27 agosto 2004
Pietrantonio esprime posizioni vecchie e pericolose
Gabriele Corona

 

 

Forum Ambientalista Sannio

Via Annunziata, 127- Benevento

 

Comunicato stampa del 25 agosto 2004

 

Antonio Pietrantonio sulla questione traffico in città esprime posizioni vecchie e pericolose. Il prof. Antonio Pietrantonio è intervenuto al dibattito promosso ieri 24 agosto dai gruppi consiliari della Margherita, dell'Udeur e dei DS sul tema "Nuova pavimentazione del Corso Garibaldi e piano traffico" con un discorso datato e per alcuni versi addirittura provocatorio. L'ex sindaco, infatti, ha riproposto la vecchia ed abusata teoria della "circolazione extra corporea" intorno al centro storico e quindi la necessità di realizzare a tutti i costi gli "assi interquartieri" da tempo bloccati prima di ogni altro ragionamento sulla chiusura al traffico del Corso Garibaldi.

 

Questo significa che Pietrantonio ancora insiste per completare quella strada in parte costruita in contrada Cellarulo bloccata per il rinvenimento di importanti preesistenze archeologiche. E non si tratta di "quattro pietre" quanto piuttosto dei resti della città prima sannita e poi romana edificata alla confluenza dei fiumi Sabato e Calore.

 

Quella sciagurata strada fu progettata in quella zona pur sapendo che l'intera contrada è ricca di reperti archeologici ed infatti il tracciato fu modificato varie volte fino al punto da lambire il fiume con il ritrovamento del quartiere dell'artigianato del IV-III secolo avanti Cristo. Per difendere quella interessantissima area archeologica che si estende dal fiume fino alla chiesa della Madonna delle Grazie, si costituì nel 1991 il "Comitato Giù le Mani" presieduto dall'avvocato Francesco Romano e dal prof. Giovanni dell'Aquila che fu costretto a raccogliere in città, in poche settimane, diecimila firme consegnate al Ministro ai Beni Culturali, perché l'allora Sindaco Pietrantonio e l'assessore Giuseppe Baccari erano comunque intenzionati a continuare i lavori e distruggere le importanti testimonianze storiche.

 

Anche le amministrazioni presiedute da Pasquale Viespoli hanno a lungo tentato di distruggere l'area archelogica ora protetta da teloni e terreno di riporto, ma poi si sono dovute arrendere alla idea di progettare in quell'area un grande Parco Archeologico e Fluviale che consentirà di portare alla luce e visitare i resti delle botteghe artigianali, la via Latina, il Pons Maior, le antiche mura e la porta monumentale, la tomba del guerriero sannita, il Porto fluviale, il Cellarium, i Santi Quaranta e i resti delle ville.

 

Fa veramente impressione ascoltare l'ex sindaco che pure si era caratterizzato per l'idea di "città d di cultura", riproporre la necessità di distruggere l'idea di Parco con le innegabili possibilità anche di nuova occupazione, per la presunta indispensabilità di quella strada. Pietrantonio non si rende conto che intanto sono anche cambiate molte cose dal punto di vista viario.

 

E' stata ad esempio, completata la Tangenziale intorno alla città (non certo per merito suo) e quindi quella idea di "circolazione extracorporea" è comunque garantita. L'ex sindaco dimentica anche che in 15 anni sono cambiate le leggi per la redazione dei Piani Urbani del Traffico per il contenimento degli inquinanti, come ad esempio le polveri sottili, che comportano una nuova concezione della mobilità nelle città attraverso l'incentivo all'uso dei mezzi pubblici piuttosto che reti di strade, superstrade o assi di collegamento inutili. Appare peraltro provocatorio che Pietrantonio riproponga la sua assurda teoria, condivisa ovviamente da Giuseppe Baccari, presidente cittadino della Margherita, in una manifestazione promossa dai gruppi di centro sinistra con l'adesione di varie associazioni ambientaliste e la presenza in sala di molti componenti dell'ex Comitato Giù Le Mani.

 

Si tratta di un comportamento che proprio non comprendo e che appare francamente irresponsabile in un momento in cui bisognerebbe concentrare le forze nel tentativo di evitare quella contestatissima idea della pavimentazione del Drago lungo il Corso Garibaldi. Dispiace verificare che i tentativi di costruire un fronte unitario intrapresi da Cosimo Lepore, Fausto Pepe e Raffaele Del Vecchio vengono ostacolati per incomprensibili motivi, da ex amministratori incapaci di ammettere i propri errori e rinnovare le proprie idee.

 

Il coordinatore provinciale Gabriele Corona

 

    

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