Repetita juvant
La cultura del monitoraggio
Luglio 2001 - Giovanni Forgione
Si dice spesso che Telese, oltre alle
Terme ed al Grand Hotel, non abbia niente di turistico e che anzi,
comuni come Cusano, Cerreto e San Lorenzello possono insegnarci cosa sia
la ricezione turistica.
Secondo me, questi comuni citati hanno intrapreso una positiva strada di
monitoraggio degli umori dei turisti, per incrementare le visite.
Telese invece, non si preoccupa minimamente di attrarre più visitatori,
visto che quelli attuali sono già tanti e le difficoltà per gestirli
sono evidenti.
Non mi riferisco ai clienti dell'Impresa Minieri che conosce bene il
proprio lavoro ed ogni anno si notano incrementi nella clientela.
Mi riferisco ai turisti che vogliono passare una giornata nella nostra
cittadina.
La domanda spontanea che sorge è questa:
"E che ci vengono a fare"?
Non mi chiedo nemmeno "dove alloggiano?" perché il problema non si pone.
Per farmi capire vi cito Pietrelcina; fatevi un giro e capirete cosa
vuol dire ricevere i visitatori e metterli in condizione di ritornare.
Non discuto l'elemento trainante per le visite a Pietrelcina come non
discuto il fatto che i visitatori quotidiani a Telese siano più di
Pietrelcina.
La cultura del monitoraggio dovrebbe essere curata da chi ci amministra;
il cittadino da solo può al massimo essere un ottimo imprenditore.
Monitorare è alla base del mercato, alla base del commercio, alla base
della espansione turistica.
Chiediamoci più spesso:
-Che piacere prova il turista di passaggio?
-Il turista è facilitato nel muoversi?
-Ha itinerari consigliati da seguire?
-Se non entra nelle Terme dove va?
-Trovano posto per alloggiare?
-L'atteggiamento dei Telesini è accogliente?
-La viabilità e la segnaletica li favorisce?
-Esistono indicazioni per aree pic-nic?
-Esistono indicazioni per ristoranti e locali?
-Esiste una mappa stradale con gli esercizi commerciali?
-Ci sono negozi aperti di sera?
Repetita juvant
Sviluppo turistico a
Telese Terme
24
luglio 2003 - Giovanni Forgione
La rinascita di Telese Terme non può essere affidata alla buona
volontà di uno o pochi imprenditori. E' necessaria la volontà politica
degli amministratori locali; fino ad oggi poco o niente si è fatto nel
coordinamento di uno sviluppo economico basato sulle ricchezze locali che
ogni comune della valle possiede. Parole e convegni a iosa ma fatti ed
azioni credibili niente.
Eppure...non ci vorrebbe mica tanto! L'analisi della situazione, gli
obiettivi a medio e lungo termine; il target di riferimento, ormai queste
parole le conosce pure mio nonno.
Il marketing è una scienza esatta, difficilmente sbaglia. Ma, quando si
comincerà?
Si fa un gran parlare di filiera termale e
dei vantaggi che in futuro, potrebbe vedere la nostra cittadina.
Per filiera si intende questo: "Potenziamento e ammodernamento
della struttura produttiva mediante l'implementazione di un processo
d'integrazione verticale che vede coinvolti in un unico progetto
strategico tutti i segmenti".
Al di là delle buone intenzioni e delle
belle parole, confido in un rapido sviluppo. L'economia cittadina
comunque, non cresce di pari passo con l'azienda termale. Il muro che
divideva le Terme dalla cittadina è stato abbattuto fisicamente ma, un
altro "virtuale" molto più alto sta prendendo consistenza; se nelle
terme si ride, fuori si piange. Proprio in questi giorni assistiamo
felici
all'incremento dei "bagnanti" e pensiamo tristi alla
crisi commerciale e turistica della città.
Mi piace sognare ad occhi aperti; spesso
sorseggiando un "telesino" vedo:
-
Negozi aperti fino a mezzanotte (in
estate)
-
Uno studio mirato delle licenze
commerciali
-
Viale Minieri isola pedonale permanente
-
Cassonetti per la nettezza urbana chiusi e
puliti
-
Cestini sui marciapiedi in ogni angolo
-
Lo smaltimento delle numerose discariche
abusive
-
Il sequestro dei riscaldamenti a sanza nel
centro abitato
-
Piste ciclabili e meno motori
-
Vigili urbani, anche di sera, in diversi
punti
-
Nessun parcheggiatore abusivo-autorizzato
-
Giovani appositamente addestrati per
"curare" automobilisti e turisti
-
Artisti di strada e Piano Bar nel centro
abitato (senza bancarelle ambulanti)
-
Un lato del viale Minieri con i tavolini
dei bar e ristoranti nella strada
-
Mostre d'arte allestite tutta l'estate
(con prodotti del patrimonio della valle)
-
Il "trasloco" delle presenze "giovani"
verso interessi "in periferia"
-
Zona "concerti e birra" in periferia
funzionante tutta l'estate
-
Il sequestro delle moto che superano il
rumore consentito
-
Il ritiro della patente ai giovani che
sfrecciano in auto in città
-
Sabato, domenica e tutte le serate senza
soste a pagamento
-
Un Telesia Film Festival che richiami
l'interesse internazionale degli operatori
-
Un evento TV annuale che ricordi
Telese come patria di benessere-bellezza
-
Più alberghi e meno fittacamere abusivi
-
Cooperazione sinergica con gli altri
comuni della Valle Telesina
-
Una Pro-Loco viva, giovane ed attiva tutto
l'anno
-
Un piano per attirare un turismo
del tipo "benessere-arte-prodotti locali"
L'attuale gestione amministrativa, se da
una parte ha favorito lo sviluppo delle terme, dall'altro ha portato la
cittadina a livelli economico-turistici molto bassi se non al minimo
storico; l'inesistenza di una sola pagina programmatica di sviluppo ha
prodotto gli evidenti malcontenti dei commercianti e dei
cittadini.
Molti dei miei "sogni" non sono da
realizzare solo con finanziamenti politici ma con l'investimento
cooperativo di commercianti e imprenditori. Ma, ormai, nessuno si fida
più di nessuno. La fiducia nel prossimo è difficile da riconquistare
quando è andata perduta. Ognuno guarda il proprio orticello senza fare
alcun passo per uscire fuori. La mentalità clientelare, diffusa nei
cittadini prima ancora che nei politici locali, impedisce di fatto lo
sviluppo comunitario; ognuno cerca di acchiappare il proprio tram, se
passa.
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