17 dicembre 2004
Autovelox fuorilegge, ondata di ricorsi
da  www.repubblica.it  - segnalazione di Sandro Forlani

 

 

Le apparecchiature per il controllo della velocità in dotazione alle forze dell 'ordine sono inutilizzabili se non con la presenza di un agente


Autovelox "fuorilegge" E parte un'ondata di ricorsi


di ALESSANDRO BACCANI
 

Il nuovo autovelox nascosto nel paletto fisso
 
Le apparecchiature per il controllo della velocità in dotazione alle forze dell 'ordine rischiano di essere inutilizzabili se non con la presenza di un agente accertatore. Questo l'ultimo colpo di scena nel già abbastanza confuso campo dell'applicazione del nuovo codice della strada.
Funzionano, non funzionano, sono omologati o no, sono solo una sorta di spaventapasseri senza apparecchi interni... queste alcune delle elucubrazioni quotidiane di migliaia di automobilisti. Stavolta però la notizia è ufficiale. Si è pronunciato addirittura il ministero delle Infrastrutture, sollecitato dalla Polizia Municipale di Treviso. Con la nota prot.3610 dell'8/11/2004 (disponibile su www. poliziamunicipale. it ) a firma di Sergio Dondolini, responsabile della direzione generale della motorizzazione, ma redatta dall'ingegner Mazziotta, viene precisato che i rilevatori di velocità posti in sede fissa attualmente in uso - " sono stati approvati avendo riferimento a norme precedenti al decreto legge 27/06/2003"-.

In pratica, le omologazioni degli autovelox fissi risalgono a prima della riforma del codice della strada, quando era obbligatorio che le apparecchiature fossero controllate, direttamente o indirettamente da agenti preposti. Adesso che la legge da la possibilità di usarle in automatico, per farlo è necessario provvedere a nuove omologazioni, pena la nullità delle contestazioni.

Si prospetta così l'ennesimo caso italiano e, se l'interpretazione del ministero dovesse diventare quella ufficiale, innumerevoli multe con autovelox potrebbero essere annullate. Del resto la nota specifica che sono attualmente al vaglio degli uffici competenti richieste per la nuova omologazione di questo genere di apparecchiature, il cui iter, comunque, non è assolutamente ancora concluso.

La causa pilota di Treviso ha creato non pochi problemi alle autorità preposte convincendo la polizia municipale della città veneta ad annullare molti verbali e a procedere, dopo il parere del ministero, contro la ditta fiorentina produttrice dei dispositivi di misurazione. Non è tardata la risposta dell'azienda, per bocca del responsabile commerciale: - " tutti gli apparecchi vengono venduti con i decreti di approvazione e le lettere ministeriali, dopodiché, siccome non siamo la Corte di Cassazione non diamo pareri giuridici sul modo in cui gli agenti devono o possono farli funzionare".

Insomma, un bel macigno è stato buttato nello stagno. Vedremo quanto durerà questo periodo di interregno di cui molti, c'è da giurarci, proveranno ad approfittare.

(15 dicembre 2004)

 

    

Altri interventi sullo stesso tema


Per intervenire: invia@vivitelese.it