3 giugno 2005
Insieme per Telese ritorna sul bilancio
Gruppo Consiliare "Insieme per Telese"

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

 

 

Il gruppo consiliare “Insieme per Telese” ritiene utile ritornare sul bilancio di previsione approvato dalla maggioranza con i voti contrari dell’opposizione, affinché tale importante strumento di governo (o di mal governo) possa essere conosciuto quanto più possibile da tutti i cittadini. Con il bilancio di previsione l’amministrazione comunale decide come reperire e come spendere le proprie risorse finanziarie.

E’ di tutta evidenza, come nel caso del Comune di Telese, che se le risorse sono limitate vi è la necessità incalzante di fare scelte oculate e di saper indirizzare le risorse su fattori di sviluppo e di sostegno per chi più avverte disagi e difficoltà.

Bisogna subito precisare che per un eccesso di spese della precedente amministrazione, quella dell’attuale assessore ai lavori pubblici. Giuseppe D’occhio, oggi il comune di Telese è classificato tra gli enti non virtuosi  e quindi non può avvalersi di un sistema premiante riservato invece agli enti rientranti fra quelli virtuosi. L’attuale amministrazione, in perfetta comunione d’intenti con quella precedente, ha approvato un bilancio di previsione che non rispetta il patto di stabilità. Praticamente sfora il limite imposto dalla legge finanziaria, prevedendo una maggiore spesa di  € 1.318.000.

Come pensa il sindaco Capasso di tagliare quella somma, in fase gestionale, per rientrare nei limiti di spesa? E come pensa il sindaco di Telese di poter rispettare anche il secondo limite, e cioè quello dei pagamenti, che nel 2005 non devono superare i 5.276.000 euro?

I dubbi che ci vengono sono forti e fondati se si pensa che nel 2004 i pagamenti in argomento sono stati di oltre 5.700.000 euro, e le attuali esigenze di cassa sono notevolmente aumentate visto che sono stati previste anticipazioni di cassa presso il tesoriere per 2.500.000 euro, che lasciano chiaramente intendere che vi sono necessità di dover effettuare pagamenti non altrimenti dilazionabili. Il mancato rispetto del patto di stabilità produrrà ulteriori limitazioni con conseguenze negative sulle opportunità di sviluppo del nostro Comune.

I cittadini di Telese dovranno sborsare tra tasse, imposte e balzelli vari, euro 5.130.000 (dieci miliardi di vecchie lire), mentre  i soldi provenienti da trasferimenti Statali e Regionali sono di euro 621.000 circa.

Ci limitiamo ad evidenziare le seguenti spese:

·        Personale circa 1.700.000 euro,

·        Rimborso di quote  per mutui e prestiti 808.326 euro,

·        Interessi passivi e oneri finanziari 642.353 euro.

 

Per acquisto di beni di consumo e prestazioni di servizi è prevista una spesa di circa 2.147.000 euro; la residua parte sono spese riferite ad obblighi che non producono utilità.

Il quadro appare desolante, soprattutto considerando i tanti contenziosi, non iscritti in bilancio, che si profilano all’orizzonte, come quello promosso dall’Italmeco per un credito di 650.000 euro.

La nuova amministrazione, divorata dai vecchi debiti contratti da D’occhio, non riesce a risollevarsi e si ostina a perseguire purtroppo una strada senza orizzonti di sviluppo, poiché non è in grado di incidere su quei 2.147.000 di euro che si riferiscono a spese telefoniche, al consumo dell’acqua ed energia elettrica, alle manutenzioni ordinarie eseguite a cottimo fiduciario sui beni mobili ed immobili, alle assicurazioni, all’assistenza e alla consulenza tecnica, legale ed amministrativa, alle indennità di carica e di presenza degli amministratori, all’acquisto di cancelleria e stampati.

Insomma le uniche risorse disponibili per rilanciare lo sviluppo economico della nostra cittadina vengono schiacciate e depotenziate.

Infatti le risorse destinate a funzioni prioritarie  per una cittadina che si candida ad essere un  territorio turistico-termale sono risultate irrisorie e mortificanti: alla cultura ed ai beni culturali euro 30.700, al campo turistico euro 54.000, allo sviluppo economico euro 15.000 e ai servizi produttivi euro 600.

E a questo sconcerto se ne aggiungono altri: i cittadini pagano un servizio di depurazione per un depuratore che da anni non funziona, le strade del nostro paese sono in completo dissesto, le reti fognarie mai completate e quelle che ci sono cominciano a dare  i primi segnali di inefficienza, strutture pubbliche inesistenti (fin’anche l’aula del consiglio comunale è di raro squallore) e da ultimo una pista ciclabile recentemente inaugurata è stata inondata dalle acque  del torrente Grassano.

Il primo atto di vera responsabilità che il sindaco e gli assessori, come peraltro da loro promesso in campagna elettorale, sarebbe quello di rinunciare, in una fase così delicata, alle loro sostanziose indennità.

 

Tuttavia, seppure sollecitati più volte, i suddetti amministratori non si sono mostrati affatto disponibili a prendere tale decisione.

 

 Evidentemente ancora non si sono resi conto che le casse del Comune di Telese versano in un stato di coma profondo, nonostante tutti gli sforzi di rastrellare altri soldi con l’aumento dell’ICI (che è diventata una vera via crucis dei cittadini) per i terreni agricoli, per i suoli edificabili e con una annunciata, quanto improbabile, serrata lotta all’evasione fiscale.        

 

Telese Terme, 31 maggio 2005

 

Gruppo Consiliare “Insieme per Telese”

 


 

Da Il Mattino dell'1 giugno 2005

Telese Terme, l’obiettivo adesso è la caccia agli evasori

Il Consiglio comunale di Telese Terme ha approvato il bilancio di previsione 2005 con 12 voti favorevoli, quelli dell'intera maggioranza e 4 contrari dell'opposizione.

Una previsione, quella per l'anno 2005, che come esposta dal primo cittadino Gennaro Capasso al Consiglio comunale, dovrà servire soprattutto per equilibrare gli investimenti effettuati dal Comune negli anni scorsi, senza però pesare ulteriormente sui cittadini.

L'obiettivo principale è quindi quello di non gravare sulla pressione fiscale ai cittadini e di non aumentare le tariffe a domanda individuale. Nuove entrate nelle casse comunali potranno aversi abbattendo l'evasione tributaria e istituendo un canone per la pubblicità. Razionalizzazione delle spese senza incidere però sulla vivibilità.

Il capogruppo di ”Insieme per Telese” Giovanni Liverini ha definito il nuovo strumento finanziario «un bilancio che dimostra una cattiva gestione finanziaria».

 

    

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