3 novembre 2004
Il birillo rosso di Foligno
Guglielmo Caiazza

 

 

Qualche anno fa mi capitò di leggere su “La Repubblica” uno dei bellissimi fondi del Direttore Eugenio Scalfari. Tale articolo, in una rappresentazione allegorica molto pittoresca, descriveva quanto alcune persone situate in ruoli chiave si sentissero come “il birillo rosso di Foligno”.

Si sa che dagli antichi tempi il Mediterraneo è stato sempre considerato la culla del mondo, quindi l’epicentro storico-geografico del pianeta; al centro del Mediterraneo è situata l’Italia il cui centro geografico è stato individuato nella città di Foligno. Al centro di Foligno, nella piazza, si trova il Bar Centrale, nel cui centro si trova un bigliardo: il birillo centrale, quello rosso, è pertanto il centro del mondo.

Questa storia mi è ritornata in mente in occasione delle elezioni americane che stanno per celebrarsi. Ancora di più a quelle trascorse, nelle quali l’estenuante conteggio e ri-conteggio, durato giorni e giorni, designò alla carica di Presidente degli USA George W. Bush.

Se ci ragiono un po’ con il senno del poi, ottengo la seguente riflessione:

Bush diventò presidente della più grande e potente nazione del mondo ottenendo lo “strike” nello stato della Florida per 537 voti che saltavano da un candidato all’altro e che solo la Corte Suprema assegnò definitivamente (a prescindere da tante “stranezze” che si registrarono nelle operazioni di voto e di conteggio e ri-conteggio). Con la Florida Bush ottenne la maggioranza degli stati dell’unione e s’insediò alla Casa Bianca.

I giorni del suo governo verranno ricordati per ciò che accadde l’11 Settembre 2001, ma anche e soprattutto per la guerra in Afghanistan, una guerra a senso unico, dove una popolazione già da anni angariata dal regime talebano fu in gran parte sterminata dalle bombe lanciate dagli F15. Gente che non conosceva la TV , che manco sapeva cosa fosse successo in America, si vide piombare addosso l’inferno; bambini che stentavano a procurarsi da mangiare tra le rocce dell’assurdo paesaggio afgano, morirono senza alcuna colpa.

Gli anni di Bush furono anche quelli dell’attacco all’Iraq, della caccia a Saddam ed ai suoi arsenali fantasma. Contro il parere del mondo intero,dell’autorevole parola del capo della religione degli americani, legittimata dall’inerzia delle Nazioni Unite e dei grandi della terra.

Quanto hanno deciso quei 537 voti! Come poteva cambiare l’intera umanità se si fossero espresse in maniera diversa.

537 birilli rossi. Tra loro dovranno dividersi migliaia e migliaia di morti, di innocenti trucidati da guerre che hanno dei titoli assurdi come se si trattasse di videogame: “giustizia infinita” , “libertà duratura” o come cavolo le chiamano questi pazzi furiosi; oppure saranno rosi per tutta la vita dal rimorso e dal senso di colpa di esserne stati complici, loro malgrado.

Meno male che oggi non sono americano.

Guglielmo Caiazza

 

    

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