1
ottobre 2004
Finalmente libere e salve. Finalmente Simona
Pari e Simona Torretta sono tornate in Italia,
riconsegnate alle loro famiglie e ai loro amici.
Da molto in Italia non accadeva che si
instaurasse un clima di così grande gioia ed
entusiasmo ed è da tempo immemorabile che la
politica delle polemiche e delle ripicche non
passasse in secondo piano rispetto all'unità di
intenti e alla concordia nazionale. Maggioranza
e opposizione sono state unite in tutti questi
giorni di prigionia delle Simone, proprio per
facilitare le trattative e non dare carta bianca
ai terroristi che, dinanzi ad un Paese dilaniato
e diviso da questioni di parte, non avrebbero
perso tempo ad ucciderle o a prolungarne e
complicarne la liberazione. Questo ci insegna
che, di fronte al terrorismo, tutto il Paese
deve essere unito e dire no.
Quello che lascia perplessi e a dir poco
stupefatti, sono state le dichiarazioni delle
due giovani il giorno seguente la liberazione.
Simona Pari, dalla sua casa di Rimini, ha detto
che vorrebbe ritornare in Irak ed ha avvertito i
giornalisti presenti di non dimenticarsi di cosa
sta accadendo in quel Paese, aggiungendo che
concretamente lo si potrebbe aiutare ritirando
il nostro contingente militare. Simona Torretta
con accanto il Sindaco Veltroni in Campidoglio a
Roma, dinanzi ad una folla osannante che
sventolava bandiere della pace, ha espresso vivi
ringraziamenti alle comunità islamiche, agli
italiani, ai pacifisti e alla sua associazione
"Un ponte per...". Mah...Qui manca qualcuno!
Chi ringrazia il Governo e la Croce Rossa
Italiana? Certamente i Paesi musulmani moderati,
in primis la Giordania del Re Abdallah, hanno
dimostrato di poter e saper collaborare con
l'Italia, certamente gli italiani le hanno
attese con grande speranza...Ma per lo meno ci
aspettavamo un grazie anche al Governo e al
Presidente Berlusconi, che tanto si è speso, con
tutte le collaborazioni messe in campo, per la
loro liberazione. Saranno certamente pacifiste e
probabilmente antiberlusconiane, ma che diamine,
almeno un ringraziamento per avere salvato loro
la pelle! Non si pretendono da loro encomi
pubblici e massima riconoscenza, ma si esige
almeno la buona educazione.
Peccato che la riconoscenza pubblica avvenga il
giorno seguente la clamorosa gaffe delle due, le
quali, in una conferenza stampa, leggono a voce
un po' forzata i ringraziamenti anche a Governo
«che avevamo già ringraziato privatamente al
nostro arrivo a Ciampino» e alla Croce Rossa. Ma
come mai se ne erano dimenticate? Un lapsus
froidiano? Una dimenticanza dovuta al clima di
gioia e di festa, oppure un disegno
precostituito? Come mai ringraziamenti pubblici
a tutti ma non a coloro che le hanno liberate?
Nell'attesa che si chiarisca questo giallo,
certamente noi non dimenticheremo la clamorosa
figuraccia e nemmeno i canti e i balli con
Veltroni e i pacifisti, dove la bandiera
arcobaleno sventolava in quella lunga notte
romana.
Davide Zoppi
zoppi@ragionpolitica.it |