Comunicato Stampa
15
settembre 2004
Fecondazione
assistita: Dalla parte delle donne
Maria Guerrera
Domenica 19 settembre 2004, dalle ore 10,10
alle ore 22,00, in Viale Minieri – presso il
piazzale antistante la Scuola Elementare,
sarà allestito un tavolo per la raccolta firme a
favore dei referendum per modificare la legge
sulla fecondazione assistita, organizzato
dall’Unita di Base “M.Cirillo” dei D.S. di
Telese Terme.
fonte:l'Unità 18.09.2004
Dieci ragioni per firmare
di
Antonio Padellaro
Ernesto Galli della Loggia ha scritto sul
«Corriere della Sera» di ieri che per guarire
Luca, il bambino affetto da talassemia,
l’avvenuto intervento a base di cellule
staminali, tratte dal cordone ombelicale dei
suoi fratellini, «riecheggia, almeno nel
principio, la prassi eugenetica che fu del
nazionalsocialismo». Abbiamo letto e riletto la
frase per convincerci di non averne equivocato
il senso. No, è tutto vero: sul maggior giornale
italiano, già baluardo del pensiero laico,
l’editorialista di punta tranquillamente ci
spiega che aver proceduto alla selezione
genetica degli embrioni dei fratellini di Luca,
«concepiti all’uopo», è nazismo. E dunque, Galli
della Loggia mette in relazione diretta, nazismo
e ricerca sulle cellule staminali finalizzata
alla cura di malattie gravi. E dunque, se le
parole hanno un senso, è nazismo (o lo
«riecheggia») anche il referendum sulla
fecondazione assistita e la libertà di ricerca
(lo ha già detto l’illuminato ministro
Giovanardi ma Galli della Loggia lo dice
meglio). E dunque, esiste una relazione diretta
tra la libertà di ricerca sostenuta da 50 premi
Nobel più 2400 accademici e scienziati e la
libertà di ricerca esercitata ad Auschwitz dal
dottor Josef Mengele. Sono i giorni decisivi per
la raccolta delle firme: il messaggio a chi
vuole sottoscrivere per l’abrogazione della
legge sulla procreazione assistita non poteva
essere più diretto e intimidatorio. Avevamo
pensato ad almeno nove buone ragioni per
sostenere il referendum. Dopo aver letto il
«Corriere», adesso sono dieci.
Occorre firmare perché il traguardo delle
500mila firme valide non è lontano. Mancano dati
ufficiali ma il referendum dei radicali che
chiede l’abrogazione totale della legge 40,
avrebbe raggiunto quota 470mila firme. Mentre
sarebbe sopra quota 300mila, ma in forte
accelerazione, la raccolta per i cinque quesiti
parziali sostenuta dal comitato promotore
comprendente esponenti di tutto il
centrosinistra (inclusi 14 parlamentari
dissidenti della Margherita), organizzazioni
sindacali e del volontariato, naturalmente i
radicali e perfino qualche nome del centrodestra
(Biondi, Craxi, Del Pennino). È una battaglia
dove lo sforzo è di tutti ma che, è giusto
ricordarlo, può contare sulla mobilitazione
della struttura Ds (Feste dell’Unità) e Cgil.
Occorre firmare subito perché se si sfora la
fine di settembre si rischia di rimandare il
referendum, previsto per il 2005, alle calende
greche: addirittura al 2007, visto che nel 2006
ci saranno le politiche e le due consultazioni
non possono tenersi insieme. Occorre firmare
perché si avverte una forte disponibilità della
gente a firmare. Non è un gioco di parole.
Significa che al forte incremento della domanda
(piovono richieste per sapere dove si firma e
come si firma) va data una risposta
organizzativa straordinaria. Più diffusa e
meglio coordinata. Occorre firmare perché i
sondaggi sono favorevoli. L’ultimo, della Swg
per l’«Espresso», dice che il 54 per cento dei
cittadini è disponibile a votare l’abrogazione
della legge sulla fecondazione approvata sei
mesi fa. Una percentuale trasversale che
comprende cattolici e non cattolici, credenti e
non credenti sfatando l’idea che con il
referendum si voglia spaccare il Paese.
Occorre firmare perché con il referendum si può
liberare il bipolarismo italiano dal ricatto
della guerra di religione. La fecondazione,
infatti, è materia che sembra fatta apposta per
creare problemi ai vertici dei partiti e
lacerazioni nella base, sia a destra che a
sinistra. Da una parte le pressioni della
gerarchia ecclesiastica. Dall’altra le attese
delle donne e della comunità scientifica. Anche
le segreterie pensano che sia molto meglio
affidare un responso «di coscienza» direttamente
ai cittadini.
Occorre firmare perché le firme già raccolte
fanno sentire il loro peso sul governo. La
ministra per le Pari opportunità, Prestigiacomo,
avverte Berlusconi che sulla legge «c’è un
diffuso giudizio negativo da parte dell'opinione
pubblica». Per il premier un brutto segnale che
cercherà di fronteggiare proponendo qualche
parziale modifica parlamentare a una legge
dall’impianto immodificabile.
Occorre firmare perché il referendum dice una
cosa seria di sinistra e quindi fa bene alla
sinistra. Perché unisce la sinistra nel momento
in cui, dalla guerra alle riforme di stampo
leghista, la sinistra sembra disunirsi.
Occorre firmare perché è l’occasione giusta per
rilanciare l’istituto della democrazia diretta.
Referendum mortificato dal vuoto d’informazione
televisiva. Referendum vanificato dal quorum del
50,01 per cento necessario per la sua validità,
limite sempre più arduo da raggiungere. Questa
volta, invece, i quesiti sulla fecondazione e
sulla libertà di ricerca riguardano tutti.
Possono restituire ai cittadini la voglia di
contare e determinare quell’affluenza di massa
che non si vede dai tempi di divorzio e aborto.
Insuperabile, invece, appare lo scoglio
dell’informazione televisiva, vero dramma della
democrazia italiana.
Occorre firmare perché se non si raggiungono le
500mila firme sarà un male per tutti. Per la
salute delle donne, innanzitutto. Non
aumenteranno la probabilità di successo della
riproduzione assistita. Non diminuiranno i
disagi personali e i costi. Ma non progrediranno
neppure le ricerche sulla trasmissione delle
malattie ereditarie. Né quelle sull’Alzheimer,
il Parkinson, le sclerosi, il diabete, le
cardiopatie, i tumori.
Occorre firmare, infine, per dare ragione a Luca
Coscioni e a chi si batte contro l’oscurantismo
dei cervelli. E torto a Galli della Loggia, che
se fosse stato per lui oggi non ci sarebbero gli
antibiotici.
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