2 luglio 2005
Lettera aperta a Rito Edmondo Maglione
Giovanni Liverini

 

 

 

 

Oggi, dopo più di un anno di opposizione, dichiari di essere oppresso e schiacciato dal gruppo politico di appartenenza, ove riscontri il prevalere di posizioni a te non congeniali. A parte il controverso episodio dell'ultimo consiglio comunale, connotato anche da equivoci sui quali mi soffermerò più avanti, resto veramente sorpreso sulle altre tue affermazioni e valutazioni. Ho sempre ritenuto che la tua adesione alla compagine "Insieme per Telese - Lista Liverini" sia stata un'adesione convìnta ad un progetto politico di rinnovamento e cambiamento per il nostro comune.

 

Tutte le decisioni e iniziative della lista, nata da una felice intuizione e composta da tante sensibilità politiche molto diverse tra loro, sono state sempre discusse e condivise democraticamente, raggiungendo dì volta in volta il miglior punto d'equilibrio, anche grazie alle necessarie mediazioni. Il risultato avuto non mi è sembrato catastrofico, grazie all'impegno di tutti i candidati. Anzi, personalmente lo reputo di grande rilievo, pur avendo dovuto registrare una sconfitta. Insinuare dubbi e sospetti mi sembra veramente ingeneroso da parte tua. Tutte le iniziative di opposizione sono state sempre condivise da te, non ti sono state mai imposte. Ricordo, anzi, che in qualche occasione, allorquando per tuoi improcrastinabili impegni di lavoro non hai potuto partecipare alle riunioni di gruppo, sei stato puntualmente informato.

 

Ti abbiamo spesso lasciato, presso il tuo studio, copia dei documenti redatti perché tu li potessi esaminare e approfondire,. Ricordo anche, per puro amore di verità, quando ti abbiamo unanimemente difeso dalle lamentele e dalle rimostranze di un cittadino che riteneva di essere stato offeso da alcune tue dichiarazione fatte, tempo fa, nel corso di un consiglio comunale. Al contrario, ricordo bene che su alcune posizioni di non unanimità l'intero gruppo ha aderito alle tue indicazioni, come ad esempio in occasione di nomine di rappresentanti delle commissioni. Chi era su altre posizioni avrebbe dovuto dire forse di aver subito la tua volontà? Quindi, caro Rito, nessuno ti vuoi mettere cappelli scomodi in testa. E' regola di buona e sana democrazia che in un gruppo ci sia dialettica, confronto e ragionamento.

 

L'aver deciso di autoisolarti, come dici di aver fatto fin dalla campagna elettorale, e continuare a farlo adesso senza condividere alcuna progettualità, mi sembra veramente riduttivo. I tuoi elettori ti hanno dato

il loro consenso per un progetto: quello della lista "Insieme per Telese -Lista Liverini". Per questo motivo, da parte mia, continuerò a rappresentare quella lista fino alla fine del mandato, senza condizionamenti e imposizioni di gruppi e di partiti politici, ai quali non appartengo. Mi auguro che il tuo annunciato desiderio di dissociarti dal gruppo non sia solo un pretesto, da ascrivere a mie dichiarazioni ritenute da te offensive. Se ciò è accaduto è da attribuire esclusivamente ad equivoci e strumentalizzazioni da parte di chi ne ha interesse.

 

La mia volontà nel rilasciare quelle dichiarazioni è stata quella di voler riaffermare e dare forza alle tesi sostenute in consiglio comunale da me e da altri due consiglieri del nostro gruppo. Volevo semplicemente dire che la tua posizione non doveva dissociarsi dalla posizione maggioritaria del nostro gruppo (tre su cinque), il cui indebolimento (dovuto alla tua astensione e al voto favorevole dell'altro consigliere) ha prodotto di contro una maggiore facilità di affermazione degli interessi perseguiti dai nostri avversari. Non ritengo che all'ordine del giorno vi fossero problemi attinenti alla coscienza individuale di ciascuno di noi, rispetto ai quali - sono d'accordo con te - ognuno deve essere libero di fare le proprie, insindacabili scelte. A tal riguardo, peraltro, non riesco veramente a capire perché tu non abbia sollevato questi problemi di coscienza nella riunione della sera precedente, allorquando eri anche tu d'accordo sulle nostre posizioni.

 

Ciò che è accaduto successivamente, in una concitata e distratta riunione svoltasi nel tuo studio mezz'ora prima del consiglio, ti ha visto impegnato in un dichiarato tentativo di ricomposizione, non riuscito, con l'unico consigliere di avviso completamente opposto. Quanto verificatosi poi nel consiglio, per me è davvero incomprensibile: senza neanche aspettare il dispiegarsi di un dibattito, che ha introdotto una accesa e vivace discussione, hai fatto una dichiarazione di voto, subito dopo quella fatta dall'altro consigliere dichiaratosi favorevole alla proposta della maggioranza.

 

A me è sembrato veramente incongruo esprimere un voto basato solo sulle proprie convinzioni, senza sentire le argomentazioni delle tante voci contrapposte susseguitesi, anticipando l'intervento del sottoscritto e cogliendo di sorpresa tutto l'uditorio. Nessuno di noi avrebbe mai immaginato il tuo colpo di scena. Questa è la negazione del confronto, ed esprime chiaramente una cultura della non tolleranza, che tu invece vuoi addebitare a me apoditticamente e solo, forse, per una presa di posizione irragionevole. Inoltre, solo adesso, apprendo dai tuoi scritti di riferire la tua astensione ad un possibile conflitto d'interessi per essere proprietario di un terreno sulla Piana.

 

Se così fosse stato avresti dovuto astenerti completamente dalla votazione e dalla discussione. Io, Michele Selvaggio e Gianluca Aceto non siamo contro la costruzione del centro pastorale, come tu sai più che bene. Abbiamo detto e sostenuto la tesi opposta, chiedendo alla maggioranza di sospendere per qualche giorno tale decisione e procedere preventivamente a tracciare e disegnare le linee di sviluppo della contrada Piana, al fine di evitare che le evidenti e note speculazioni edilizie possano trovare una clamorosa e nefasta accelerazione, devastando il territorio. Ci è stato detto seccamente no, senza spiegazioni. Quella variante di piano è stata approvata.

 

Adesso, quindi, il nostro impegno dovrà essere rivolto alla salvaguardia di quel centro pastorale, evitando che un'opera così importante possa essere deturpata e immiserita da una corsa sfrenata alle speculazioni edilizie, già in atto, nei terreni circostanti. Pensiamo, invece, e sono queste le garanzie che chiedevamo alla maggioranza, che quei terreni circostanti debbano essere impreziositi per accogliere spazi verdi attrezzati, piccole strutture ricettive e produttive da collegare anche ad una economia agricola e servizi di qualità, per far sì che diventino un cuore pulsante per una comunità che rifiuta l'idea di veder trasformare il proprio territorio in tanti quartieri-dormitorio.

 

Sull'altro punto da te evocato, anche questo confusamente, ti ricordo che è stato proprio il nostro gruppo a sollevare al sindaco, con una interrogazione a risposta scritta, le preoccupazioni che circolano tra la gente su un tentativo di trasferire il liceo scientifico da Telese in una cittadina limitrofa. E, infine, quanto all'associazione alla quale non hai aderito, essa è costituita da tante sensibilità politiche, così come era caratterizzata la lista. Per cui è davvero paradossale, oltre che infondato e strumentale, vedere nei suoi confronti dei condizionamenti a cui nessun altro crede davvero.

 

 L'associazione vuoi far vivere una passione e un'idea, senza avere connotazioni politiche. Per quanto mi riguarda non ti porto nessun rancore, così come sono sicuro che anche tu, che ti professi un buon cattolico praticante, non ne avrai nei miei confronti. Spero quindi, caro Rito, che le cose accadute, se sono da ascrivere a mere incomprensioni, non potranno interrompere quel comune "stare insieme", per tentare di costruire un progetto politico di alternativa all'attuale governo di Telese.

 

GIANNI LIVERINI

 

 

 

    

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