Qualche anno fa mi capitò di leggere su “La
Repubblica” uno dei bellissimi fondi del
Direttore Eugenio Scalfari. Tale articolo, in
una rappresentazione allegorica molto
pittoresca, descriveva quanto alcune persone
situate in ruoli chiave si sentissero come “il
birillo rosso di Foligno”.
Si
sa che dagli antichi tempi il Mediterraneo è
stato sempre considerato la culla del mondo,
quindi l’epicentro storico-geografico del
pianeta; al centro del Mediterraneo è situata
l’Italia il cui centro geografico è stato
individuato nella città di Foligno. Al centro di
Foligno, nella piazza, si trova il Bar Centrale,
nel cui centro si trova un bigliardo: il birillo
centrale, quello rosso, è pertanto il centro del
mondo.
Questa storia mi è ritornata in mente in
occasione delle elezioni americane che stanno
per celebrarsi. Ancora di più a quelle
trascorse, nelle quali l’estenuante conteggio e
ri-conteggio, durato giorni e giorni, designò
alla carica di Presidente degli USA George W.
Bush.
Se
ci ragiono un po’ con il senno del poi, ottengo
la seguente riflessione:
Bush diventò presidente della più grande e
potente nazione del mondo ottenendo lo “strike”
nello stato della Florida per 537 voti che
saltavano da un candidato all’altro e che solo
la Corte Suprema assegnò definitivamente (a
prescindere da tante “stranezze” che si
registrarono nelle operazioni di voto e di
conteggio e ri-conteggio). Con la Florida Bush
ottenne la maggioranza degli stati dell’unione e
s’insediò alla Casa Bianca.
I
giorni del suo governo verranno ricordati per
ciò che accadde l’11 Settembre 2001, ma anche e
soprattutto per la guerra in Afghanistan, una
guerra a senso unico, dove una popolazione già
da anni angariata dal regime talebano fu in gran
parte sterminata dalle bombe lanciate dagli F15.
Gente che non conosceva la TV , che manco sapeva
cosa fosse successo in America, si vide piombare
addosso l’inferno; bambini che stentavano a
procurarsi da mangiare tra le rocce dell’assurdo
paesaggio afgano, morirono senza alcuna colpa.
Gli anni di Bush furono anche quelli
dell’attacco all’Iraq, della caccia a Saddam ed
ai suoi arsenali fantasma. Contro il parere del
mondo intero,dell’autorevole parola del capo
della religione degli americani, legittimata
dall’inerzia delle Nazioni Unite e dei grandi
della terra.
Quanto hanno deciso quei 537 voti! Come poteva
cambiare l’intera umanità se si fossero espresse
in maniera diversa.
537 birilli rossi. Tra loro dovranno dividersi
migliaia e migliaia di morti, di innocenti
trucidati da guerre che hanno dei titoli assurdi
come se si trattasse di videogame: “giustizia
infinita” , “libertà duratura” o come cavolo le
chiamano questi pazzi furiosi; oppure saranno
rosi per tutta la vita dal rimorso e dal senso
di colpa di esserne stati complici, loro
malgrado.
Meno male che oggi non sono americano.
Guglielmo Caiazza |