La
passione per l’orienteering ci ha portato questa
settimana in Emilia, a Modena, per l’ultima
tappa 2004 del Trofeo Nazionale Centri storici.
Siam partiti di notte con l’intercity 830. A
Salerno sono le 20:46 e piove a dirotto.
Giovanni sale a Caserta perchè è più vicino alla
sua Telese. Abbiamo prenotato il vagone letto e
questo è motivo di ilarità perché entrambi
conosciamo a memoria il film in cui Totò viaggia
in treno di notte. Dico a Giovanni che questo
vagone qui va bene anche se quel "vagon lì" non
era male. Non vediamo l’onorevole Trombetta e
tra una battuta e l’altra decidiamo i turni
delle sei ore con l’avvenente signora “in vagon
lì”. Le valigie le sistemiamo vicino alle scarpe
e così siamo pronti per la notte.
Uno spiffero d’aria mi tormenta ma lo userò in
seguito come scusa all’errore in gara; Giovanni
riesce anche a dormire. La notte è lunghissima,
tanto che, alle 6:30, ora di arrivo a Modena, la
luna è ancora in cielo.
La
Ghirlandina (il campanile nella foto qui sotto)
ci guida a piazza Grande che poi tanto grande
non è: qui gli organizzatori sono già impegnati
nei lavori di allestimento e non hanno neppure
il tempo di chiederci com’è andato il viaggio.
Approfittiamo delle luci dell’alba e del clima
mite per una passeggiata turistica: Modena ci
piace. Un cornetto ed una spremuta al bar del
centro dove incontriamo Massimo ed altri amici.
Con il ritiro del pacco-gara entriamo nel clima
agonistico. Ci cambiamo nei bagni pubblici dove
conosciamo il custode, un simpatico signore con
accento “forestiero”: è originario di Siracusa,
ma a Modena da una vita. Fatichiamo a congedarci
perché il Calogero emiliano vorrebbe raccontarci
tutta la sua vita: una stretta di mano ed un
sorriso e siamo pronti per il riscaldamento.
La
partenza dista circa 800 metri dal ritrovo ed è
situata in splendidi giardini con laghetto e
papere incluse. Il sestante in fondo fa ombra
sulle XI: parte Giovanni per l’open e dopo un
minuto parto io per l’H35. La prima lanterna non
mi frega: un salto giù per il muretto ed evito
un giro di 40 secondi.
Il
percorso è lineare fino alla 12 dove un’ingenua
distrazione mi pregiudica un importante
risultato: mi rendo conto di trovarmi alla 14
anziché alla 13 e sono costretto a tornare
indietro lasciando agli avversari quasi 4
minuti. Demoralizzato taglio il traguardo
convinto di non essere in semifinale, ma il
risultato in tempo reale mi conforta e mi
sorprende. Nella busta della società c’è già la
carta di Giovanni che evidentemente ha
gareggiato come non ha mai fatto. Invece
Giovanni è lì, sullo scalino, con la testa tra
le gambe a far compagnia al randagio che sembra
consolarlo. Neppure cinquanta metri di gara e il
polpaccio lo ha tradito.
Giovanni non si arrende e decide di fare il
turista al 100%: con la digitale scarica tutti i
64 mega in un reportage da rivista
specializzata! La semifinale è andata bene ed ho
recuperato sette posizioni entrando in finale B
che decide dal 7° al 12° posto. Spettacolare la
partenza simultanea a sei che lo speaker anima
con un tono di voce alla Galeazzi. Dopo due gare
le gambe sono stanche per affrontare la terza,
ma il cuore mi porta fino alla fine senza
importanti esitazioni. Chiudo all’ottavo posto
assoluto in H35 (recuperando ben 10 posizioni
dalle qualificazioni) dando il 5 a Graziano
Accorsi che mi precede di qualche secondo.
Il
tortellino, stufo di aspettare, si fa mangiare
da chi è più puntuale di noi: sono le 14,35 e il
cameriere ci dice che c’è solo la pizza. La
affianchiamo ad un piatto di lasagne annaffiato
da un litro di rosso locale. La telefonata al
nostro delegato regionale Gino Capitani per le
comunicazioni agonistiche di rito mettono fine
al discorso sportivo.
Ci
attendono otto ore di treno: questa volta non in
cuccetta, ma “su questo vagone qui”!
Buon Natale a tutti ed appuntamento a Firenze
tra due mesi.
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