30 aprile 2005
Riaprono le terme, le richieste dei Ds
da Il Sannio Quotidiano - 29 aprile 2005

 

 

 

telese terme / In vista della partenza della nuova stagione giungono numerose proposte da parte della Quercia Misure semplici «per migliorare la fruizione della risorsa e l’immagine turistica della cittadina»

Stanno per aprirsi i cancelli delle terme (domenica 1° maggio): alla vigilia della stagione turistica, momento importante per l'economia di Telese, a forte vocazione turistica e commerciale, i Democratici di Sinistra avanzano alcune proposte al fine di migliorare il servizio offerto.

La prima riguarda l'accesso gratuito al parco per i telesini anche per quest'anno. "Siamo convinti da sempre che sia una misura doverosa, ed evidentemente anche l'impresa Minieri oramai la pensa in questo modo dato che, l'anno scorso, in prossimità delle elezioni, per la prima volta ha concesso questa possibilità ai cittadini di Telese e di San Salvatore". Da qui l'invito a trasformare la concessione in "un vero e proprio diritto, fino alla scadenza del contratto di subconcessione. Al prossimo rinnovo del contratto, poi, si dovrà inserire una clausola esplicita in tal senso".

Al secondo punto le condizioni "non proprio ottimali" in cui versa il parco. "Ci sono problemi strutturali - si legge nella nota - che non possono essere risolti subito, molti dei quali saranno affrontati grazie ai fondi stanziati dalla Regione col Pit termale [...] Ma ci sono anche degli interventi che si possono realizzare subito. In primo luogo, bisogna intervenire urgentemente sull'area adiacente alla sorgente del 'Cerro', in stato di abbandono e di disfacimento. Questa sorgente, con la sua acqua così preziosa e particolare, è tornata a sgorgare, dopo un periodo di siccità, ma è impossibile accedervi per il crollo di un ponticello. Chiediamo che venga subito ripulita e messa in sicurezza l'intera area, e che venga installato un ponticello (possibilmente in legno) per accedervi". La proposta successiva, arriva su suggerimento di tanti cittadini. "Chiediamo di mantenere aperto il parco fino alla mezzanotte da subito, e non soltanto a partire dal mese di luglio, come è avvenuto negli anni scorsi.

Anche le sere di maggio e giugno sono ideali per passeggiare nel parco, per socializzare, per far giocare i bambini, insomma, per vivere le terme". Altra proposta avanzata riguarda la realizzazione di una serie di fontanelle. "Facciamo notare che non esiste nel parco nemmeno una fontana di acqua corrente, cosa indispensabile, anche solo per rinfrescarsi o per sciacquarsi le mani, o per bere un sorso senza dover fare la fila al bar".

Toccato, poi, un altro aspetto interessante. "Negli ultimi anni - sottolineano - si è proceduto ad una progressiva privatizzazione dell'acqua solfurea da parte dell'impresa concessionaria. Basti pensare che fino a pochi anni fa i telesini potevano prelevare l'acqua gratuitamente, in determinate fasce orarie. Cosa non più possibile, ci hanno spiegato, per motivi igienico-sanitari. Ma, anche mantenendo fermo il divieto di imbottigliamento da parte dei cittadini, ci domandiamo: perché nel parco non può esserci anche una sola fontana che sgorghi perennemente acqua solfurea, dove il visitatore possa andare a bere, anche a piene mani? Ci sembra che bere un po' di acqua sulfurea stia diventando sempre più difficile.

La stessa buvette (altro servizio a pagamento), che in passato era aperta per tutta la giornata, l'anno scorso restava aperta in fasce orarie molto limitate. Proponiamo che resti aperta dall'apertura del parco fino alla mezzanotte. Come tutti sanno, poi, l'acqua sulfurea va servita in bicchieri di carta o vetro, per cui, venendo incontro alle preoccupazioni igienico-sanitarie sopra richiamate, sconsigliamo di fornire ai visitatori, come l'anno scorso, bicchieri di plastica".

Proseguendo viene poi ricordato che nel contratto tra consorzio idrotermale e impresa Minieri viene garantito ai telesini il diritto di acquistare l'acqua al prezzo di produzione. Vogliamo informare di questa possibilità e sollecitiamo le istituzioni a fare altrettanto. Molti cittadini acquistano l'acqua nei bar pagando 4,50 euro al cartone, mentre potrebbero acquistarla al costo industriale di 0,50 euro nello stabilimento". Da qui la convinzione "che le terme siano una risorsa collettiva, che non può mai essere completamente privatizzata.

Nel rispetto delle esigenze economiche e di sfruttamento dell'impresa concessionaria, che paga un canone al consorzio idrotermale per ricavare dei profitti, riteniamo che bisogna maggiormente contemperare queste esigenze con quelle della collettività e procedere verso una maggiore socializzazione della risorsa termale, che in fondo appartiene a tutta la comunità". Diverse proposte, dunque, ma tutte "semplici e di facile realizzazione [...]. Invitiamo il consorzio idrotermale, l'Impresa Minieri e l'Amministrazione comunale a prenderle in considerazione, per migliorare la fruizione della risorsa termale e l'immagine turistica della nostra cittadina".

 

 

 

    

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