Sono nato a Solopaca e vivo a Telese. Da che
esisto ho sentito parlare del ponte tra Solopaca
e Telese. Da piccolo non riuscivo a capire i
motivi che impedissero la costruzione di
un'opera così semplice tra due comunità molto
vicine.
Sono passati gli anni e ho acquisito nel DNA la
convinzione che l'uomo è più attratto dalla
realizzazione di opere megagalattiche inutili
con grande spreco di danaro pubblico, piuttosto
che da interventi piccoli e utili. Le azioni
ovvie, semplici, che costano poco e che
risultano di grande utilità, in genere, non
piacciono.
Così, ho vissuto mezza vita percorrendo 8
chilometri per recarmi da Telese a Solopaca da
mio nonno, e altri 8 chilometri per il ritorno a
casa. Ho sognato spesso il ponte di congiunzione
che mi permettesse di andare dal nonno a piedi o
in bicicletta, percorrendo uno o due chilometri.
Il
risveglio dopo il sogno era rovinato dal
constatare che il ponte nella realtà non
esisteva. Il ripetersi del sogno ed il pensare
al ponte era diventato quasi un incubo, fino a
quando non l'ho visto realizzato nella realtà. Spero che la comunità amministrativa di
Telese Terme faccia subito gli adeguamenti
stradali e non "a breve" come al solito.
L'
espressione "a breve" usata spesso
dagli amministratori telesini riguarda un concetto
evanescente senza alcun valore temporale.
E
adesso? non sogno più? Niente affatto. al posto
del solito sogno del ponte, ora realizzato, sta
prendendo forma un altro scenario che forse sarà
realizzato tra 50 anni o "a breve".
Si
tratta dell'arretramento della linea ferroviaria
e della stazione di Telese, per unire la
comunità "dietro la stazione" e quella "del
lago" al centro abitato della nostra cittadina.
La stazione Solopaca-scalo non avrebbe più senso
perché la nuova stazione rinominata
Telese-Solopaca, potrebbe servire anche le
comunità di Frasso e Melizzano.
Nel sogno immagino un
prolungamento di Viale
Minieri verso il fiume e l'abbattimento della
vecchia stazione. Di conseguenza, tutta la linea
ferroviaria passa dietro le attuali case dei
quartieri "lago" e "Scafa".
In
più, nel sogno vedo accanto alla nuova bretella
ferroviaria una strada tangenziale parallela che
dallo svincolo "Delta Sport" porta tutti i mezzi
pesanti verso lo svincolo Telese della "Fondo
Valle Isclero" per non farli passare in Via Roma
e al quadrivio.
Al
posto della vecchia ferrovia una strada che
farebbe acquistare notevole valore ai terreni
adiacenti. Anche le case "dietro la stazione"
sarebbero accolte nella comunità telesina senza
più vivere il distacco attuale. Il cavalcavia
non servirebbe più.
Sarebbe troppo semplice e bello
vedere migliorata la vivibilità della nostra
cittadina.
Forse anche questo sogno come quello del ponte,
diventerà un incubo.
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