Leggere due interventi,anche con delle
grandissime differenze,e non si offenda Ernesto
Cusano, come i due comparsi in Home sullo Sport,
mi fa un enorme piacere.
L’appassionato e
genuino appello di Ernesto, oltre che
pienamente condivisibile,ha anche il grande
pregio di rivolgersi a tutti i Telesini
attraverso una voce libera come ViviTelese,
richiamando al sostegno caloroso i suoi
concittadini. Il fatto che si parli di Pallavolo
piuttosto che di Basket o di calcio non fa
differenza. E’ lo Sport praticato, quello di
base, fatto di sacrifici mai ripagati a
sufficienza, con il volontariato impagabile di
chi circonda ed aiuta i giovani nella pratica
sportiva, che chiede aiuto, aiuto morale. Anche
se qualche attività sportiva Telesina ha
raggiunto livelli migliori di altri, quello che
ammiro sempre è lo spirito di sacrificio, le
rinunce,i duri allenamenti,magari le botte
fisiche e morali ricevute,i duri e severi
insegnamenti dei tecnici, comuni a tutte le
pratiche sportive dilettantesche, più che i
risultati,a volte ingenerosi, che tutti questi
ragazzi ottengono.
Tutto questo solo per poter gridare al Mondo la
propria forza e Gioventù, in modo sano e di
poter partecipare, anche agonisticamente, ad
eventi sportivi in nome della propria gente, dei
propri genitori ed insieme ai propri compagni di
squadra. Stando allo stesso tempo alla larga da
tutte le strade devianti e pericolose che
costeggiano la loro vita.
Il secondo intervento,
del Rossano Galtarossa, in quello che lui
chiama troppo modestamente “sfogo”, è un
bellissimo inno al sacrificio necessario per
ottenere i risultati.
Nessuno ti regala niente,nulla è scontato, ogni
medaglia Olimpica merita il massimo rispetto,
perchè conquistata sul campo e non assegnata a
tavolino dai giornali.
Naturalmente il giornalista di turno è sempre
pronto, per lo scoop o per scopi personali, a
disconoscere i grandissimi meriti dei nostri
Campioni. Anche di quelli, come giustamente dice
Rossano Galtarossa, che non hanno vinto, ma che
sempre lottano con grandissimo valore per
riuscire nelle stesse imprese.
Giovanni e Giuseppe hanno ampiamente spiegato la
buona fede dell’intervento su ViviTelese, perchè
spesso ci si limita ad un taglia-incolla degli
articoli di giornalisti famosi.
Questo non toglie che, ad un immenso Campione
come Rossano, anche a nome del suo compagno
Alessio, vada riconosciuto il merito della
grande medaglia di Bronzo vinta, ma anche
l’umiltà di aver scritto ad un Sito piccolissimo
come il nostro ViviTelese, per esprimere con
esemplare educazione e buon tono le sue
giustissime rimostranze.
Anche questo è un esempio per i nostri giovani,
che deve far capire cosa voglia dire essere un
Campione : Grandi si, ma sempre con i piedi per
terra.
Le
riflessioni profonde che evoca Giovanni Forgione
con l’invito a rileggere più volte quello che ha
scritto il nostro Rossano Galtarossa, sono
anch’esse un ventata salutare per noi e per i
nostri figli.
Speriamo che tanti siano quelli che ascolteranno
Giovanni, leggendo e rileggendo le righe del
nostro illustre lettore Padovano, perchè non
siano state scritte invano.
Al
mio amico Giuseppe Grimaldi una piccola
osservazione : come ormai sai non sempre sono
completamente d’accordo con te : a parte i
calciodipendenti come me, ma che a suo tempo
sono stati praticanti, i nostri ragazzi che
fanno le Scuole Calcio e i campionati
dilettanti, non si limitano a “ dar qualche
calcio al pallone”, ma sacrificano molte ore del
loro spensierato tempo libero per allenamenti,
trasferte su campi ostili, partite con ogni
tempo atmosferico ed altre amenità del genere.
La sera prima delle partite lasciano i loro
compagni in discoteca od in pizzeria, quando
giocano la domenica mattina tornano a casa tardi
e mangiano la pasta al forno fredda, che noi
abbiamo mangiata calda, passano le domeniche
sera con impacchi sulle tumefazioni e la notte a
rigirarsi nel letto per poter dimenticare i
calcioni ricevuti, (non sempre ma spesso),
devono sopportare allenatori ,come il NOSTRO
Saby, ultra esigenti e severi, devono giocare in
più categorie ed in più giornate della settimana
perchè, spesso, “non ci si appara a 11”, e
devono anche sopportare senza rispondere gli
insulti non sempre gentili ( esiste l’insulto
gentile ?) di bordo campo con spettatori che non
hanno pagato una lira, ma che vorrebbere vedere
sempre una partita di serie A.
Altro che quattro calci al pallone !
Perciò, forza Galtarossa,forza Sartori, forza
pallavolo,forza basket, forza calcio e calcetto,
forza chi ho dimenticato,forza tutti !
Sandro Forlani. |