30 ottobre 2004
Firmata in Campidoglio la Costituzione europea
da Il Corriere della Sera - 29 ottobre 2004

 

 

fonte: http://www.corriere.it/speciali/2004/Cronache/costituzioneEu/index2.shtml

 

 

Berlusconi: «Una data storica». Prodi: «Nei prossimi mesi i governi dovranno impegnarsi per ottenere la ratifica»

ROMA- Nella stessa sala - quella degli Orazi e Curiazi in Campidoglio a Roma - dove nel 1957 fu firmato il Trattato della Comunità economica europea, i rappresentanti dei 25 Paesi dell'Unione hanno firmato la nuova Costituzione europea. «Una data storica» per l'Unione Europea, come l'ha definita il premier italiano Silvio Berlusconi, cominciata in sala Giulio Cesare ascoltando l'inno alla gioia. I capi di Stato e di governo si sono alternati sul podio con i loro discorsi. La costituzione di un'Europa unita «è un bene» per il mondo intero, e «uno strumento e una speranza di pace», ha detto Walter Veltroni, sindaco di Roma e «padrone di casa» al Campidoglio introducendo la prima parte della cerimonia.



UTOPIA E REALTA' - «L'utopia» dei padri fondatori «è diventata una meravigliosa realtà», ha detto Berlusconi ricordando quando «l'Europa era spaccata in due» e «i nostri popoli erano ancora divisi, bisognosi di aiuto esterno, impegnati in una difficile ricostruzione economica e politica che si sarebbe protatta per anni». Eppure - ha osservato Berlusconi tornando al dopoguerra e al '57- «qualcuno già pensava con preveggenza e con coraggio all'Europa del domani, a gettare le basi per la riunificazione». Quel processo d'integrazione europea - nota ancora il presidente del Consiglio - «nato tra molti scetticismi e riserve, si è rivelato invece la più proficua e duratura utopia del secondo dopoguerra».

 
 
PUNTO DI PARTENZA - Molti dei discorsi si sono soffermati sul futuro iter del processo di integrazione europea: per il premier olandese Jan Peter Balkanende «questa nostra firma non è una conclusione, è una nuova partenza». Anche per Romano Prodi, presidente uscente della Commissione europea, «la firma non è un punto di arrivo. Nei prossimi mesi i governi dovranno impegnarsi per ottenere la ratifica del nuovo trattato da parte dei parlamenti o dei popoli: sono decisioni che non possiamo dare per scontate». «L'Italia sarà il primo Paese a ratificare la Costituzione», ha detto Silvio Berlusconi.



SUCCESSO - Parole trionfanti anche dal presidente dell'Europarlamento, lo spagnolo Josep Borrell: «Torniamo a Roma dopo aver scritto la storia di un successo: la riunificazione del continente, la pace tra le nostre nazioni, l'integrazione delle loro economie la solidarietà con le regioni e i paesi più arretrati». E guardando al futuro, il presidente designato della Commissione Josè Manuel Durao ha rilanciato la palla ai governi: «Adesso tocca a loro ottenere la ratifica del trattato costituzionale» e «non si tratta di una decisione che si possa dare per scontata», dunque l'auspicio è che «i governanti e i popoli d'europa» siano ora «all'atezza delle sfide cui noi tutti ci troviamo di fronte».

LE FIRME - Ultimati i discorsi ufficiali nella sala Giulio Cesare, i capi di Stato e di governo si sono trasferiti nella sala degli Orazi e Curiazi del Campidoglio. Sotto gli occhi di Carlo Azeglio Ciampi, i capi di stato e di governo e i ministri degli esteri si sono alternati alla scrivania per firmare il Trattato costituzionale. Il primo Stato membro a firmare è stato il Belgio, l'ultimo il Regno Unito. Anche Bulgaria, Romania e Turchia hanno apposto la loro firma, ma non sulla Costituzione, bensì solo sull'Atto finale. La cerimonia si è conclusa con una nuova esecuzione dell'inno alla Gioia.

Costituzione Ue, a Roma la storica firma

Stamane la cerimonia, in Campidoglio i Capi di Stato e di Governo dei 25 Paesi. Ratifica: la Lega chiede il referendum


ROMA- Comincia a Roma la cerimonia per la storica firma del trattato della Costituzione europea. I capi di stato e di governo dei Venticinque vengono ricevutiin Campidoglio, nella sala degli Orazi e Curiazi, quella dove nel 1957 nacque la prima Europa a sei Paesi. Tradizione vorrebbe che i trattati siano sottoscritti nel Paese che presiede il Consiglio nel momento in cui essi vengono concordati, in questo caso l'Irlanda. Ma la capitale italiana è stata scelta poiché la Costituzione, se ratificata da tutti i Paesi, prenderà il posto dell'originario Trattato di Roma. In ogni caso la nuova Carta entrerà in vigore a partire dal 2009, per alcuni aspetti, e dal 2014 per altri. Fino a quel momento l'Ue continuerà a funzionare come oggi, con i trattati in vigore. L'arrivo di tanti leader politici e isituzionali comporta ovviamente un eccezionale dispiegamento di forze di sicurezza: settemila gli agenti delle forze dell'ordine impegnati. Le strade del centro sono vietate alle auto e lo spazio aereo sulla città è interdetto a tutti i voli.

 
RATIFICA IN SALITA- Il testo definitivo della Costituzione è stato concordato al summit di Bruxelles a metà giugno, dopo mesi di forti contrasti e lunghe trattative. Ma dopo la festa di domani in Campidoglio, la strada non è terminata. Per entrare in vigore l'eurocostituzione necessita dell’accordo di tutti gli Stati Ue: senza le ratifiche di tutti e 25 i paesi (i 15 più i dieci nuovi membri entrati nell'Ue a maggio di quest'anno), la Carta resterà congelata in un limbo politico e giuridico. Nelle ultime settimane in alcuni Paesi è apparso concreto il rischio che dei referendum popolari boccino il nuovo trattato costituzionale. Il caso più a rischio è quello della Gran Bretagna: i sondaggi indicano che i britannici sono più contrari che a favore (circa il 46% contro il 30%), anche se il 20% è ancora incerto. Rischi anche in Danimarca, dove quasi il 50% della popolazione è indecisa e ci sono forti correnti euroscettiche, e in Polonia. Fra gli altri Stati che terranno consultazioni, i sondaggi danno gli eurofili in discreto vantaggio in Francia, Irlanda, Repubblica Ceca e Olanda. Scontato appare il sì popolare in Spagna e Portogallo
 


 


LA LEGA CHIEDE IL REFERENDUM
- In Italia Berlusconi e Prodi hanno raggiunto un'intesa che dovrebbe consentire un’approvazione fulminea del disegno di legge di ratifica del Trattato: al termine del pranzo di gala offerto al Quirinale per i capi di Stato e di governo, il premier riunisce a Palazzo Chigi un Consiglio dei ministri straordinario per approvare il ddl. Ma a spezzare l’idillio bipartisan ci ha pensato la Lega. Fedeli al comandamento impartito da Umberto Bossi a Gemonio, i ministri del Carroccio domani si sdraieranno sui binari pur di non far partire il treno della ratifica. E promettono di votare contro se gli alleati della Cdl non prenderanno in considerazione l’ipotesi di indire un referendum confermativo sul Trattato. Ma la via scelta dalla Lega è doppiamente difficile. La Costituzione italiana infatti non prevede referndum per la ratifica di trattati internazionali. Per questo alla vigilia della firma della Carta europea, è partita in commissione Affari Costituzionali alla Camera l'esame di una proposta di legge di modifica costituzionale per permettere di indire il referendum. «Non si può - sottolinea Cè, capogruppo della Lega alla Camera - arrivare a una cessione così grande di sovranità senza che i cittadini possano esprimersi». Non a caso, sottolineano gli esponenti del Carroccio, in 19 paesi il referendum si farà.


IL SOGNO DI CIAMPI - Carlo Azeglio Ciampi festeggia al Quirinale il giorno più bello e importante del suo Settennato con un pranzo di Stato che vede riuniti i vertici politici di tutta l'Unione Europea, e con loro quelli dei quattro Paesi che attendono di essere ammessi nella grande famiglia dei Venticinque. Il presidente iniziò la lunga marcia verso la Costituzione insieme al suo omologo tedesco Johannes Rau, nel '99 il primo in assoluto a lanciare l'idea. Non c'erano altri convinti sostenitori. Solo successivamente Fischer e Chirac si sarebbero uniti al progetto.

 


 

    Il testo in sintesi della Costituzione Europea

 

 

    

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