Carissimo Federico,
domenica 7 novembre ci sarà l'elezione del nuovo
presidente del circolo di Alleanza Nazionale di
Telese Terme. Fino a quel giorno tu ricoprirai
il ruolo di commissario straordinario del
predetto Partito e, di norma, dovresti essere
confermato presidente. Questa volta, spiace
dirtelo, non sarà così. I tuoi "amici" di
partito non ti eleggeranno perché sei segnato da
un marchio d'infamia: forse di provenire da
Portici, zona pericolosa di Napoli?. No. Forse
di essere stato affiliato al clan Vollaro? ma
No. Il marchio d'infamia che ti condanna è che
sei il genero del reprobo: il sottoscritto. Non
ti proporre candidato, Federico. Non dargli
questa miserrima soddisfazione. Le manovre per
affossarti sono in pieno svolgimento. Ricordi
"La fattoria degli Animali?": si sono riuniti
senza di te e hanno decretato: Federico kaputt.
Carissimo genero, voglio dirti qualcosa che non
ti ho ancora detto. In famiglia eravamo 8
componenti con mia Madre; mio Padre aveva
combattuto da alpino la prima guerra mondiale,
poi aveva combattuto in Africa, in camicia nera,
e mi raccontava con nostalgia le battaglie sull'Amba
Alagi. Infine, per non darsi un dispiacere,
insieme ai due figli maggiori aveva combattuto
gli Alleati. Ferito, fu rimpatriato prima dell'8
settembre '45. Tre degli insegnamenti di mio
Padre che ricorderò sempre: "a parola è
strumento" e "a pasta e fasuli è nu pasto
completo." "I soldi pubblici sono sacri perché
rappresentano i sacrifici di chi lavora". E
così, nella mia famiglia, si cresceva: a "pasta
e fasuli" e buoni insegnamenti.
I
Salesiani, Pio XI, in Roma, oltre che avermi
guidato nella specializzazione di stampatore mi
hanno insegnato l'onestà e la possibilità di
indipendenza e di libertà che si conquista
lavorando, lavorando, lavorando.
Federico, perchè ti racconto queste cose? Perché
ti potrebbero spiegare la causa dell'ostilità
che, trasversalmente, per colpire me, si
manifesta nei tuoi confronti, in occasione
dell'elezione del presidente di circolo di AN.
C'è qualcosa che amici e nemici non ti
perdonano: la coerenza.
Portare avanti il MSI, poi MSI-DN finché non si
è giunti ad AN non è stato per nulla facile.
Soprattutto all'epoca della strategia della
tensione, della lotta armata, con i ragazzi del
Fronte della Gioventù ammazzati semplicemente
perchè affiggevano dei manifesti o bruciati come
i fratelli Mattei.
Quando al partito della Destra tutto sembrava
crollare addosso, Telese era il punto di
riferimento per tutta la Valle Telesina e di
ALTRI, MOLTO OLTRE!
Si
faceva Politica a tutto campo; innumerevoli le
manifestazioni: con ALMIRANTE in occasione del
50mo anniversario dell'erezione a comune
autonomo di Telese; con RAUTI, il Procuratore
della Repubblica e il Vescovo Metropolita in un
convegno sulla diffusione della droga; con URSO
e GASPARRI alla presentazione del loro libro
"L'Età dell'Intelligenza" al Circolo Tricolore;
con ALEMANNO su "Politica e Società". Per non
dire delle innumerevoli associazioni civiche con
il MSI presente come uno degli assi portanti
(non venduto!); la "Colomba", per mettere fine
all'"Impero Romano" che favorì la corsa di
Peppino Di Mezza a Sindaco.
Poi le cose sono cambiate, com'era giusto che
cambiassero, dopo l'implosione del Comunismo,
dell'Urss e con l'irrompere di Mani Pulite nel
consociativismo mariuolo tra DC e PCI.
Nessuno, però, aveva previsto che la nuova era
avrebbe stravolto ogni vecchio valore e
conservato, imperterriti, i mariuoli!
Per tornare a noi, carissimo genero, ci sono
voluti cinque lunghi anni di processi per
assolvere il DC Antonio Gava, rappresentante
massimo della cosiddetta Corrente del Golfo e
più volte ministro della Repubblica, con
amicizie strettissime nella nostra Telese,
dall'accusa di collusione con la malavita
organizzata. Si da il caso che da noi la risacca
della corrente del golfo, che alcuni danno per
scomparsa, io la sento più forte di prima! Ho
letto in una locandina: "Verità, silenzio,
omicidio: I SOLDI COMPRANO TUTTO".
Spero, dunque, di essere stato chiaro: a te caro
genero, la decisione di scegliere la strada che
intendi percorrere.
Voglio che tu sappia, comunque, che nessuno mi
ha mai potuto comprare e che nulla devo ad
alcuno. Quando saranno grandi dillo ai miei
amatissimi nipoti. Ti abbraccio.
Ezio
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