29 maggio 2005
Caccia, il Tar: le aree protette vanno ripristinate
Mario De Chenno

 

 

WWF Benevento

 

Il WWF smaschera il tentativo di reintrodurre in provincia di Benevento i tagli alle aree protette già bocciati da TAR e Consiglio di Stato. E ottiene una nuova sentenza di annullamento del tribunale amministrativo. L’associazione: ora si ripristinino immediatamente le Oasi e le zone di ripopolamento e cattura.

 

Ancora un colpo dal TAR Campania alle velleità di ampliare indebitamente le aree destinate alla caccia. Vittima, stavolta, la delibera del Consiglio Provinciale di Benevento n. 153 del 3 Dicembre 2003, annullata con sentenza appena depositata. Si tratta dell’ultima di una lunga serie di vittorie ottenute dal WWF presso il Tribunale Amministrativo regionale, a partire dall’annullamento del Piano Faunistico Regionale del luglio 2001.

Le battaglie del WWF iniziano dalla seconda metà del 1999, quando, nonostante l’opposizione e la documentazione prodotta dal WWF,  prima la Giunta e poi il Consiglio Regionale (con delibera 47/23/99) approvano un Piano Faunistico regionale che arbitrariamente taglia gran parte del territorio campano protetto dalla caccia: le aree in Provincia di Benevento sono ridotte alla metà, con soppressioni di strutture e riduzioni delle superfici. Subito le province campane adeguano le proprie aree protette al piano, che però viene cassato prima dal TAR e poi dal Consiglio di Stato. Le aree protette non sono però ancora state ripristinate, anzi da allora sono stati numerosi i tentativi di adottare provvedimenti per lasciare queste zone aperte alla caccia. Tra questi, passa senza alcun clamore, nel Consiglio Provinciale di Benevento, la delibera 153/2003, con oggetto apparentemente tecnico e rassicurante: “Piano faunistico provinciale – presa atto superficie agro-silvo pastorale”. La delibera formalmente  «prende atto» della sentenza del TAR, il risultato però non è quello di ripristinare le aree protette, ma di confermare i tagli del piano regionale annullato.

Il WWF smaschera il calcolo arzigogolato delle superfici che avrebbe permesso ancora di cacciare nelle aree protette provinciali, e chiede alla Provincia di annullare l’atto. Tuttavia nessun provvedimento viene adottato, nemmeno quando anche il Comitato tecnico faunistico provinciale (organo in maggioranza composto da cacciatori!) si è recentemente espresso, all’unanimità, accogliendo la tesi del WWF. Ora la I sezione del TAR Campania, al quale il WWF, assistito dall’avvocato Maurizio Balletta, era ricorso prima che scadessero i termini per l’annullamento dell’atto, ha provveduto a cancellare (con sentenza n. 7270/05) definitivamente la delibera.

L’associazione chiede ora all’assessore provinciale Alfonso Cervo di predisporre e far approvare subito il provvedimento di ripristino delle Oasi e le zone di ripopolamento e cattura, in modo che venga recepito nel prossimo calendario venatorio regionale e che la prossima stagione di caccia non si apra ancora nel segno dell’illegalità.

 

 

Questa la sentenza del TAR

 

 


 

 

Il piano faunistico e la delibera CP 153/2003

 

Con sentenza n. 4639/2001 della Sezione prima del  TAR Campania, confermata con sentenza n. 4972/2002 della Sezione VI dal Consiglio di Stato, è stato annullato il Piano Faunistico Regionale della  Campania.

In particolare, è stata, tra l’altro, dichiarata l’illegittimità della riduzione della superficie protetta (vietata alla caccia) della Provincia di Benevento (dal 26,71% del Piano faunistico provinciale del 1996 al 19,74 %) . 

Tale risultato, come accertato dal TAR, era stato illegittimamente conseguito dalla Regione mediante una riscrittura dei piani provinciali, ivi compreso quello della Provincia di Benevento,  riducendo il numero e il territorio delle oasi di protezione della fauna e delle zone di ripopolamento e cattura e computando nella superficie agrosilvopastorale sottratta alla caccia alcuni territori (zone di rispetto da strade, ferrovie ecc.) in cui il divieto di caccia vige per motivi di sicurezza e tutela della pubblica incolumità senza che vi sia assicurata alcuna misura per la protezione della fauna, zone  che nessuna influenza avrebbero dovuto svolgere nel formarsi della scelta amministrativa.

 

Il ricorso al TAR contro il piano faunistico regionale, che il WWF presentò in sostituzione della Provincia, doveva ristabilire il diritto della Provincia stessa alla pianificazione faunistico-venatoria.

Tuttavia la Provincia non aveva finora dato seguito alla sentenza del TAR, riappropriandosi della propria pianificazione e  ripristinando le aree indebitamente ridimensionate e cancellate.

 

Un sollecito in tal senso era stato prodotto dal WWF con nota del 26/8/2003.

 

Il 3 Dicembre 2003, accogliendo il sollecito dell’assessore regionale all’Agricoltura, il Consiglio Provinciale ha approvato la delibera n. 153, con oggetto «presa d’atto della superficie agrosilvopastorale»

 

Questa delibera, votata –forse inconsapevolmente- all’unanimità dai consiglieri, è solo apparentemente  una presa d’atto tecnica della pianificazione adottata dal Provincia, dello stato delle superfici  e della sentenza del TAR.

 

Il testo contiene infatti un artificioso calcolo secondo il quale le aree protette restano quelle tagliate illecitamente dal piano regionale, ma la superficie protetta, incredibilmente, cresce.

 

Di fatto questa delibera costituisce una illegittima variazione del Piano faunistico provinciale, in quanto le modifiche a tale piano devono obbligatoriamente passare al vaglio del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Provinciale, cosa che non è affatto avvenuta.

 

Per evitare che permanga questo stato di illegittimità, occorre dunque urgentemente modificare la delibera 153/2003, specificando nel testo le reali superfici delle aree protette risultanti dalla pianificazione legittimamente adottata dalla Provincia con le delibere CP 82/96 e GP 842/98, con le aree protette riportate in fondo a questo documento.


 

Cronologia e riferimenti:

 

24 luglio 1996
Il Consiglio Provinciale approva il Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Benevento (delibera CP n. 82/96).

20 maggio 1998
La Giunta Provinciale (delibera 842/98) modifica il Piano Faunistico Provinciale: sono soppresse alcune aree, ampliate altre, istituite le zone di addestramento cani. La delibera è in vigore dopo la notifica ai proprietari dei terreni secondo la procedura della LR 8/96.

15 novembre 1999
Il Consiglio Regionale (delibera 47/23/99) approva il Piano Faunistico regionale: le aree protette della Provincia di Benevento sono arbitrariamente ridotte alla metà, con soppressioni di strutture e riduzioni delle superfici.

10 Aprile 2001
La Giunta Provinciale (delibera 115/01) applica il Piano Regionale con la «Riperimetrazione delle strutture faunistiche»: le tabellazioni delle aree protette sono modificate, metà delle superfici soppresse.

12 Luglio 2001
Il TAR Campania annulla il piano Faunistico Regionale (sentenza n. 4639/2001).

21 Maggio 2002
Il Consiglio di Stato conferma la decisione del TAR Campania: il piano faunistico regionale è definitivamente cancellato e restano valide le pianificazioni delle Province.

3 Dicembre 2003
La Provincia di Benevento «prende atto» della sentenza del TAR con la delibera 153/03: il risultato però non è quello di riaffermare la propria pianificazione, ma di confermare i tagli del piano regionale annullato.

 

 

Superficie aree protette provinciali

 

Secondo il Piano Faunistico approvato dalla Provincia (CP n. 82/96 e GP 842/98), le aree protette (Parchi regionali compresi) si estendevano per  43943 ettari e la superficie agro-silvo-pastorale (SASP) per 183996 ettari, con una superficie protetta risultante del 23,88%.


 

Dettaglio tecnico: cosa fa la delibera CP 153/03?

 

Afferma che la provincia ha approvato nel 1996 il proprio PFV. Non dice che questo piano è stato integrato nel 1998 dalla delibera di Giunta n. 842, che modificava alcune zone e istituiva le zone di addestramento cani. Secondo questi atti, le aree protette si estendevano per  43943 ettari e la superficie agro-silvo-pastorale (SASP) per 183996 ettari, con una superficie protetta risultante del 23,88%.

 

Cita che «il Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Benevento, «così come riportato nel Piano Faunistico Venatorio della Regione Campania riservava il 19,74% della superficie del territorio a protezione della fauna».

NON È ESATTO: il PFV regionale riporta le aree del PFV di Benevento così come individuate sopra (cioè al 1998), ma con una diversa misurazione delle aree. Considera 50887,7 ettari protetti e 184256 ettari di SASP, per una superficie protetta del 27,62%.

 

Il dato del 19,74% di territorio protetto NON si riferisce al PFV provinciale, ma a quello elaborato dalla Regione effettuando tagli arbitrari alle aree protette (ridotte a 36388,7 ettari). Si tratta di una pianificazione “virtuale”, in quanto annullata dal TAR, ma ancora oggi applicata dalla Provincia con le tabellazioni effettivamente esistenti, disposte nel 2001 in attuazione del PFV regionale. Nella delibera GP 115 del 10/4/01 le aree protette sono infatti stimate in 37337 ettari.

 

«Considera» che nella stesura del PFV provinciale del 1996 «non furono considerate le superfici adibite ad orti e serre». Tuttavia queste superfici non sono quantificate nemmeno nella delibera CP 153/03 in esame.

Ad ogni modo, l’ultimo censimento ISTAT dell’agricoltura (2000) indica una presenza nella provincia di Benevento di soli 60 ettari di serre: una quantità minima, assolutamente non in grado di variare apprezzabilmente la superficie di AP.
Gli stessi dati registrano “orti familiari” per 1.108 ettari.

 

 

«Rileva» che la SASP si sarebbe ridotta di 4700 ettari dal piano del 1996 (era stimata in 183996 ettari) al 2003 «per effetto di processi di urbanizzazione e d industrializzazione». Nessuna fonte è citata per giustificare tale variazione. Il PFV regionale del 2000 calcolava la SASP sui dati ISTAT del censimento 1996 (dati più recenti rispetto al PFV provinciale), e la stimava in 184256 ettari.
Alla data della delibera CP 153/2003 i risultati del censimento della popolazione e dell’industria ISTAT 2001 non erano ancora stati pubblicati, dunque la presunta variazione di -4700 ettari non può essere desunta da dati ISTAT.

 

«Rileva» inoltre, in conseguenza della riduzione della SASP, che «la superficie esclusa dalla caccia ha raggiunto HA 41000 circa». A parte la terminologia utilizzata, non si capisce come le aree protette possano passare d’un tratto da 36388,7 ettari a 41000.

 

Conclude, quasi per magia, che «il territorio adibito a protezione della fauna selvatica è aumentato dal 19,74% al 22,30%».

Né nella delibera, né negli atti allegati è possibile leggere in quale modo la percentuale del 22,30% sia stata calcolata. Possiamo solo fare delle ipotesi. Proviamo allora a fare qualche conto, usando queste abbreviazioni:

 

SASP: superficie agro-silvo-pastorale

SASP96: superficie agro-silvo-pastorale come riportata nel PFV provinciale del 1996

SASP00: superficie agro-silvo-pastorale come riportata nel PFV regionale del 2000

AP: aree protette totali

%: percentuale delle aree protette totali sulla SASP

 

Prima ipotesi: Calcolo 1

Prendiamo per buona la riduzione di 4700 ettari della SASP rispetto al 96, e consideriamo le aree protette attuali, come misurate dal PFV regionale che le ha imposte.

 

SASP=SASP96-4700 = 183996-4700 = 179296

AP= 36388,7 (PFV regionale)

%= (AP/SASP)x100=  20,2953217

 

Seconda ipotesi: Calcolo 2

Prendiamo per buona la riduzione di 4700 ettari della SASP rispetto al 96, e consideriamo le aree protette attuali, come misurate dalla delibera GP 115/01, che le ha attuato il PFV regionale poi annullato.

 

SASP=SASP96-4700 = 183996-4700 = 179296

AP= 37337 (delibera GP 115/01)

%= (AP/SASP)x100=  20,82422

 

 

Terza ipotesi: calcolo 3

Prendiamo per buona la riduzione di 4700 ettari della SASP rispetto al 96, e alle aree protette attuali, come misurate dal PFV regionale, sommiamo arbitrariamente 4700 ettari (come lascia intuire la delibera CP 153/03), in modo da ottenere i «circa 41000» ettari protetti.

 

SASP=SASP96-4700= 183996-4700  = 179296

AP= 36388,7 + 4700 (!)=41088,7

%= 22,91668526

 

Quarta ipotesi: calcolo 4

Consideriamo la SASP e le aree protette attuali come misurate dal PFV regionale, e sommiamo arbitrariamente alle aree protette 4700 ettari (come lascia intuire la delibera CP 153/03), in modo da ottenere “circa 41000” ettari protetti.

 

SASP= SASP00 (PFV regionale)= 184256 (invariata, e superiore al dato indicato nel PFV96!!)

AP= 36388,7 + 4700 (!)=41088,7

%= 22,29978942 = 22.30%

 

Abbiamo insomma trovato un solo modo per ottenere esattamente la cifra del 22,30% citata in delibera: affermare che dal 1996  la SASP si è ridotta di 4700 ha per urbanizzazione, ma non sottrarre questo dato dalla SASP come riportata nel piano del 1996. Aggiungere invece artificiosamente 4700 ha alle aree protette stabilite dal PFV bocciato (considerando quindi un’area industriale area protetta!!!), e calcolare la percentuale di aree protette sulla superficie agro-silvo-pastorale calcolata nel 1999 dal PFV bocciato (che è invece addirittura superiore a quella indicata dalla Provincia nel ’96!).

Infatti: (36388,7 + 4700 / 184256) * 100 = 22,29978942  (che si arrotonda al 22,30% citato in delibera!).


 

Strutture faunistiche pianificate dalla Provincia di Benevento

(delibere CP 82/96 e GP 842/98)

Zone di Ripopolamento e Cattura

Denominazione

Superficie Ha.

01

Apice (Tre Arie S. Lucia)

1.300

02

Apollosa Montesarchio (Fiego Castellone M. Mauro)

1.500

03

S. Croce del Sannio (Quercia Grossa)

796

04

Morcone (Tre Fontane)

2.200

05

Pago Veiano (Terralaloggia)

1.536

06

Casalduni (Colle Mastarzo)

1.408

07

S. Bartolomeo in Galdo (Taglianaso)

1.344

08

Buonalbergo (M. Maruzzo)

1.516

09

Ceppaloni (Frascio S. Giovanni)

1.280

10

Castelvetere Val.re (M. S. Antonio)

1.024

11

Cerreto Sannita (Crocelle)

1.200

12

Molinara (Acquafredda)

1.400

13

Circello (Casaldianni)

1.300

14

Colle Sannita (Cordeta)

1.300

15

Pietrelcina (Coste)

1.000

 

Totale

20.104

Oasi di protezione

Denominazione

Superficie Ha.

1

Oasi dell’invaso di Campolattaro (istituita con delibera n°82 del    24/07/96 - ha 850 - e ampliata con delibera di giunta n°842 del 20/05/98 - ha 3.000)

3.000

2

Oasi di Cusano Mutri (2.048 ha - di cui 1.538 nel Parco Reg. del Matese)

510

3

Oasi di Torrecuso (2.400 ha - di cui 278 nel Parco Reg. del Taburno)

2.122

4

Oasi di Pannarano (312 ha - interamente nel Parco Reg. del Partenio)

-

5

Confluenza Serretelle – stazione FF SS Vitulano (da istituire, come previsto dal Piano Faunistico Provinciale)

non ancora definita

 

Totale

5.632

 

(si omettono i Parchi Regionali, perché non soggetti alla pianificazione provinciale, e le zone di addestramento cani e le aziende venatorie, perché non si tratta di aree destinate alla tutela della fauna)

 

 

    

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