Pubblicato il 31-08-2004
Castelvenere / XXVI edizione della festa,
l’operato della Pro Loco nel «mirino» delle
etichette locali
Dalle cantine si irradia un giudizio unanime:
«Nessuna valida prospettiva per la promozione»
di
Pasquale Carlo
Il
dato lampante dell’edizione 2004 della ‘Sagra
del vino’ castelvenerese, così come era successo
in occasione della passata edizione, è stata la
mancata partecipazione dei produttori locali.
Ed
è questo un dato di non poco conto se si
considera che il piccolo centro della valle
telesina conta circa quindici aziende
imbottigliatrici (un numero che rappresenta una
percentuale altissima sulle aziende attive in
terra sannita). Si tratta di un ennesimo primato
castelvenerese nel settore enologico: il paese,
tra l’altro, si contraddistingue per essere il
centro maggiormente «vitato» dell’intero
Mezzogiorno.
Ma
nonostante queste cifre si deve registrare la
completa assenza dei produttori in piazza
durante le due serate che hanno caratterizzato
la XXVI edizione della festa castelvenerese
dedicata al vino (gli occhi degli osservatori
più attenti hanno notato, infatti, la presenza
delle sole etichette di poche cantine). Aspetto
che si è poi tradotto in una proposta
eno-turistica di scarso interesse, con la piazza
centrale del paese che nel corso delle due
serate non ha fatto certamente registrare un
consistente afflusso di visitatori. A fare da
cornice all’evento, dunque, mancavano anche
quest’anno i tradizionali stand delle numerose
cantine castelveneresi.
Proprio attraverso la voce di alcuni
rappresentanti del comparto enologico cerchiamo
di comprenderne i motivi.»Ed è proprio questo
aspetto - dichiara con forza Antonio Ciabrelli,
titolare della ‘Fattoria Ciabrelli’ - che mostra
con forza l’erroneità di affermazioni che vanno
delineando eventuali fratture tra noi
produttori. Niente di più falso. E’ vero,
invece, che ci ritroviamo sempre più numerosi
anche a manifestazioni di livello nazionale.
Questo è il segnale che ci muoviamo lungo
percorsi di promozione che nascono prendendo di
mira identici obiettivi. Se i produttori non
partecipano - continua - significa che già in
partenza non intercettano nella programmazione
una prospettiva valida per la promozione del
territorio e dei prodotti».
Mancanza di programmazione. E’ quanto traspare
anche dalle parole di Danilo Verrillo, titolare
dell’azienda agricola ‘CasaldiVenere’: «La
mancata partecipazione va letta come non
condivisione delle linee di promozione seguite
dall’attuale amministrazione della Pro Loco che
ancora una volta ha agito - aggiunge Verrillo -
senza tenere minimamente in conto quelli che
sono i punti di vista che giungono dal mondo
della produzione».Sulla stessa frequenza d’onda
ecco Filippo Venditti che in rappresentanza
dell’Azienda Agricola ‘Anna Bosco’ rimarca: «La
mancanza di un’attenta programmazione si legge
proprio nell’assenza di un «regolamento» della
sagra. La stesura di un percorso di promozione
va tracciata tenendo ben presenti gli obiettivi
da raggiungere».
Dell’importanza di una comunione di intenti tra
il mondo della produzione ed i rappresentanti
delle istituzioni parla Salvatore Falato,
amministratore unico di ‘Fontana delle Selve’.
«Si nota una mancanza di programmazione per
un’attenta ed efficace promozione del territorio
castelvenerese e dei suoi prodotti». L’auspicio?
«C’è molto da fare - rafforza il giovane
produttore - nel rispetto delle competenze,
dialogando, confrontandosi».
Questi stessi aspetti vengono rimarcati da
Raffaele Assini dell’azienda agricola ‘Fratelli
Assini’: «Mentre altri centri del comprensorio
portano avanti valide iniziative nel comparto
enologico Castelvenere, purtroppo, segna il
passo. Le ultime due edizioni della sagra, anzi,
hanno fatto registrare una marcia all’indietro.
Tutto questo proprio nel momento di maggiore
capacità «attrattiva» del mondo del vino che
negli ultimi periodi è diventato uno dei settori
più importanti per allestire valide offerte
turistiche.
Le
affollate serate di ‘Vinalia’ (la manifestazione
che si è registrata ad inizio agosto a Guardia
Sanframondi, ndr) sono la dimostrazione lampante
di quello che si può organizzare intorno al vino
ed ai prodotti che offre un territorio». Si
tratta di un’azione certamente non semplice.
«Anzi molto articolata - spiega Nicola Venditti
della ‘Antica Masseria Venditti’.
Compito delle istituzioni deve essere quello di
individuare precisi obiettivi da raggiungere. E
da qui partire con una valida azione di
programmazione che va individuata attraverso un
percorso che dovrà toccare i «punti di incontro»
tra i vari soggetti in campo». Il rammarico più
grande? «Osservare che manifestazioni allestite
in paesi limitrofi hanno ampliato la propria
offerta.
Come ad esempio ‘Vinalia’, che nel corso delle
ultime due edizioni - aggiunge - ha inserito
importanti appuntamenti che si sono tenuti
proprio a Castelvenere». |