseguire. Per questo siamo fortemente contrari al sistema di raccolta delle acque di scarico della strada realizzato in questi giorni, che rischia di trasformare il lago in una fogna a cielo aperto, con gravi ripercussioni sulla vita del suo fragile ecosistema. Ricordiamo che il progetto originario prevedeva la realizzazione di alcune vasche di filtraggio delle acque piovane e la riapertura del canale di scarico del lago, in cui sarebbero confluite le acque provenienti dalla strada. I lavori attuali, invece, non prevedono alcun presidio di depurazione, per cui l’acqua sporca finirà direttamente nel lago, aumentandone l’inquinamento e mettendo a rischio la fauna e la flora acquatica».

E poi si passa a discutere in merito ai lavori che interessano la strada. «Diciamo subito che anche per noi la pavimentazione realizzata in questi anni è del tutto insoddisfacente. Per questo proponiamo di realizzare una nuova pavimentazione in Glorit. Si tratta di un terreno trattato con resine minerali naturali che ha la stessa compattezza dell’asfalto ma ha un aspetto simile alla terra battuta e non produce polveri, su cui c’è ampia convergenza dei responsabili della Soprintendenza. Ma per stabilire la pavimentazione più adatta, occorre fare chiarezza sul destino della strada che circonda il lago. Il progetto originario prevedeva la realizzazione di un ampio parcheggio per la sosta delle auto dei visitatori, ed il potenziamento della viabilità alternativa, con l’obiettivo finale di chiudere al traffico veicolare la strada intorno al lago, fatti salvi, ovviamente, i residenti.

Anche questo obiettivo, per noi Democratici di Sinistra, rimane valido, poiché è ormai accertato che il traffico su quella strada favorisce il processo naturale di collasso delle sponde. Il lago, infatti, si è originato per processi di erosione sotterranea dello strato di travertino che, assottigliandosi, ha generato il crollo della superficie, facendo venire a giorno l’area del lago. Per tali motivi un’ampia fascia circostante alle sponde è soggetta a continui crolli. Si tratta di un processo naturale (che si sta verificando, purtroppo, anche in altre zone di Telese) ma che viene accelerato dalle continue vibrazioni provocate dal traffico veicolare. La nostra preoccupazione è che, asfaltando la strada, senza aver ancora realizzato una viabilità alternativa, il traffico non solo non cesserà, ma aumenterà notevolmente.

Inoltre, grazie all’apertura del nuovo ponte sul fiume Calore, il lago rischia di trasformarsi in una grande rotonda stradale, sulla nuova via di collegamento tra Telese e Solopaca». Da qui diversi interrogativi.

«Perché in questi anni non si è pensato a stabilire un raccordo tra la viabilità dei due Comuni e tutto è stato lasciato all’improvvisazione? Perché non si è creato un parcheggio adiacente al lago, per permettere ai turisti di camminare a piedi e di recarsi ai bar e ai ristoranti? Perché non si è proceduto all’allargamento di via Scafa, per deviare il traffico dall’area lago e spostarlo verso il lato stazione? E perché, dopo oltre un anno dalla firma del protocollo di intesa, non sono ancora cominciati i lavori di realizzazione del cavalcaferrovia che dovrebbe, lo ricordiamo, collegare la via turistica del lago con un raccordo che si immette su via Scafa? Perché mai, poi, tra i tanti progetti presentati dal Comune e finanziati dalla Regione nell’ambito del Pit Filiera Termale, non ce n’è uno che riguardi l’area del lago ed il potenziamento delle vie circostanti?. Non si poteva sfruttare questa occasione per la sistemazione complessiva di quest’area dalla forte vocazione turistica, e per realizzare la seconda fase dell’Accordo di Programma per la creazione dell’oasi naturale?». Il messaggio conclusivo contiene le precise richieste della Quercia. «Quando questioni così importanti non si affrontano per tempo, e si lasciano incancrenire, arriva il momento in cui si è costretti a mettere in campo soluzioni d’emergenza, come quelle di questi giorni. Ma questo è un modo per eludere i problemi, non per risolverli.

Per tutte queste ragioni chiediamo all’Amministrazione Comunale di indicare pubblicamente ai cittadini le modalità e i tempi con cui intende:

a) realizzare un sistema di drenaggio serio per la sede stradale attorno al lago; b) risolvere i problemi di viabilità connessi all’area del lago; c) provvedere, infine, alla chiusura della strada circumlacuale al traffico e ad una ripavimentazione rispettosa dell’ambiente circostante, compatibile con le prescrizioni della Soprintendenza ai Beni Ambientali».

 

    

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