16 settembre 2004

BN, il servizio non c’è, la tassa sì

da il Sannio Quotidiano

 

 

 

Il Sannio Quotidiano - 14-09-2004

 

Da Palazzo Mosti ferma presa di posizione sulla termovalorizzazione.

Ma il problema tocca anche i paesi del Sannio

 

Il Comune alla Fibe: «Non paghiamo perché mancano gli impianti».

Il sindaco: «Sui rifiuti Provincia in ritardo»

 

di Orazio Coletta

Il Comune di Benevento non pagherà il contributo per la termovalorizzazione perchè il servizio non è assicurato: firmato il direttore generale di palazzo Mosti. Finisce nell’occhio del ciclone il pagamento del contributo che i Comuni sanniti, da circa un’anno e mezzo, versano alla Fibe, la società che gestisce gli impianti di trattamento di rifiuti in Campania, a titolo di ristoro a favore dei Comuni che ospitano gli impianti di cdr e termovalorizzazione.

 

Una questione sollevata, nei giorni scorsi, da Pietro Di Lorenzo, ex sindaco di Limatola, e che rischia di provocare una reazione a catena. La questione è semplicissima: in base ad un’ordinanza del commissariato per l’emergenza sui rifiuti, emanata ad ottobre del 2003, tutti i Comuni sanniti che conferiscono i rifiuti al cdr di Casalduni, oltre a pagare per lo smaltimento versano alla Fibe due distinti contributi: uno, appunto, al Comune di Casalduni, che ospita l’impianto e un secondo, decisamente meno comprensibile, destinato al Comune nel quale, come si legge testualmente sulle fatture di pagamento “è ubicato l’impianto di termovalorizzazione”. Insomma, i Comuni, compresa la città capoluogo, dovrebbero pagare alla Fibe un servizio non ancora assicurato.

 

“Si tratta di una vessazione a carico dei Comuni – attacca Pietro Di Lorenzo –, poiché non solo il termovalorizzatore, a Santa Maria la Fossa, non esiste ancora ma si tratta di impianti fortemente contestati, come nel caso di Acerra, dove uno degli stabilimenti previsti dal Commissariato di Governo dovrebbe essere realizzato. Quel che è certo – aggiunge Di Lorenzo – è che molti Comuni versano già da almeno un anno e mezzo questo contributo esosissimo. Ma a che titolo?” si chiede Di Lorenzo. E soprattutto: “Una volta incassati dalla Fibe, quei contributi, a chi vengono destinati, visto che a Santa Maria la Fossa del termodistruttore nemmeno si parla?”.

 

Perplessità, come accennato, espresse anche dal Comune di Benevento che con una lettera inviata al direttore generale della Fibe, il 12 agosto scorso, ha contestato il pagamento del contributo. “E’vero – conferma il direttore amministrativo della Fibe Spa, Fabio Miliacca -. Il Comune di Benevento ci ha fatto sapere che non intende pagare il contributo previsto, per contratto, a titolo di ristoro ambientale per i Comuni che ospitano gli impianti. Non si tratta, dunque, di una tariffa per la termodistruzione, così come quella relativa allo smaltimento”.

 

Ma il Comune di Benevento non vuol sapere ragioni: il servizio non è garantito, dunque, niente contributo. “Il fatto è – avverte Miliacca – che quei contributi vengono assegnati ai Comuni beneficiari soltanto nella misura in cui tutti gli altri Comuni paghino i conferimenti e i ristori. Se questo non avviene il meccanismo si blocca”. La Fibe teme l’effetto domino: “Si tratta di contributi fissati non da noi ma in base a contratti e a decreti governativi – conclude Miliacca e aticipa: ovviamente, il mancato pagamento darà la stura ai contenziosi”.

 

COMUNE ALL’ATTACCO – Ma non è solo il contestato ristoro considerato non dovuto dal Comune di Benevento: sull’argomento rifiuti da palazzo Mosti piovono critiche su Regione e Provincia. “Per quanto ci riguarda, per esempio, saremmo già pronti ad avviare la raccolta differenziata in città – assicura il sindaco Sandro D’Alessandro -, ma i fondi della Regione non si vedono ancora”.

 

Il sindaco prevede, quindi, un ‘autunno caldo’ sul fronte dei rifiuti. “Perchè se la situazione non si dovesse sbloccare entro le prossime settimane, l’emergenza sarebbe destinata a tornare”. Il tempo stringe, secondo il sindaco: “La discarica per la fos (frazione organica stabilizzata) di San Bartolomeo in Galdo avrà un’autonomia di altri due mesi al massimo – spiega -. Poi la ex discarica sarà bonificata e dovrà essere chiusa definitivamente. Intanto, durante l’estate, la Provincia avrebbe dovuto decidere sulle necessarie aree di stoccaggio dei rifiuti da individuare sul nostro territorio in attesa della realizzazione del termovalorizzatore”. E invece? “E invece niente ancora.

 

Si parla di Montesarchio come una delle possibili destinazioni ma, si badi, non c’è ancora nulla di ufficiale”. E sulla raccolta differenziata? “Anche su questo fronte, purtroppo, debbo lamentare un ritardo non attribuibile al nostro Comune: per quanto ci riguarda, infatti, saremmo pronti ad avviare la raccolta differenziata sul nostro territorio comunale, ma il problema sono le risorse della Regione che non arrivano, nonostante le nostre ripetute richieste alla Provincia”.

 

    

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