Forum Ambientalista Sannio
Via Annunziata, 127- Benevento
Comunicato stampa del 25 agosto 2004
Antonio Pietrantonio sulla questione traffico in
città esprime posizioni vecchie e pericolose. Il
prof. Antonio Pietrantonio è intervenuto al
dibattito promosso ieri 24 agosto dai gruppi
consiliari della Margherita, dell'Udeur e dei DS
sul tema "Nuova pavimentazione del Corso
Garibaldi e piano traffico" con un discorso
datato e per alcuni versi addirittura
provocatorio. L'ex sindaco, infatti, ha
riproposto la vecchia ed abusata teoria della
"circolazione extra corporea" intorno al centro
storico e quindi la necessità di realizzare a
tutti i costi gli "assi interquartieri" da tempo
bloccati prima di ogni altro ragionamento sulla
chiusura al traffico del Corso Garibaldi.
Questo significa che Pietrantonio ancora insiste
per completare quella strada in parte costruita
in contrada Cellarulo bloccata per il
rinvenimento di importanti preesistenze
archeologiche. E non si tratta di "quattro
pietre" quanto piuttosto dei resti della città
prima sannita e poi romana edificata alla
confluenza dei fiumi Sabato e Calore.
Quella sciagurata strada fu progettata in quella
zona pur sapendo che l'intera contrada è ricca
di reperti archeologici ed infatti il tracciato
fu modificato varie volte fino al punto da
lambire il fiume con il ritrovamento del
quartiere dell'artigianato del IV-III secolo
avanti Cristo. Per difendere quella
interessantissima area archeologica che si
estende dal fiume fino alla chiesa della Madonna
delle Grazie, si costituì nel 1991 il "Comitato
Giù le Mani" presieduto dall'avvocato Francesco
Romano e dal prof. Giovanni dell'Aquila che fu
costretto a raccogliere in città, in poche
settimane, diecimila firme consegnate al
Ministro ai Beni Culturali, perché l'allora
Sindaco Pietrantonio e l'assessore Giuseppe
Baccari erano comunque intenzionati a continuare
i lavori e distruggere le importanti
testimonianze storiche.
Anche le amministrazioni presiedute da Pasquale
Viespoli hanno a lungo tentato di distruggere
l'area archelogica ora protetta da teloni e
terreno di riporto, ma poi si sono dovute
arrendere alla idea di progettare in quell'area
un grande Parco Archeologico e Fluviale che
consentirà di portare alla luce e visitare i
resti delle botteghe artigianali, la via Latina,
il Pons Maior, le antiche mura e la porta
monumentale, la tomba del guerriero sannita, il
Porto fluviale, il Cellarium, i Santi Quaranta e
i resti delle ville.
Fa
veramente impressione ascoltare l'ex sindaco che
pure si era caratterizzato per l'idea di "città
d di cultura", riproporre la necessità di
distruggere l'idea di Parco con le innegabili
possibilità anche di nuova occupazione, per la
presunta indispensabilità di quella strada.
Pietrantonio non si rende conto che intanto sono
anche cambiate molte cose dal punto di vista
viario.
E'
stata ad esempio, completata la Tangenziale
intorno alla città (non certo per merito suo) e
quindi quella idea di "circolazione
extracorporea" è comunque garantita. L'ex
sindaco dimentica anche che in 15 anni sono
cambiate le leggi per la redazione dei Piani
Urbani del Traffico per il contenimento degli
inquinanti, come ad esempio le polveri sottili,
che comportano una nuova concezione della
mobilità nelle città attraverso l'incentivo
all'uso dei mezzi pubblici piuttosto che reti di
strade, superstrade o assi di collegamento
inutili. Appare peraltro provocatorio che
Pietrantonio riproponga la sua assurda teoria,
condivisa ovviamente da Giuseppe Baccari,
presidente cittadino della Margherita, in una
manifestazione promossa dai gruppi di centro
sinistra con l'adesione di varie associazioni
ambientaliste e la presenza in sala di molti
componenti dell'ex Comitato Giù Le Mani.
Si
tratta di un comportamento che proprio non
comprendo e che appare francamente
irresponsabile in un momento in cui bisognerebbe
concentrare le forze nel tentativo di evitare
quella contestatissima idea della pavimentazione
del Drago lungo il Corso Garibaldi. Dispiace
verificare che i tentativi di costruire un
fronte unitario intrapresi da Cosimo Lepore,
Fausto Pepe e Raffaele Del Vecchio vengono
ostacolati per incomprensibili motivi, da ex
amministratori incapaci di ammettere i propri
errori e rinnovare le proprie idee.
Il
coordinatore provinciale Gabriele Corona |