Maggioranza in balìa delle rivalità
Telese Terme - Assetto interno tutt’altro che
consolidato.
A
sei mesi dalle elezioni si parla già di
difficoltà
di
Antonio Vecchiarelli
Maggioranza in fibrillazione? Le occasioni per
creare malumori non mancano. Anche se dal
«palazzo» non arrivano segnali certi in tal
senso ovattati come sono dall’inopportunità del
momento. Gli appuntamenti prossimi e gli appena
sei mesi trascorsi dall’insediamento, non
consentono di considerare «derive
scissionistiche» o, peggio, tentazioni di
azzeramento del quadro. Eppure...
Sembra che qualche consigliere della maggioranza
Capasso, i piedi li abbia puntati per davvero.
O, per essere più blandi nelle espressioni, pare
che abbia ricordato al vertice
dell’amministrazione le scadenze: quelle di
gennaio, che avrebbero dovuto coinvolgerlo con
un incarico in giunta al posto dell’assessore ai
Lavori Pubblici, Giuseppe D’Occhio,
destinato al vertice del consorzio idrotermale.
Lui è Antonio Pucella, da sempre nel
gruppo D’Occhio (quello che ha originato
l’espressione Capasso alle elezioni di giugno),
un «pacchettino» di voti che si è attestato
sugli 85: buoni, se non altro, a far discutere
se siano stati determinanti per la vittoria
della lista conquistata con soli 113 di scarto,
un futuro da assessore, date le congiunture,
sempre più incerto.
Una circostanza, questa, avvalorata da una serie
di elementi che ora proviamo a mettere insieme.
Eccoli: il «contentino» che gli sarebbe stato
offerto: una delega al «verde pubblico»;
l’impossibilità di liberare il posto in giunta:
senza l’approvazione del nuovo statuto del
consorzio idrotermale (San Salvatore, a quanto
pare, non ha nessuna intenzione di farlo passare
così come lo ha approvato Telese) D’Occhio non
potrà assumere la presidenza; l’annunciata
prossima attuazione del progetto «Filiera
Termale» (ammesso che la Regione garantisca per
davvero le coperture finanziarie necessarie) al
quale l’attuale assessore ai Lavori Pubblici
tiene molto, potrebbe indurlo ad occuparsene da
titolare della delega; la stessa ritrosia che
potrebbe nascere in Pucella nell’accettare un
ruolo (quello di semplice delegato) di peso
ridotto rispetto a quello di assessore.
E
se provassimo a sbilanciarci sugli «equilibri»
attuali in maggioranza? Dovremmo parlare di
«lavori in corso»: un tentativo che
individuerebbe nella volontà di caratterizzare
l’azione amministrativa più come quella del
sindaco Gennaro Capasso che non come
quella di D’Occhio che è stato l’inventore (dal
punto di vista politico-amministrativo,
s’intende) dell’attuale primo cittadino ed è
stato colui che ha guidato le sorti di Telese
per un ventennio.
Una manovra che includerebbe un’azione
accattivante in crescita (quella di Capasso)
verso i consiglieri con l’obiettivo di
rafforzare la sua leadership. Un intento che,
però, prefigurerebbe un confronto non certo
semplice con lo spessore di un politico navigato
come Giuseppe D’Occhio che non sarebbe
certo a corto di contromisure.
E
se volessimo allungare l’orizzonte a quel giro
di boa dei due anni e mezzo di amministrazione,
dovremmo ricordare altre «mine» (o scadenze che
dir si voglia) posizionate nel bel mezzo della
legislatura: lo scontento Salvatore Verrillo
(non ha aderito, in Consiglio - lo ricordiamo -
al gruppo unico di maggioranza) costretto a
rinunciare al posto che era suo nell’esecutivo
nella scorsa legislatura e uno scalpitante
Michele Martucci che rivendicano il ruolo da
assessore promesso.
Insomma... un presente ed un futuro prossimo
assoggettabili, quanto meno, al mosso. E il
segnale di un assetto interno ancora da trovare.
D’altronde era proprio questa l’incognita
maggiore del dopo D’Occhio. |