di
Ferruccio Repetti su il Giornale-Genova e
Riviere
di
domenica 21 novembre 2004
Saggio
di francese, in un liceo di Chiavari:
l’insegnante assegna la versione da tradurre
come compito in classe, e gli studenti
s’accorgono subito di dover affrontare un
“classico”. Un classico dell’ideologia di
sinistra. Niente a che fare, dunque, con
Manzoni o Pirandello: la traduzione nella
lingua d’oltralpe va fatta su un articolo
tratto dal quotidiano “La Repubblica”,
casualmente dedicato a un’invettiva contro
Silvio Berlusconi, il governo e la Casa
delle libertà.
C’è
anche, nell’articolo – ma è sempre un caso
-, un passaggio contro il presidente degli
Stati Uniti Gorge W. Bush, e l’imperialismo
americano finanziato dalla lobby dei
petrolieri texani. <<Una maniera come
un’altra per impratichirsi con l’attualità
del linguaggio>> è la motivazione
distribuita dal maestro ai discepoli.
<<Un
tentativo, fin troppo scoperto, di
contrabbandare messaggi politici a senso
unico, rigorosamente rosso>> è invece
l’interpretazione di Davide Zoppi,
responsabile di Alternativa studentesca,
l’associazione degli studenti liberi, e
rappresentante della Consulta provinciale
degli studenti di Genova.
<<E non è
che questo dell’insegnante di francese sia
un episodio isolato>> aggiunge Zoppi. Che
spiega:<<La situazione nelle nostre scuole,
da questo punto di vista, si sta aggravando,
si può dire, di giorno in giorno. Esiste una
fascia preponderante di docenti che esercita
una pressione ideologica fortissima sui
ragazzi. Diciamo che l’80 per cento, forse
una percentuale anche superiore di
insegnanti è orientata a sinistra, e quel
che è peggio fa politica di sinistra anche
nelle ore di lezione, inserendo l’analisi
faziosa nell’ambito degli argomenti più
diversi>>.
Al Liceo
classico Delpino di Chiavari, ad esempio:
qui l’esperienza di Zoppi è diretta in
quanto personale. <<Non è vero – sottolinea
l’esponente di Alternativa studentesca – che
l’estremismo ideologico sia tramontato,
tutt’altro. Esiste, eccome, ed è presente
nei ragazzi anche perché alimentato dagli
insegnanti>>. La riprova più recente è sotto
gli occhi di tutti: quattro studenti hanno
promosso una iniziativa da organizzare
nell’ambito dell’assemblea periodica
d’istituto, in programma il prossimo 29
novembre. La proposta riguarda la proiezione
dell’ormai noto lungometraggio <<Fahrenheit
9/11>> del regista militante (a sinistra)
Michael Moore, che ha suscitato tante
polemiche dentro e fuori gli Stati Uniti,
rivelandosi poi un formidabile flop a
vantaggio dell’obiettivo politico che voleva
andare a colpire.
<<Niente
di male – sostiene comunque Zoppi – se si
vuole mandare la gente al cinema. Ma qui le
cose stanno in modo diverso: l’assemblea
degli studenti è convocata al Teatro
Cantero, dove al posto del dibattito sui
temi scolastici si vedrà il film di Moore. A
pagamento: 2 euro e mezzo a testa. Chi non
vuole assistere allo spettacolo, deve
portare la giustificazione scritta. Ma
l’eventuale rifiuto di Fahrenheit 9/11 andrà
a incidere sul cumulo di assenze che fanno
mancare i punti di credito scolastico ! Se
non è discriminazione ideologica questa…>>.
Il bello è – si fa per dire – che
l’iniziativa degli studenti ha ricevuto il
regolare consenso delle autorità
scolastiche: il preside, infatti, ha firmato
la circolare di autorizzazione, anche se non
è ancora dato sapere se si presenterà di
persona in prima fila alla proiezione.
<<Ma se
credono che ci dobbiamo rassegnare,
sbagliano di grosso – conclude Zoppi – Anzi,
di fronte alla malafede, capita che
l’effetto sia contrario. E’ appena successo
in America, succederà anche qui, nonostante
le traduzioni pilotate di francese e i
lungometraggi strampalati di Moore>>.