13 marzo 2005
Orienteering all’ombra di S.Petronio
Davide Pecora

 

 

06/03/05

Seconda tappa del Trofeo Nazionale Centri storici 2005.

Gli orientisti di Elea si fanno onore a Bologna conquistando con Davide Pecora il podio degli over 35.

Dopo il rinvio per neve della gara di Orvieto il 30 gennaio, il dodicesimo posto di Firenze della settimana successiva mi aveva lasciato l’amaro in bocca. Una straordinaria nevicata sulla A1 poi mi aveva costretto a tornare indietro quando ormai ero quasi arrivato a Terni per il Trofeo Etruria.

Bologna mi porterà bene, mi dico, e così decido di partire da solo.

Sono le 23.30 di sabato 5 marzo, San Remo sta per proclamare Renga vincitore del 55° Festival, nel collegio Erasmus la stanza è calda ed ospitale e così, dopo un lungo viaggio in Eurostar e un cheese-burger, è il letto a farmi compagnia.

Bologna - Piazza Maggiore

Il ritrovo, alle 8.30 di domenica, a 400 metri dal mio alloggio, è in piazza Maggiore, molto simile a Piazza Grande di Modena, solo un po’ più grande come giustamente si intuisce dal nome. Ai piedi dell’ imponente basilica di S.Petronio il Circolo Dozza ha predisposto in modo impeccabile tutto l’apparato organizzativo compreso gli immancabili biscotti di pastafrolla che ormai sono il simbolo del ristoro orientistico.

Bologna - Basilica di San Petronio

Il sole, finalmente in cielo, con una temperatura intorno ai 6 gradi è il clima perfetto per una park-o. La sgambata di riscaldamento mi suggerisce il mio buono stato di forma e così, dopo una chiacchierata al trotto con gli amici del Lazio, eccomi nel recinto della pre-partenza al minuto 42.

Via! Arrivo lungo alla prima e lascio una decina di secondi, ma l’errore mi serve per farmi cambiare ritmo. Dalla due alla tre il tratto è lungo e la galoppata è veloce. Alla successiva mi sorprende punzonare in un vicolo cieco e così, in uscita, involontariamente aiuto qualche collega: per fortuna non riconosco tra loro miei diretti avversari.

La cinque e la sei scivolano via senza problemi e mi preparo così per la zona più tecnica della “Montagnola”. Me ne esco solo con una leggera sbavatura e volo alla dieci dove due scelte errate di percorso mi costringono a lasciare sul campo circa un minuto. La famosa Torre degli Asinelli mi suggerisce che l’arrivo non è lontano, ma la concentrazione è al massimo nelle ultime sei lanterne, vicine, ma con cambi continui di direzione. Consegno il cartellino dopo 48 minuti e trentuno secondi evitando ad uno dei giudici di usare le forbici: sono ancora lucido.

Continuo la corsa fin sotto la doccia: nel collegio hanno atteso che finissi la gara per le pulizie di rito. Mi ritrovo poco più tardi ad attendere l’ora di partenza del treno nei bellissimi giardini della Montagnola: contemplo il trofeo di cristallo appena conquistato mentre il pennarello rosso scivola sulla carta oleata alla ricerca delle scelte di percorso effettuate. Me la rido perché consapevole che la gara è andata bene. Grazie S.Petronio.

 

    

Altri interventi sullo stesso tema


Per intervenire: invia@vivitelese.it