15 ottobre 2004
Guardia, no alla ‘copia’ dell’Assunta
da Il Sannio Quotidiano - 13-10-2004

 

 

Luigi Rotondi: «No alla ‘copia’ dell’Assunta»

 

 

Il 7 novembre a Naremburg (Australia) sarà collocata una statua lignea. Così il consigliere di opposizione

 

L’anticipazione: «Una mozione per approfondire la discussione in una seduta consiliare»

 

A rompere il silenzio è Luigi Rotondi, consigliere comunale di opposizione. Il suo è un forte «no» rivolto ad un’iniziativa che si svolgerà a breve in terra australiana. Parliamo di una statua raffigurante Maria SS. Dell’Assunta (una copia di quella che si venera a Guardia Sanframondi) che sarà posizionata nella chiesa di San Leonardo a Naremburn (nella foto). L’appuntamento è in programma per domenica 7 novembre: qualche settimana addietro, da parte di Vittorio Del Vecchio presidente dell’associazione guardiese Comitato Pro Assunta, è stata inviata dall’Australia una nota d’invito al sindaco della cittadina guardiese.

 

Un invito in cui si parla dell’appuntamento che si svolgerà da qui a poco meno di un mese... «Forse come ben sapete - scrive Del Vecchio - una statua dell’Assunta uguale a quella che abbiamo nel nostro paese di origine, è stata commissionata, tramite l’oreficeria Remo Del Vecchio, e dovrebbe arrivare a Sydney per la data sopra annunciata (il 7 novembre, appunto). Ed è per questo che prendo l’occasione, a nome dei guardiesi e di tutto il mio comitato, di invitarla insieme a tutta la sua giunta comunale a Sydney ed essere presenti, come nostri ospiti, a questo evento così importante...». In merito va menzionato un documento che il consigliere guardiese Rotondi ha protocollato presso la Casa Comunale, in data 8 ottobre (giorno in cui si è svolta l’ultima seduta del consiglio comunale). E nella nota ecco evidenziato: «L’ordine del giorno è deludente».

 

Un giudizio dettato da precisi motivi, tra cui, appunto, la vicenda relativa alla «statua australiana». «Durante i lavori del consiglio comunale del 17 settembre fu stabilito che, a breve termine, in una altra seduta consiliare, sarebbe stata discussa la problematica inerente la copia della scultura lignea, raffigurante la Sacra Immagine dell’Assunta.... Ebbene, l’ordine del giorno (il riferimento è all’ultima seduta consiliare, ndr) non contempla tale problematica che pure tiene in ansia - da circa un mese - molti guardiesi. Non solo, ma ritornando sui lavori del consiglio comunale del 17 settembre, non c’è traccia del mio intervento, durante il quale preannunziai il mio voto contrario all’iniziativa dei guardiesi australiani».

 

E siamo ad oggi. «Nell’incontro consiliare della settimana scorsa, dove ho partecipato come spettatore, non è stato discusso a fondo dell’’iniziativa. E’ stato avanzato solo qualche accenno della nota inviata dalla terra australiana. Per quanto mi riguarda, in questi giorni - spiega Rotondi - ho diffuso tra i cittadini la nota che ho inviato all’attenzione del sindaco guardiese proprio alla vigilia dell’ultima seduta consiliare». Ma c’è ancora di più: «A breve presenterò una mozione all’attenzione dei vertici amministrativi per chiedere sull’argomento una seduta consiliare possibilmente aperta alla cittadinanza». Rotondi tiene ad evidenziare un particolare aspetto: «La nostra manifestazione di fede nei confronti dell’Assunta si concretizza ogni sette anni con i riti di penitenza. Un evento religioso unico al Mondo». Unicità che «lega» la manifestazione, il luogo e la statua.

 

«E’ unico il valore della nostra effige dell’Assunta che rappresenta un qualcosa di trascendentale che va al di là della sacralità stessa dell’opera». E ricorda, in merito, un caso verificatosi poco meno di trent’anni addietro attraverso il quale intende far cogliere l’importanza che la statua assume per il popolo guardiese, e non solo. «Nel 1975, allora rappresentavo un’associazione culturale, si parlava di interventi di restauro della statua. Ricordo che in quell’occasione portammo avanti con successo un’azione per far si che quei lavori si eseguissero in loco». Ed ecco l’appello lanciato oggi: «Un appello a tenere gli occhi bene aperti. Intendiamo conoscere a fondo la questione, mossi dalla volontà di capire come e dove nascono simili iniziative. Il pericolo che si corre, a mio avviso, è grande. Si tratta di una questione delicatissima che va affrontata anche per difendersi dal pericolo di distruzione della identità culturale, sociale ed economica di un popolo».

 

    

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