Amorosi, commercio al dettaglio in crisi.
Ds:
tavolo di confronto
VITTORIO BARBIERI
Amorosi. I diessini si sono rivolti, con una
lettera aperta, al consigliere comunale con
delega al commercio, per ottenere l’apertura di
un tavolo di confronto, essenziale per il
rilancio delle attività commerciali. Ad Amorosi,
nel tempo, il commercio al dettaglio, ha
conosciuto momenti di splendore per la sua
posizione strategica nel territorio della Valle
Telesina. Organizzandosi secondo i criteri
dell’economia di transito, è riuscita a
primeggiare, subito dopo il secondo conflitto
mondiale, nel trasferimento dei beni dal
produttore al consumatore, su tutti gli altri
comuni del territorio.
Ora i negozianti al dettaglio sono in
difficoltà, perchè, rappresentando l’ultimo
anello nella rete di distribuzione, sono
diventati scarsamente competitivi. Difatti, per
le mutate condizioni di produzione, di
approvvigionamento e di trasporto, sono in
sofferenza. Sono stati lentamente ed
inesorabilmente emarginati dalle oligarchie
commerciali, che, sul versante della
distribuzione al dettaglio, hanno i grandi
magazzini come referenti.
Ormai, la piccola azienda di distribuzione dei
beni di consumo, per la legge della domanda e
dell’offerta, annaspa. Soltanto i negozi che
commercializzano prodotti parzialmente presenti
nei grandi magazzini riescono a sopravvivere.
Invece, le botteghe artigianali e le piccole
aziende a conduzione familiare, per la
singolarità dei loro prodotti, riescono ad
inserirsi, con buoni profitti, nei circuiti
economici. Intanto, si sa che l’organizzazione
dei negozi specializzati nel rispetto dei canoni
della teoria classica dell’economia, può essere
anche di supporto al turismo nelle nostre zone,
ricche di cultura, di testimonianze storiche, di
angoli ambientali di particolarissima bellezza.
Perciò, l’apertura di un tavolo di confronto tra
amministrazione, rappresentanti di categoria e
le varie forze politiche esistenti, può
risultare utile ai fini della individuazione dei
problemi e dell’articolazione, in un auspicabile
spirito di condivisione, delle terapie
progettuali atte a rilanciare le attività
commerciali nella comunità. In conclusione
bisogna lavorare in équipe per contribuire a
creare le condizioni per produrre e
commercializzare prodotti tipici di qualità sul
territorio e fuori di esso. |