4 novembre 2004
Le virtù della toponomastica telesina
Vittorio Pagliarulo

 

 

LE VIRTU' DELLA TOPONOMASTICA TELESINA

e il rispetto del codice stradale nella nostra cittadina

Abito in Via Paolo VI - Papa.

E' una strada privata di proprietà del condominio "Sole", con tanto di documentazione catastale e notarile, resa pubblica senza neppure essere interpellati.

Nei primi anni ottanta, consentimmo agli amministratori dell'epoca - Sindaco Peppino Di Mezza - di aprire un varco sul fianco del recinto della scuola materna per consentire il passaggio dei mezzi di servizio della scuola.

Da allora le cose sono rimaste ferme sino all'avvento dell'ex "Podestà". Costui, con atto d'imperio, qualche anno fa, ha annesso alla toponomastica telesina questo tratto di strada e poco c'è mancato (se non ci fossimo attivati con rilevante dispendio di tempo e soldi, per dimostrare il titolo di proprietà) che ci fosse imposto di pagare il pedaggio per uscire da casa e per rientrarvi.

All'incirca un anno fa, su nostra richiesta, l'Ufficio Tecnico Comunale, fece apporre su questa strada alcuni segnali: divieto di transito a mezzi superiori ad un certo tonnellaggio e divieto di sosta ambo i lati. Il primo segnale per evitare il transito a mezzi pesanti che in passato hanno schiacciato il collettore fognario del condominio, il nostro collettore fognario costato ben 13 milioni di vecchie lire circa 20 anni fa; il secondo per arginare la sosta selvaggia sul tronco stradale lungo meno di cento metri)

E' vero, la situazione dei parcheggi senza ticket a Telese è veramente problematico e in alcune zone del paese è come trovare l'ago nel pagliaio.

E' vero anche che il condominio Sole è uno stabile - se si escludono alcuni bambini e una coppia di giovani sposi - abitato da anziani nei quali alberga il massimo grado di tollerabilità rispetto a chi, pur di trovare un posto macchina escludendo il pagamento, si rifugiano in via Paolo VI - Papa (in barba al vistosissimo segnale di divieto di sosta).

E' altrettanto vero che in occasione degli incontri degli insegnanti con le famiglie dei bambini che frequentano questa scuola (solo alcuni giorni l'anno, per fortuna) ci viene persino quasi impedito di uscire dal garage con la macchina, tante sono le auto che, nel più assoluto disordine, bivaccano su questa benedetta strada e sui marciapiedi della medesima.

Il benpensante di turno potrebbe affermare che il solito rompiscatole, ancora una volta, ha pontificato. E non è vero perché il bello ha ancora da venire.

Questa mattina ho avvicinato un vigile urbano per fargli notare che, sistematicamente, un cinquecento Fiat (targato, non ricordo bene se CE 168141 o CE 164181) viene parcheggiato, subito dopo il segnale di divieto di sosta, letteralmente sopra i rami basali di un cespuglio di oleandro (nostro) di li appresso.

Il vigile mi ha assicurato che avrebbe esperito un'indagine per avvertire il/la proprietario/a di lasciare in pace almeno la pianta. Quando sono rientrato ho notato che effettivamente il vigile il suo "dovere" lo aveva fatto. La macchina era ancora lì ma la pianta, pur mostrando i rami basali secchi, era salva. Il vigile, quindi, è servito per far retrocedere la macchina di una cinquantina di centimetri.

Così vanno le cose a Telese, come al termine di Via Giovanni XXIII - Papa, in prossimità della BNL, per intenderci. Sulla destra vi è una doppia canalizzazione contrassegnata dai segnali di stop. Subito a ridosso, sulla sinistra, iniziano gli stalli di sosta blu antistanti la banca. Se si deve andare con la macchina verso il quadrivio e gli stalli di sosta sono pieni (ciò accade durante il funzionamento della banca sino alla chiusura pomeridiana) viene a mancare completamente la visuale e, per immettersi sul viale Minieri, diventa veramente pericoloso. Se si verifica l'incidente, chi paga?

Vogliamo parlare ora di rifiuti solidi urbani e quindi di raccolta differenziata? Si vuole sapere se veramente funziona oppure è un'altra presa per i fondelli.

Qualche giorno fa è stato visto un camion adibito alla raccolta. Gli addetti, indifferentemente, caricavano sia i sacchi gialli dei rifiuti secchi che le buste di plastica ordinaria contenente l'umido. E allora?

Benedetta Continuità amministrativa!

Vittorio Pagliarulo

 

    

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