7 aprile 2005
Poker sannita nel nuovo Consiglio regionale
da Il Mattino - 6 aprile 2005

 

 

Oltre a Sandra Mastella nel listino, eletti Errico con i resti e, a sorpresa, Colasanto (Fi) e Ascierto (An)

 

GIANNI DE BLASIO

 

Il boom di Antonio Bassolino, anzi, delle liste a lui collegate ha finito per favorire il Sannio. Provincia cenerentola, con un solo consigliere regionale nel quinquennio 2004-2005, peraltro grazie alla presenza nel listino di Bruno Casamassa, oggi moltiplica per quattro la sua rappresentanza nel parlamentino del Centro direzionale poiché, essendo stati eletti soltanto i primi 6 del premio di maggioranza, i posti vacanti sono stati distribuiti tutti (l’Unione aveva già eletto 32 consiglieri) all’interno del centrodestra, con la conseguenza che la provincia di Benevento spedisce in consiglio, oltre agli udeurrini Sandra Lonardo Mastella e Fernando Errico (eletto grazie al gioco dei resti regionali), il forzista Luca Colasanto e l’alleatino Mario Della Ratta Ascierto.

 

La débacle della Cdl a livello campano ha finito per beneficiare i due candidati sanniti, per cui oggi la provincia annovera due consiglieri in maggioranza ed altrettanti all’opposizione. Un risultato assolutamente sorprendente alla vigilia, al punto che alcuni partiti - si ricorderà - faticavano addirittura a reperire i candidati, visto il meccanismo elettorale che, di fatto, preclude la certezza dell’elezione per i candidati beneventani.

 

Ebbene, quasi come se le urne avessero voluto farsi beffe di mesi e mesi di dibattito, ecco che il Sannio torna indietro nel tempo quando schierava pure 3 consiglieri in Regione (Mario Pepe, Ernesto Mazzoni e Clino Bocchino). Altro paradosso della legge è l’elezione avvenuta in un partito come Forza Italia, che oggi accusa un tonfo di 10,6 punti percentuali ed elegge un candidato mentre nel 2000, quando i berlusconiani conquistarono la leadership provinciale (20,01%) non riuscirono ad eleggero un loro candidato.

 

Ulteriore assurdità il caso Casamassa: i suoi 15.066 voti di preferenza hanno contribuito a far oltrepassare la soglia del 60% all’Unione, con la conseguenza di non far scattare il secondo sestetto di candidati del premio di maggioranza, laddove il presidente del consiglio uscente era ricompreso, precisamente all’undicesimo posto. Poi, sul piano provinciale, Casamassa è stato superato in fatto di preferenze da Fernando Errico, per cui non ha potuto neppure beneficiare della conquista del seggio ottenuto con la lotteria dei resti.

 

Ragionando sui dati definitivi delle liste, la situazione esposta ieri differisce di pochissimo. La performance dell’Udeur appare in leggerissimo decremento, avendo totalizzato, i mastelliani, 41.825 voti che sono il 28,04%; rispetto alle regionali abbiamo un avanzamento del 9,7 che lievita all’11,8 nei confronti delle europee.

 

Posto d’onore per la Margherita: 22.014 i suffragi del fiorellino corrispondenti al 14,76%, con un balzo in avanti del 6,4 sulle regionali, che non può certo spiegarsi con la convergenza de I Democratici visto che nel Sannio quasi tutti i maggiori esponenti hanno imboccato altre strade. Considerevole, invece, il valore aggiunto apportato da Del Basso De Caro che ha sfiorato le 8 mila preferenze, a circa 3 mila da Pepe. Non si registrano altri spostamenti significativi in quanto a crescita dei partiti poiché il più consistente, dopo Udeur e Dielle, è quello dei Ds, fermatisi però ad un più 1,9 rispetto al 2000. Percentuale da record ma negativa per Forza Italia, calata del 10,6 sulle regionali e dell’8% sulle europee.

 

Accentuato pure il decremento dell’Udc, che accusa una perdita di consensi pari al 4% sulle regionali e del 4,1 sull’anno scorso. Alleanza nazionale cresce dell’1,1 sul 16 aprile 2000 mentre arretra del 2,8 per cento sulle europee. Altro passo indietro lo effettua Rifondazione che, rispetto al voto europeo, accusa una flessione dell’1,3 per cento, ma aumenta dello 0,12 sulle regionali. Ultima curiosità: i partiti della Fed (Ds, Margherita e Sdi) hanno totalizzato 49.615 voti: ovviamente la riprova non c’è, ma se si fossero ripresentati assieme, avrebbero eletto il consigliere.

 

    

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