4 febbraio 2005
Amorosi, ostruzionismo nell’accesso agli atti
da Il Sannio Quotidiano - 02-02-2005

 

 

«Ostruzionismo nell’accesso agli atti»

Amorosi - Il consigliere di opposizione Romano Romano protesta e scrive al prefetto di Benevento, D’Ambrosi

«La copia dei pagamenti degli oneri edilizi dal ‘99 al giugno 2004, chiesta 7 mesi fa, non è stata rilasciata»

Accesso agli atti difficoltoso, il consigliere comunale di opposizione, Romano Romano scrive al Prefetto della Provincia di Benevento, al sindaco del Comune di Amorosi, al dirigente responsabile dell’ufficio tecnico. Il consigliere riferisce che ha chiesto il 21 giugno 2004 notizie riguardanti l’indagine, promossa dal segretario comunale e dal revisore dei Conti del Comune di Amorosi, sull’effettivo versamento degli oneri di urbanizzazione dal 1999 al 2004.»

Trascorsi inutilmente i 30 giorni dettati dalla legge in materia per il rilascio della documentazione - scrive Romano ripercorrendo i tratti della vicenda - nulla mi è stato consegnato. Con nota 5005 del 5 luglio 04 ho sollecitato l’ufficio competente a voler rilasciare quanto richiesto. Fino al 10 agosto 2004 nulla mi è stato consegnato, pertanto ho protocollato un ulteriore sollecito. In seguito a quanto accaduto e, per altre richieste inevase di accesso e copia di atti amministrativi, il sottoscritto e gli altri consiglieri di minoranza (Di Cerbo, Battaglino e Ferrucci) hanno chiesto udienza al signor Prefetto che ci ha risposto di aver già inviato da tempo agli enti una circolare che chiariva inequivocabilmente i rapporti tra maggioranza e minoranza e diritto di accesso agli atti negli enti locali.

Il giorno 11 novembre 2004 - continua nel suo racconto Romano Romano - mi veniva notificata la circolare del Prefetto e, il giorno 10 dicembre 2004, non avendo ancora ricevuto alcunchè di cartaceo, noi quattro consiglieri di minoranza abbiamo richiesto la documentazione con un terzo sollecito. Il giorno 20 dicembre 2004 il segretario comunale, in seguito a quanto già dichiarato precedentemente in consiglio comunale, ha invitato nuovamente l’ufficio tecnico ad evadere le mie richieste e cioè a fornire l’elenco delle concessioni edilizie rilasciate dal 1999 al giugno 2004 con copia del bollettino attestante il pagamento degli oneri.

L’ufficio mi ha fornito il solo elenco in data 27 dicembre 2004 specificando che «le fotocopie di ogni concessione, con allegata copia di ogni singola ricevuta di pagamento sono in corso e verranno a breve trasmesse». Ad oggi 2 febbraio 2005 ancora non mi è stato consegnato alcunchè dall’ufficio».

La protesta, specifica il consigliere, non è verso l’amministrazione che «candidamente» ha sempre asserito di voler soddisfare le mie richieste, ma impossibilitata, in quanto per legge chi rilascia gli atti ai consiglieri che ne fanno richiesta sono i responsabili degli uffici comunali non gli amministratori. «E’ contro - scrive l’esponente dell’opposizione - qualche dipendente del comune che con atteggiamento caratteristico di zone geograficamente vicine al Vesuvio o a Secondigliano, e certamente non appartenenti alla nostra cultura, con spregio delle leggi, dei regolamenti, del buon senso, del rispetto verso i cittadini e degli amministratori, preferisce presenziare la piazza anziché guadagnarsi onestamente lo stipendio che noi tutti gli paghiamo mettendo in atto quanto gli comanda qualche suo buon amico.

Allora il mio appello va al Prefetto e al Sindaco di Amorosi perchè chiedano al dirigente dell’Ufficio interessato quali sono le misure che intende adottare dal punto di vista disciplinare verso dipendenti che oltre a curare i propri interessi utilizzano la propria funzione pubblica per fare politica e ostruzionismo al posto di noi amministratori». Infine l’invito diretto al sindaco a voler discutere, anche in consiglio comunale di quanto accaduto e a prendere ufficialmente provvedimenti verso quelli che Romano definisce «i responsabili del fatto» «Se cio’ non accadrà - insiste - allora, credo, che potrò forse pensare che non c’è volontà politica di dare stessi diritti a tutti i cittadini o , ancora peggio, che chi tira le redini di questo paese non è nessuno degli amministratori in carica».

 

    

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