22 giugno 2005
Un brutto sogno
Giovanni Forgione

 

 

Sono nato a Solopaca e vivo a Telese. Da che esisto ho sentito parlare del ponte tra Solopaca e Telese. Da piccolo non riuscivo a capire i motivi che impedissero la costruzione di un'opera così semplice tra due comunità molto vicine.

Sono passati gli anni e ho acquisito nel DNA la convinzione che l'uomo è più attratto dalla realizzazione di opere megagalattiche inutili con grande spreco di danaro pubblico, piuttosto che da interventi piccoli e utili. Le azioni ovvie, semplici, che costano poco e che risultano di grande utilità, in genere, non piacciono.

Così, ho vissuto mezza vita percorrendo 8 chilometri per recarmi da Telese a Solopaca da mio nonno, e altri 8 chilometri per il ritorno a casa. Ho sognato spesso il ponte di congiunzione che mi permettesse di andare dal nonno a piedi o in bicicletta, percorrendo uno o due chilometri.

 

Il risveglio dopo il sogno era rovinato dal constatare che il ponte nella realtà non esisteva. Il ripetersi del sogno ed il pensare al ponte era diventato quasi un incubo, fino a quando non l'ho visto realizzato nella realtà. Spero che la comunità amministrativa di Telese Terme faccia subito gli adeguamenti stradali e non "a breve" come al solito.

L' espressione "a breve" usata spesso dagli amministratori telesini riguarda un concetto evanescente senza alcun valore temporale.

E adesso? non sogno più? Niente affatto. al posto del solito sogno del ponte, ora realizzato, sta prendendo forma un altro scenario che forse sarà realizzato tra 50 anni o "a breve".

Si tratta dell'arretramento della linea ferroviaria e della stazione di Telese, per unire la comunità "dietro la stazione" e quella "del lago" al centro abitato della nostra cittadina. La stazione Solopaca-scalo non avrebbe più senso perché la nuova stazione rinominata Telese-Solopaca, potrebbe servire anche le comunità di Frasso e Melizzano.

Nel sogno immagino un prolungamento di Viale Minieri verso il fiume e l'abbattimento della vecchia stazione. Di conseguenza, tutta la linea ferroviaria passa dietro le attuali case dei quartieri "lago" e "Scafa".

In più, nel sogno vedo accanto alla nuova bretella ferroviaria una strada tangenziale parallela che dallo svincolo "Delta Sport" porta tutti i mezzi pesanti verso lo svincolo Telese della "Fondo Valle Isclero" per non farli passare in Via Roma e al quadrivio.

Al posto della vecchia ferrovia una strada che farebbe acquistare notevole valore ai terreni adiacenti. Anche le case "dietro la stazione" sarebbero accolte nella comunità telesina senza più vivere il distacco attuale. Il cavalcavia non servirebbe più.

Sarebbe troppo semplice e bello vedere migliorata la vivibilità della nostra cittadina.

Forse anche questo sogno come quello del ponte, diventerà un incubo.

 

 

 

    

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