Testati 76 prodotti di cui 27 in vendita in
Italia Condanna senza appello per incenso e
candele profumate
ROMA - Ci sarebbe più benzene in una stanza dove
brucia un bastoncino d'incenso che in una strada
del centro di Milano. Lo sostiene l'Associazione
europea dei consumatori. Un'indagine eseguita su
76 prodotti, di cui 27 venduti sul mercato
italiano, dimostrerebbe che i prodotti profumati
destinati ad essere spruzzati, vaporizzati o
bruciati nelle case, sarebbero cavalli di Troia
dell'inquinamento.
Vaporizzatori, spray, diffusori elettrici,
bastoncini d'incenso e candele profumate,
sarebbero colpevoli di associare alla fragranza
dei fiori di campo, sostanze pericolose per la
salute dell'uomo, addirittura cancerogene.
Le
conclusioni sono arrivate al termine di una
lunga serie di test condotti dal Beuc (Bureau
Européen des Unions de Consommateurs), e da
organizzazioni nazionali indipendenti di
consumatori in Spagna, Portogallo, Belgio e
Italia, dove Altroconsumo ha valutato 26
prodotti in vendita negli scaffali dei negozi
nazionali.
Le
verifiche sono state fatte esaminando l'aria di
varie stanze due ore dopo l'accensione di una
candela profumata. Un'ora e mezzo dopo aver
bruciato due bastoncini d'incenso; due ore dopo
aver aperto un diffusore liquido o gel o dopo
aver spruzzato per tre volte, in 45 minuti, uno
spray profumato. Nel corso delle analisi "sono
stati rinvenuti dei composti organici volatili -
osserva Altroconsumo - cioé sostanze cancerogene
quali benzene, stirene, eteri glicolici o
aldeidi. Le sostanze che si sviluppano in una
stanza quando si usano i deodoranti, sono
superiori in concentrazione a quelle misurate in
una strada a grande traffico come Corso Buenos
Aires a Milano".
In
testa alla classifica dei prodotti a rischio, la
Beuc mette bastoncini d'incenso e candele
profumate, generalmente considerati naturali e
innocui, che "hanno fatto registrare i risultati
peggiori", seguiti dai diffusori elettrici, che
"possono produrre formaldeide".
Per fare ordine in un settore produttivo in cui
non esistono al momento regolamentazioni a
protezione dei consumatori, la Beuc,
Altroconsumo e le altre organizzazioni di
consumatori chiedono il bando di "tutti i
deodoranti per ambiente che rilasciano sostanze
cancerogene", accompagnato dalla stampa su ogni
prodotto della frase: "non utilizzare in
presenza di bambini, asmatici e donne incinte".
Secondo Altroconsumo, "tutte le sostanze
chimiche presenti in questi prodotti devono
essere sottoposte a test tossicologici prima che
ne venga autorizzata la vendita e le sostanze
irritanti e allergeniche, quando presenti,
devono essere indicate nell' etichetta. Vanno
infine sanzionati e ritirati "i messaggi
pubblicitari ingannevoli che dichiarano che i
deodoranti per ambienti 'purificano' l'aria".
(22 novembre 2004) |